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Le Siciliane di A

L'America è a Palermo... (Roma-Palermo 2-3). Si sono sciolti... (Catania-Lazio 1-4)

18 aprile 2011

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti!
Ora non dite che sono un veggente o un profeta perché se andate a riprendere il mio intervento di lunedì scorso leggerete: "E sabato la Roma all'Olimpico. Vuoi vedere che andiamo a fare un "partitone"??"
E' solo che quest'anno siamo grandi con le grandi e piccoli con i piccoli.
Quella di sabato è stata una bella partita, intensa, intelligente è il termine più adeguato che mi viene in mente. Meno male che l'arbitro (nonostante i disastri che ha combinato) non ha influito sull'esito finale, perché altrimenti apriti cielo!!!
Dopo 2 minuti non ha le p....le, per dare un rigore chiaro come il sole a mezzogiorno, per fallo di Burdisso su Pinilla, poi ne da' uno alla Roma, diciamo discutibile, poi per "par condicio" ne inventa uno per il Palermo. Insomma ci si è messo d'impegno per far diventare una partita di calcio il festival degli errori arbitrali.
Dicevo intelligente. Sì il Palermo ed il suo profeta in panchina, hanno controllato la partita, hanno lasciato sfogare i giallorossi, che hanno sbagliato l'impossibile, poi uno-due micidiale con Pinilla rifinitore e Hernadez stoccatore finale. 1-3. E qui non vi nascondo che mi son venuti i brividi al ripensar la domenica con il Cesena, infatti permettiamo il 2-3 a Vucinic. Poi il fischio finale ha avuto il sapore della liberazione.
E sabato sapete chi viene a trovarci al Barbera? Il Napoli.
Volete vedere che ci esce un'altra bella impresa?
Buon calcio a tutti.
[A.G.]

ROMA - PALERMO 2-3
ROMA (4-2-3-1): Doni 5.5; Cassetti 5, Loria 5, N. Burdisso 5, Riise 5; Pizarro 4.5, De Rossi 5; Rosi 4.5 (11' st Vucinic 5), Menez 5.5 (27' st Borriello 5), Taddei 4.5, Totti 6. (1 Lobont, 3 Castellini, 20 Perrotta, 23 Greco, 33 Brighi). All.: Montella 4.5.
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu 6; Cassani 6, Goian 6, Bovo 6.5, Balzaretti 6.5; Migliaccio 6.5, Bacinovic 5 (18' st Acquah 6), Nocerino 6; Pastore 6, Hernandez 7.5 (46' st Kurtic s.v.); Pinilla 7. (99 Benussi, 6 Munoz, 10 Miccoli, 11 Liverani, 36 Darmian, 77 Kurtic). All.: D. Rossi 7.
Arbitro: Romeo di Verona 5.
Reti: nel pt 20' Totti (rigore), 43' Pinilla (rigore); nel st 39' e 45' Hernandez, 47' Vucinic.
Note: angoli 7-4 per la Roma. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Bacinovic, Rosi, N. Burdisso, Goian per gioco scorretto. Spettatori: 33.000.
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Altro che festa per l'arrivo degli americani capitanati da Thomas DiBenedetto: la Roma è deprimente come il suo pubblico, che non riesce a scuotersi, ed a riempire l'Olimpico, neppure in un'occasione come questa. In tutto ci sono 33mila spettatori, con poche bandiere a stelle e strisce e nessuno striscione di benvenuto per i nuovi padroni, nè di saluto per Rosella Sensi, che in tribuna d'onore si mette più volte le mani nei capelli per gli errori dei suoi ragazzi.
Quella che si è vista è infatti una Roma da rifondare completamente (DiBenedetto e soci prendano nota), capace di fare peggio perfino di quella che, sempre in casa, si era arresa due settimane fa alla Juventus. Così incassa un altro ko da Delio Rossi, tecnico dell'ultimo successo laziale in un derby ed ora guida di un Palermo che vince pur giocando solo per un tempo.
Nel primo i rosanero si erano adeguati alla mediocrità generale, compresa quella dell'arbitro Romeo, che aveva concesso due rigori a dir poco dubbi, dopo averne negato, al 3', uno più
evidente agli ospiti per un intervento di Burdisso su Pinilla. Ma poi le cadute di Menez, dopo un contatto con Bacinovic, e di Pinilla, finito a terra da solo dopo aver fallito un intervento in semirovesciata, non erano sembrate azioni su cui concedere la massima punizione ai danni di chi difende.

Errori dell'arbitro, ma anche e soprattutto di una Roma che fallisce un'altra occasione, vede sparire forse definitivamente il sogno di un posto in Champions, ed appare senza nerbo come certi suoi presunti campioni: Menez e Vucinic sbagliano ghiotte occasioni e a tratti sembrano giocare controvoglia. Così si avvera la profezia del presidente Zamparini, che aveva pronosticato un successo dei rosanero: ed il Palermo vince fuori casa dopo quattro ko consecutivi esterni senza aver mai segnato. Contro una Roma-disastro realizza tre gol tutti in una volta, due con il talentuoso Hernandez, e punisce una squadra ormai capace di segnare soltanto con Totti.
Il capitano è andato in gol anche stavolta, e sono ormai 43 giorni che per la Roma realizza solo lui (oggi l'undicesimo rigore romanista di questo campionato, che lo porta a quota 204 reti in serie A, a -1 da Roberto Baggio), autore di tutti e sette gli ultimi centri giallorossi. Ma il capitano da solo non può tenere in piedi la baracca; così, visti anche gli errori di Menez e Vucinic (che segna nel recupero, quando ormai il Palermo ha abbassato la guardia), sembra ancor più inspiegabile l'ostinazione di Montella a tener fuori un attaccante di razza come Borriello.
I primi 45' sono di una noia totale. I romanisti si disperano già al 7', quando Menez sbaglia il più facile dei tap-in dopo un tiro di Riise respinto da Sirigu. C'è poi il rigore trasformato da Totti al 20', di destro angolato, quindi alla mezz'ora si rende pericoloso il Palermo con Hernandez. Al 42' altro penalty discutibile e pareggio di Pinilla.

Ad inizio ripresa la Roma spreca ancora, prima con De Rossi e poi con Menez, capace di inserirsi alla perfezione sull'assist di Totti ma anche di sprecare calciando fuori da posizione favorevole. Altro clamoroso errore al 16', con Menez che stavolta inventa un passaggio e Vucinic che a porta vuota tira alto. Dal 25' viene fuori il Palermo, perchè Pastore, fino a quel momento evanescente, comincia a giocare da par suo ed a distribuire palloni.
Da uno servito a Pinilla nasce il cross del cileno per Hernandez che, solo a centro area, mette dentro il pallone dell'1-2. Poco dopo l'uruguayano si ripete incrociandosi ancora con il compagno e segnando in diagonale. A quel punto per la Roma, altro che entusiasmo e businessmen americani: cominciano invece i fischi, che continuano anche in occasione della rete di Vucinic.

CATANIA - LAZIO 1-4
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 5, Alvarez 5.5, Silvestre 5.5, Terlizzi 5.5, Capuano 4.5, Carboni 5.5, Lodi 5 (8' st P. Ledesma 5), Schelotto 6 (35' st Morimoto sv), Ricchiuti 6 (25' st Gomez 5), Bergessio 5, Maxi Lopez 5.5. (30 Campagnolo, 3 Spolli, 12 Marchese, 27 Biagianti). All. Simeone 4.5.
LAZIO (4-2-3-1): Muslera 6, Lichtsteiner 6.5, Biava 6 (41' st Stendardo sv), Dias 6, Radu 6, Bresciano 6 (29' st Gonzalez 6), C. Ledesma 6, Mauri 6.5, Hernanes 7, Sculli sv (14' pt Zarate 7.5), Floccari 6.5. (12 Berni, 5 Scaloni, 14 Garrido, 18 Kozak). All. Reja 7.5.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 5.
Reti: nel pt 40' Hernanes, nel st 1' Schelotto, 11' Mauri, 32' Floccari, 45' Zarate.
Note: angoli 9-2 per la Lazio. Recupero 3' e 3'. Ammoniti Dias, Radu, Biava, Bresciano per gioco scorretto, Morimoto per fallo di mano. Spettatori 4.731 paganti, 9.283 abbonati, incasso 65.835 euro. Osservato un minuto di silenzio in memoria di Cinesinho, ex rossazzurro scomparso sabato.
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Scusate il ritardo. Messo in castigo (e in panchina) per essersi presentato un'ora dopo l'orario fissato per la seduta di rifinitura, Mauro Zarate si fa perdonare in fretta. E' lui, buttato nella mischia dopo neppure un quarto d'ora a causa dell'infortunio di Sculli, il grande protagonista del colpo grosso della Lazio a Catania: una rete, due assist e tanta vivacità.
I biancocelesti dilagano al Massimino, dove non s'imponevano da 50 anni e dove i padroni di casa avevano vinto le ultime quattro partite disputate, incamerando tre punti pesantissimi nella corsa per la Champions League. A proprio agio sin dai primi minuti, la squadra di Reja mostra fluidità di manovra e buona condizione atletica approfittando con puntualità degli sbandamenti di un Catania in giornata decisamente no.
I rossazzurri complicano la loro corsa verso la salvezza offrendo una prestazione più che mediocre, frutto di un approccio alla gara sbagliato sia dal punto di vista mentale che tattico. C'è poco da salvare nella squadra di Simeone, slegata, impacciata e troppo timorosa sin dai primi minuti. Gli etnei restano raccolti dietro la linea della palla per limitare il fraseggio avversario sulla trequarti, ma non riescono a ripartire lasciando Maxi Lopez a lungo isolato e rendendosi pericolosi solo su calcio piazzato, quando Bresciano salva sulla linea su colpo di testa di Silvestre, imbeccato da un corner di Lodi.

L'incontro è in mano ai biancocelesti, che cercano la porta di Andujar con Floccari, Hernanes e Dias passando a cinque minuti dall'intervallo con Hernanes, lesto a correggere sul secondo palo un cross dalla destra di Lichtsteiner prolungato di testa da Mauri. I rossazzurri offrono qualche segnale di risveglio con un sinistro a lato d'un soffio di Maxi Lopez e un rasoterra dal limite fuori bersaglio di Carboni. E' il preludio al pareggio, che giunge dopo soli 27 secondi della ripresa: Ricchiuti serve Bergessio, il cui tiro viene respinto da Muslera sui piedi di Schelotto, libero di insaccare da pochi passi.
Ma l'equilibrio dura poco. Schelotto ci prova ancora da limite, poi Andujar si salva due volte su Lichtsteiner (la seconda con l'aiuto di Terlizzi) al termine di un'azione avvolgente dei laziali. La formazione di Reja raddoppia pochi istanti più tardi con Mauri, che, in posizione irregolare non rilevata dal guardalinee, spinge in fondo al sacco un assist di Zarate. Il clima al Massimino s'accende, il Catania prova a spingere chiamando Muslera all'intervento su una punizione dal limite calciata da Bergessio.
Gli etnei, però, si sbilanciano permettendo agli ospiti di colpire in contropiede. L’azione che chiude la partita nasce ancora da Hernanes, autore di un servizio in profondità che innesca Zarate, pronto a servire al centro un pallone che Floccari deve solo appoggiare in fondo al sacco. Allo scadere, il solito Zarate completa l'opera con una punizione dal limite che s'insacca a fil di palo al cospetto di un immobile Andujar.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

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18 aprile 2011
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