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Le Siciliane di A

Miccoli salva il suo... Lecce (Sampdoria-Palermo 1-2). Esplosione vulcanica! (Catania-Roma 2-1)

16 maggio 2011

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti!
E così ci apprestiamo a terminare questo campionato, che ha visto il Palermo affrontarlo con molte luci ed anche molte ombre, caratterizzate dal periodo nero delle sconfitte consecutive, culminate con l'umiliante 0-7 in casa con l'Udinese, la conseguente "cacciata" di Rossi, l'arrivo di Cosmi (altro periodo nero con la sola vittoria, peraltro prestigiosa, con il Milan), poi il derby perso e il ritorno di Rossi.
Insomma tutto ed il contrario di tutto.
E quello che è successo domenica è figlio del campionato del Palermo: una squadra in grado di vincere con chiunque, dovunque ed in altrettanto modo di perdere con chiunque e dovunque.
Ieri pomeriggio siamo andati al Marassi a giocare contro la Sampdoria che l'anno scorso ci ha soffiato il posto in Champions. Bene ci siamo presi la "rivincita" sportiva affondando la squadra blucerchiata mandandola in Serie B! Incredibile per una squadra che aveva fatto i preliminari di Champion League.
E chi poteva essere se non Miccoli, leccese doc, a segnare il gol che ha spezzato gli equilibri e portato in vantaggio il Palermo, poi il pareggio (fallo sul nostro portiere) e il definitivo gol di Pinilla a suggellare la nostra vittoria.
Ora l'ultima davanti ai nostri tifosi contro il Cagliari.
Terminiamo il campionato gioiendo perché anche quest'anno si va in Europa.
Un ultimo particolare: l'anno 2010/11 lo ricorderemo come quello della finale di Coppa Italia contro l'Inter. Il 29 maggio tutti a Roma.
Buon calcio a tutti!
[A.G.]

SAMPDORIA - PALERMO 1-2

SAMPDORIA (4-4-2): Da Costa 5, Zauri 5, Volta 4.5, Lucchini sv (20' pt Gastaldello), Laczko 5.5, Guberti 6, Palombo 6, Tissone 6 (36' st Poli), Biabiany 6,5, Maccarone 5, Pozzi 6 (85 Curci, 4 Dessena, 11 Koman, 16 Poli, 20 Padalino, 25 Martinez). All. Cavasin 4.5.
PALERMO (4-3-1-2): Benussi 6.5, Cassani 5.5, Munoz 6, Goian 6, Darmian 5.5 (32' st Bovo 5), Liverani 6 (15' st Bacinovic 6), Migliaccio 5, Nocerino 5.5, Ilicic 6, Hernandez 6 , Miccoli 6.5 (9' st Pinilla 6.5) (12 Brichetto, 13 Nappello, 27 Pastore, 94 Acquah). All. Rossi 5.5.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 4.5.
Reti: nel pt al 46' Miccoli, nel st al 4' Biabiany, al 41' Pinilla.
Note: angoli 14 a 7 per la Sampdoria. Ammoniti: Darmian, Gastaldello, Bacinovic e Palombo per gioco scorretto, Hernandez per comportamento non regolamentare. Recupero: 2' e 8'. Spettatori: 24.221 circa, per un incasso pari a circa 221.900 euro lordi.
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La rabbia, e poi le lacrime. Gli insulti e il coraggio di 11 giocatori blucerchiati che, retrocessi in serie B, vanno sotto le gradinate a farsi coprire di insulti. È finita, per la Sampdoria. Dopo otto anni c'è la serie B. La prossima partita all'Olimpico con la Roma e solo una formalità.
Sampdoria-Palermo, la gara che ha condannato i doriani, è la dimostrazione che vivere semplicemente sperando non si può.
Così, i blucerchiati scivolano e nemmeno tanto dolcemente verso una serie B che, in fondo, si è meritata a causa di gare buttate via, partite perse senza combattere, mercato fatto solo sull'onda dell'istinto.
La Samp ha perso immeritatamente col Palermo perché ci ha messo cuore e muscoli, ha spremuto tutte le forze che aveva in una partita che è sembrata viziata da sviste della terna arbitrale, dall'ansia di fare bene, da un Miccoli che non intendeva perdonare il benché minimo errore.
Il primo tempo vede appunto una Samp generosa e pericolosa in attacco che ha pagato tanto un probabile errore del guardalinee sul gol annullato a Pozzi. Una presunta svista che avvelena subito una partita per tutto il primo tempo guidata dai blucerchiati che hanno premuto in maniera continua costringendo alla difensiva il Palermo. Il gol annullato genera rabbia e frustrazione e porta alla distrazione la difesa della Samp che subisce la rete di Miccoli senza nemmeno accorgersene, in chiusura di primo tempo.

La storia di questa partita è la storia del dolore dei tifosi e della rabbia del club blucerchiato. Un dolore che si trasforma ancora in rabbia nel secondo tempo: la Samp morde ai polpacci il Palermo fino al gol del pareggio, in verità un gol che probabilmente non andava assegnato, con il decollo di Biabiany su assist di Gastaldello. Ma il momentaneo pareggio dei doriani non provoca gioia, stante il vantaggio gol del Lecce sul Bari.
La rabbia dei doriani si concretizza in un secondo gol di Poli, in fuorigioco. Sembra stregata la porta del Palermo, stregata questa serie A che dovrà fare a meno della Sampdoria, il Ferraris a meno del derby visto che il Lecce segna ancora. Eppure il reparto offensivo blucerchiato lavora come mai in questo campionato collezionando 14 calci d'angolo per poi farsi letteralmente beffare da Pinilla al 41' st che in contropiede segna facile facile.
In campo scoppiano piccole risse tra giocatori, perde l'aplomb anche Palombo, il più corretto di tutti. La gradinata sud urla e intona cori, sono tutti con la sciarpa alzata, ma non c'è nulla da fare. La Sampdoria è in serie B, dopo otto anni. Le lacrime, che pure scorrono copiose anche sul volto del capitano gentile, fanno male ma non servono più.


CATANIA - ROMA 2-1

CATANIA (4-3-3): Andujar 6, Potenza 5.5, Silvestre 6.5, Spolli 6 (30' pt Terlizzi 6, 22' st Lodi 6.5), Capuano 6, Ledesma 6, Carboni 6.5, Biagianti 6 (8' st Ricchiuti 7), Gomez 7, Maxi Lopez 6.5, Bergessio 7. (30 Campagnolo, 22 Alvarez, 7 Schelotto, 13 Izco). All. Simeone 7.
ROMA (4-4-2): Doni 6.5, Cassetti 5, N. Burdisso 5.5, Juan sv (4' pt Loria 6.5), Riise 5.5, Rosi 5.5, Greco 5.5 (15' st Pizarro 5), Simplicio 5, Taddei 5.5, Totti 5.5, Borriello 5 (1' st Vucinic 5). (1 Lobont, 47 Caprari, 48 Florenzi, 94 Menez). All. Montella 5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.5.
Reti: nel pt al 13' Loria, nel st al 32' Bergessio, al 51' Gomez.
Note: angoli 7-4 per il Catania. Recuperi: 3' e 5'. Ammoniti: Greco, Terlizzi, Rosi e Simplicio per gioco scorretto. Spettatori: 9.800 paganti, 9.283 abbonati, incasso 134.850 euro.
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Capolinea Roma. Ultima fermata, Catania. Al Massimino la festa è tutta rossazzurra. A caccia di un risultato utile per restare in corsa per la Champions League, i giallorossi sbattono contro la formazione etnea, già salva aritmeticamente ma decisa a onorare sino in fondo il campionato e a togliersi uno sfizio extra contro un avversario con il quale esiste una lunga serie di precedenti ad alta intensità.
Gli uomini di Simeone si congedano dal pubblico di casa nel modo più emozionante: successo in rimonta con gol decisivo allo scadere. Il 2-1 siglato da Gomez sfruttando l'ultima palla utile dell'incontro vale per i catanesi il record di punti da quando sono tornati in Serie A (46), quello di vittorie interne in una stagione (11) e quello di vittorie consecutive nel massimo campionato (3). Niente male per un gruppo che sino a otto giorni fa non era neppure certo della salvezza.
Deludente, invece, la prestazione della Roma, dalla quale, in una partita così importante, ci si attendeva decisamente di più. La squadra di Montella, il cui futuro sulla panchina capitolina è sempre più incerto, sembra pensare di poter vivere di rendita sul gol di Loria - buttato nella mischia dopo appena 5 minuti per rilevare l'infortunato Juan - cercando Andujar solo in altre due circostanze nell'arco dell'intera contesa, una delle quali allo scadere addirittura con Doni, proiettatosi all'attacco nel disperato tentativo di trovare il guizzo risolutivo. Troppo poco per sperare di uscire indenni dal campo etneo.
E dire che le cose si erano messe subito bene per gli ospiti. Catania e Roma perdono un centrale difensivo a testa nella prima mezz’ora. Le sostituzioni forzate degli infortunati Juan e Spolli con Loria e Terlizzi premiano i giallorossi, che passano dopo neppure un quarto d’ora con un colpo di testa del nuovo entrato su punizione di Totti.

I rossazzurri hanno un paio di occasioni niente male per fare centro, ma la fortuna non è con loro: il palo colpito in avvio da Maxi Lopez e la traversa scheggiata da Ledesma, giunto a concludere una buona combinazione Biagianti-Gomez sulla sinistra, lasciano a digiuno i padroni di casa, che recriminano anche per una doppia opportunità in chiusura di frazione, quando le conclusioni a botta sicura di Terlizzi e Potenza sugli sviluppi di un corner non vanno a bersaglio.
La Roma cerca di controllare la gara modificando il 4-4-2 di partenza in un 4-2-3-1 in cui gli esterni Rosi e Taddei affiancano Totti sulla trequarti e il ruolo di unica punta spetta a Borriello, al quale Andujar nega il raddoppio chiudendo lo specchio della porta su un diagonale da posizione ravvicinata. Simeone inserisce prima Ricchiuti e poi Lodi per dare impulso alla manovra ricavandone una maggiore pressione offensiva e le plateali rimostranze di Terlizzi, che manda a quel paese il tecnico dopo l’avvicendamento.
Il Catania protesta con Tagliavento per una chiusura in area di Burdisso su Maxi Lopez e un fallo fischiato in mischia a Doni, che in uscita aveva lasciato la porta vuota. Il portiere brasiliano se la cava su un tiro di Ricchiuti, ma pochi istanti più tardi capitola su una punizione di Lodi corretta in porta da Bergessio.
I giallorossi, ai quali il pareggio serve a poco, si riversano in avanti consentendo agli avversari di affondare i colpi in contropiede: Gomez e Bergessio hanno la palla buona, ma la sprecano. Non è ancora finita. Nel recupero Doni va a cercare gloria su calcio piazzato chiamando Andujar alla parata a terra e poi deve capitolare proprio allo scadere, quando Gomez s'invola sull'assist di Bergessio trovando il diagonale che fa esplodere di gioia il Massimino e condanna la Roma.

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A
(Uefa.it)

 

 

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16 maggio 2011
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