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Le siciliane in A: il Messina a San Siro entra nella storia. Il Palermo pareggia con la Fiorentina

Una campionato di calcio tutto nuovo, che vede le nuove promosse cariche di voglia di vincere

23 settembre 2004

MILAN - MESSINA 1-2
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Cafu 6, Nesta 5.5, Maldini 5.5, Pancaro 6.5, Gattuso 5.5 (15' st Serginho 5), Pirlo 6 (18' st Rui Costa 5.5), Seedorf 5, Kakà 5.5, Shevchenko 5.5, Inzaghi 5.5 (23' st Tomasson 6). (17 Abbiati, 4 Kaladze, 19 Coloccini, 23 Ambrosini). Allenatore: Ancelotti 5.5.
Messina (4-5-1): Storari 6.5, Zoro 6, Conte 6.5, Rezaei 6, Parisi 6.5, Rafael 5.5 (15' st Donati 6), Zanchi 6, Sullo 6.5, Coppola 6 (38' st Cucciari sv), Giampà 7, Zampagna 6.5 (31' st Amoruso sv). (21 Eleftheropoulos, 6 Aronica, 10 Iliev, 11 Di Napoli). Allenatore: Mutti 7.
Arbitro: Rosetti di Torino 6.
Reti: nel st 10' Pancaro, 11' Giampà, 14' Zampagna.
Note: angoli: 11-4 per il Milan. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Gattuso, Zoro e Pancaro per gioco falloso, Giampà per comportamento non regolamentare. Spettatori: 55.000 circa.
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Non svegliate il Messina ammazzagrandi quando dorme. Dopo la Roma tocca al Milan trovarsi in vantaggio, con la partita in pugno, e finire ko, preda di un terrificante uno-due portato dal Messina di Bortolo Mutti, uno che stasera si è levato la soddisfazione di vincere la sua prima partita in trasferta in serie A sul campo dei campioni d'Italia.

Il Messina ha vinto ipnotizzando un Milan che non ha affondato, pensando di dover vincere prima o poi per diritto di piedi immensamente più buoni, e che quando è stato colpito dalla doccia fredda ha dovuto constatare che, scarsa fama a parte, gli avversari sono una signora squadra. Almeno nel senso di un insieme ben organizzato e tatticamente perfetto. Questo Milan, per contro, è ben lontano dal miglior Milan. Ancelotti riscopre la squadra versione 2003-2004, quello cioè ante Stam (in tribuna per un problema alla caviglia), Crespo (fuori forma, più che altro) e Dhorasoo (pure lui semplicemente non convocato).
C'è invece dal 1', accanto a Shevchenko, Superpippo Inzaghi dopo l'assaggio al rientro di domenica scorsa a Bologna, e in panchina ricompare il "figliol prodigo" Coloccini. Bortolo Mutti invece, dopo l'exploit di domenica in casa contro la Roma, mette nel cassetto le tre punte e si presenta al Meazza con un 4-5-1 che non lascia capire cosa si aspetti (o cosa speri) il tecnico da una gara sul terreno dei campioni d'Italia. Mutti dispone una gran folla a centrocampo, dove il Messina ottiene una ovvia superiorità numerica, poi, a palla persa, tutti indietro senza pressing fino ai 30 metri finali dove gli spazi diventano davvero angusti.

Per il resto i peloritani ostentano una calma olimpica, passaggi solo a colpo sicuro. Insomma calcio scolastico, diligente, che il Milan dovrebbe superare con la giocata, col guizzo nell'uno contro uno, con le volate di Cafu sulle fasce, con le accelerazioni di Kakà, con i lanci di Pirlo. Cioè con tutto quello che stasera non arriva, per demeriti propri e per meriti dei giallorossi. Per i primi 45' si intravvedono solo le intenzioni dei rossoneri, abbozzi portati in souplesse. Come lo scambio volante Kakà-Inzaghi al 20' o i ripetuti tentativi di Seedorf di innescare il destro dal limite. Tentativi poco pericolosi per mancanza di velocità.
L'unico rossonero che va sopra le righe è infatti Gattuso che corre tanto e sbaglia in proporzione, oltre a finire per primo sul taccuino di Rosetti. E se Dida trascorre i primi 45' della sua centesima partita in serie A praticamente come uno spettatore della curva, non è che il suo omologo Storari debba fare gli straordinari.
Per lui solo una parata (peraltro imperfetta) su punizione calciata da Pirlo, poi il portiere siciliano vede passare un destro di Shevchenko che sfiora l'incrocio. Inzaghi da parte sua si muove bene ma al 30' non arriva in tuffo su un cross di Pancaro e poi ancora si fa anticipare al momento di chiudere l'azione propiziata da un assist in verticale di Seedorf. Superpippo manca anche la più pulita delle palle gol rossonere allo scadere sparando alto di sinistro da buona posizione.

Nella ripresa ci si aspetta che il Milan cambi passo e si aspetta Tomasson. Resta invece in campo Inzaghi che già al 4' ha sul piede la palla del vantaggio. La girata, potente, è però centrale e Storari si oppone in qualche modo. I rossoneri comunque assediano gli avversari e al 10' passano in vantaggio quando Kakà batte il secondo angolo consecutivo e trova la testa di Pancaro che batte imparabilmente Storari.
Sembra fatta per il Milan e invece quello che accade nei 4' successivi ha dell'incredibile: il Messina si trasforma in quello straripante di domenica e sorprende i rossoneri con due colpi da ko. All'11' Sullo anticipa Nesta di testa e serve Giampà che mette in rete sul tentativo di uscita di Dida. Fulmineo il raddoppio al 14' in contropiede con fuga e cross di Parisi e colpo di testa di Zampagna. Chi se lo aspettava? Di certo non Ancelotti che reagisce con due cambi che lasciano perplessi: Serginho per Gattuso, e Rui Costa per Pirlo. E solo dopo quello - scontato - di Tomasson per Inzaghi.

E adesso rossoneri a testa bassa in avanti e Messina qualche volta in contropiede, ma di nuovo teso a buttare papaverina in campo. L'orgasmo dei milanisti poi fa sbagliare tanto un po' tutti e nonostante il gran premere le occasioni non fioccano. Shevchenko al 35' manda fuori di poco colpendo di testa un lungo cross di Serginho e Rui Costa al 44' trova Stovini a negargli il pareggio con una grande parata. Galliani, scurissimo in volto, si precipita dalla tribuna negli spogliatoi.


PALERMO - FIORENTINA 0-0
Palermo (4-2-3-1): Guardalben 6, Zaccardo 6, Barzagli 6, Terlizzi 5.5, Grosso 6.5, Barone 6, Corini 5.5, Santana 6 (26' Raimondi 6), Brienza 6 (9' st Gasbarroni 5), Zauli 5.5 (37' st Farias sv), Toni 6. (1 Santoni, 4 Morrone, 13 Accardi, 22 Mutarelli). All.: Guidolin 5.5.
Fiorentina (4-1-3-2): Lupatelli 8, Ariatti 7, Viali 5.5, Delli Carri 6, Chiellini 6, Ujfalusi 6.5, Jorgensen 5.5 (1' st Savini 6), Obodo 6.5, Piangerelli 6, Fantini 6.5 (37' st Portillo sv), Miccoli 5.5 (47' st Di Livio sv). (12 Roccati, 3 Dainelli, 28 M. Arrigoni, 77 Fontana). All.: Mondonico 6.
Arbitro: Farina di Novi Ligure 5.
Note: angoli: 5-5. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Zauli per simulazione; Savini, Delli Carri e Raimondi per gioco falloso. Note: spettatori 32.642, presenti circa 34 mila, per un incasso di 540.420,00 euro.
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Secondo pareggio consecutivo per il Palermo che, dopo avere segnato sempre nelle ultime 14 partite ufficiali, stasera si è improvvisamente inceppato, facendosi imporre il pareggio dalla Fiorentina. La squadra di Guidolin è stata bloccata dalla sfortuna e dalle parate del portiere Cristiano Lupatelli, insuperabile anche dagli undici metri. I padroni di casa le hanno provate tutte, ma non sono riusciti a superare una Fiorentina ordinata, che spesso è andata in affanno, ma non ha mai perso la testa.
Già nel primo tempo il Palermo meriterebbe il vantaggio, ma non lo ottiene per una serie di circostanze sfavorevoli. I rosanero costruiscono palle-gol in serie (tre), colpiscono pali (tre), sbagliano rigori (uno, al 16', con Corini, che si fa respingere la massima punizione da Lupatelli, pronto a replicare anche sulla successiva ribattuta, dopo che Farina aveva indicato il dischetto per un placcaggio di Viali a Toni). E' un Palermo a tratti straripante, che in talune circostanze travolge la Fiorentina, senza però riuscire ad assestarle il colpo del ko. I viola, per l'occasione in maglia bianca, cercano di limitare i danni e, quando possono, si affacciano nella metà campo avversaria.

Se per Lupatelli la serata è quasi da incubo, anche al collega Guardalben, dalla parte opposta, le occasioni per mettersi in mostra non mancano: al 27' il portiere rosanero salva su Fabrizio Miccoli, direttamente da calcio d' angolo; un minuto dopo si ripete sul danese Jorgensen e su Chiellini; quindi respinge l'insidiosa conclusione di Fantini (40').
Ma è il Palermo che, schierato con tre fantasisti del calibro di Santana, Brienza e Zauli (i primi due si alternano anche sulle fasce, creando lo scompiglio nella retroguardia toscana), a comandare le operazioni fin dall'inizio. Gli uomini di Francesco Guidolin colpiscono i legni della porta di Lupatelli rispettivamente con una bordata di Brienza (22') e con un esterno destro di Luca Toni (35'), che raccoglie un assist di un Santana davvero scatenato.

Il Palermo sfonda spesso a sinistra, con il tandem Santana-Grosso e l'assistenza di Lamberto Zauli, mentre Ariatti deve fare gli straordinari per tamponare e ripartire. La freschezza dell'esterno destra consente a Mondonico di poter osare anche in avanti, dove comunque Miccoli si vede meno di Fantini.
E' una Fiorentina estremamente essenziale, quella che tiene testa al Palermo e lo costringe a partire da lontano, chiudendo le fasce e limitando i cross per la torre Toni che gioca di più con la palla a terra. E' il 5' della ripresa quando Brienza, in corsa, spara alto, acuendo l' amarezza dei tifosi rosanero. Mondonico nell'intervallo lascia Jorgensen negli spogliatoi e manda in campo Savini, proponendo una Fiorentina meno offensiva e dinamica.
Entra anche Gasbarroni proprio mentre Toni riesce a colpire di testa, mandando la sfera sull'esterno della rete. La partita la fa sempre il Palermo che cerca meno le fasce e sceglie la profondità, con l'obiettivo di sfruttare l'impeto di Toni, stretto nella morsa fra Viali e Delli Carri. Il Palermo, fra il 17' e il 19', tira un po' il fiato e la Fiorentina confeziona due occasioni con Miccoli (presa difettosa di Guardalben) e Fantini che di testa sfiora il palo, poi la sfida riprende il suo corso.

I rosanero premono il piede sull'acceleratore, ma vengono fermati ancora una volta da Lupatelli, in serata di grazia: il portiere viola, al 27', ribatte la conclusione ravvicinata di Zauli, Raimondi sulla respinta colpisce il palo. Al 46' Lupatelli mette la firma sulla sua straordinaria prestazione, volando a deviare un' incornata di Toni. E' l'ultimo sussulto di una partita bella, ma senza gol.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

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23 settembre 2004
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