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Ma che fine farà l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese?

Grifa Spa vorrebbe fare a Termini le auto ibride, ma i sindacati non sono tutti convinti...

09 settembre 2014

Al termine della trattativa che si è tenuta ieri al ministero dello Sviluppo economico con i vertici della Grifa Spa, azienda specializzata nella costruzione di auto ibride, che punta ad un piano di rilancio dell'ex stabilimento Fiat a Termini Imerese, una parte dei sindacati si è detta soddisfatta. "Oggi è stato fatto un passo in avanti ma la strada è ancora lunga" hanno detto Ugl Metalmeccanici, Uil Sicilia e Uilm.
Grifa ha confermato che nel nuovo piano è previsto l'assorbimento della parte più corposa dello stabilimento di Termini Imerese: 476 lavoratori, incluso il Consiglio di amministrazione. Ma restano ancora molti nodi sa sciogliere. Il più insidioso quello relativo alla contrattualistica e alla parte economica.

"Saranno importanti i prossimi tre incontri previsti per sciogliere definitivamente i dubbi sul futuro dello stabilimento - ha detto Antonio Spera, segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici settore auto - e sarà ancora di maggior rilievo l'incontro previsto per la fine di settembre, perché la Grifa Spa sta valutando con altri imprenditori di produrre settori particolari nell'indotto, e quindi il ministero e la Regione Siciliana dovrebbero riuscire ad ottenere un quadro più completo anche delle altre manifestazioni d'interesse, che dovrebbero garantire la ricollocazione di tutti i lavoratori, compresi quelli delle imprese correlate".
D’accordo con Spera Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm, anche loro presenti all’incontro: "Dobbiamo fare di tutto - hanno affermato - per non lasciarci sfuggire questa importante occasione che garantirebbe occupazionale e sviluppo produttivo. Chiediamo ai governi regionale e nazionale il massimo impegno affinchè vada tutto in porto. Questo sindacato è disponibile ad incentivare tutti gli investimenti nella nostra regione".

L’altra parte dei sindacati si è detta invece poco convita dalla proposta del Gruppo Italiano fabbriche automibili.
"E’ stato ancora una volta un incontro interlocutorio, abbiamo chiesto al Ministero certezze come il piano industriale di Grifa e quello delle altre aziende interessate al sito di Termini, si faccia presto, ancora non siamo in grado di giungere ad un accordo e i tempi stringono". Ad affermarlo al termine dell’incontro sono stati Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, e Giovanni Scavuzzo, della segreteria provinciale Fim Cisl. "Il Ministero del Lavoro - hanno aggiunto - approfondirà la questione degli ammortizzatori sociali, se cioè sarà possibile una proroga anche per il 2015, il rischio è che scatti la mobilità".
Entro venerdì dovrebbe tenersi un incontro con Grifa a Palermo per affrontare gli aspetti contrattuali ed economici. "Di fatto però la società assorbirebbe solo 476 lavoratori, il che non risolve tutti i problemi occupazionali", commentano i sindacalisti.

Entro il 25 settembre prossimo si terrà un incontro al quale prenderanno parte tutti, Regione, Fiat, Grifa e ministeri. "Abbiamo sollecitato il Ministero dello Sviluppo economico affinché vengano presto presentati i piani industriali, finora non ci è stato presentato nemmeno un documento", ha detto Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo Trapani. "Sono anni che si parla di ipotesi industriali senza entrare davvero nel merito, abbiamo bisogno di parlare di certezze, per questo - ha concluso - invitiamo le istituzioni a fare chiarezza una volta per tutte e dare garanzie ai lavoratori che attendono da troppo tempo".
Secondo quanto riferiscono i sindacati, Grifa avrebbe negato ipotesi di accordo tra la stessa società e case automobilistiche cinesi. Sono 1.100 circa gli operai tra diretti e indotto, in Cig fino al 31 dicembre prossimo; e senza un accordo già a metà ottobre potrebbero partire le procedure di collettivo. Per la Fiom "si tratta di numeri insufficienti". I metalmeccanici della Cig puntano il dito contro la proposta di assumere gli operai attingendo dalle liste di mobilità. "Non è negoziabile alcun accordo che preveda il licenziamento degli operai per poi assumerli attingendo dalle liste di mobilità - ha detto con chiarezza il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone - e i numeri non garantiscono tutti. Chiederemo al ministero di individuare misure per consentire eventuali prepensionamenti del personale con requisiti per sfoltire l'organico in cassa integrazione; ci sono operai con 37 anni di anzianità di servizio e 58 anni di età".

[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, €conomiaSicilia.com-Italpress, GdS.it]

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09 settembre 2014
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