Niente da festeggiare
In Sicilia sarà un 1° maggio drammatico: in centomila quest'anno hanno perso il posto di lavoro
"È un 1° maggio drammatico quello che ci apprestiamo a celebrare in Sicilia. In centomila quest'anno hanno perso il posto di lavoro e altri duecentomila - già in cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga - sono a rischio".
Alla vigilia della festa dei lavoratori, arriva il grido d'allarme di Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia.
"Non abbiamo nemmeno notizie rassicuranti per i 18mila Lsu dei Comuni dell'Isola, che dovevano essere stabilizzati e che ancora una volta rischiano di finire in mezzo alla strada - continua Barone -. I forestali, poi, non sanno ancora se potranno effettuare le giornate necessarie per accedere agli strumenti di sostegno al reddito mentre i circa 8mila lavoratori della Formazione professionale sono senza stipendio da gennaio e, malgrado l'annunciata riforma, ancora senza alcuna certezza sul futuro".
"Una situazione drammatica - aggiunge - sottovalutata da quanti invece continuano a litigare per logiche interne e spartizioni di potere non capendo che chi vive di lavoro e stipendio non ne può più. Subito, quindi, risposte a tutte le emergenze a partire dal provvedimento di variazione di bilancio. Bisogna sbloccare i grandi investimenti e utilizzare le risorse Ue facendo ripartire l'economia e lo sviluppo. Domani i lavoratori siciliani diranno 'basta'. Basta promesse, è ora di riscoprire il valore del lavoro che è la sola ricchezza su cui si può costruire il futuro della nostra isola".