Persi 70 mila posti nell'edilizia, in 4 anni

In quattro anni sono stati licenziati in Sicilia oltre 50mila operai edili diretti e 30mila dell'indotto. È, secondo l'Ance, la conseguenza del prolungato blocco del mercato delle opere pubbliche nell'Isola. "Un dato che grida vendetta, se si pensa che sono da tempo disponibili quasi 3,7 miliardi di euro per opere pronte a diventare cantieri, ma che un inspiegabile incantesimo continua a tenere congelate".
Fermo anche il mercato dell'edilizia residenziale, "a causa del mancato utilizzo dei fondi ex Gescal e di quelli per l'edilizia residenziale convenzionata; del mancato voto dell'Ars sulla proposta di prolungare la durata dei mutui agevolati per giovani coppie; della mancata riforma delle legge urbanistica e dell'assenza di strumenti che sostengano la bioedilizia, il miglioramento dei tessuti urbani e la messa in sicurezza degli edifici. In questo scenario - continua la nota - prosegue inarrestabile il crollo dei bandi di gara. Lo scorso mese di aprile sono stati pubblicati appena 18 incanti per un importo di 15,7 milioni di euro, con un calo di quasi il 50% rispetto al mese di gennaio, che ha registrato sempre 18 gare, ma per un importo di 28,9 milioni, con una flessione di -64,16% a confronto con gennaio 2012. Il quadrimestre gennaio-aprile 2013 ha subito una riduzione del 56,84% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".

A fronte di questa situazione, domani, venerdì 31 maggio con concentramento alle 9,30 a piazza Marina, a Palermo, ci sarà una manifestazione unitaria di Ance Sicilia, Aniem, Confapi, Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato, Legacoop, e dei sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Il corteo raggiungerà piazza Indipendenza, dove si terrà un comizio, e contemporaneamente sarà chiesto un incontro al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]