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Pesca e politica: accordi e disaccordi

Dalle polemiche sul "fermo biologico" alle speranza di una vigorosa ripresa della pesca siciliana

06 agosto 2013

Nei giorni scorsi, l’Assessore alle Risorse Agricole e Alimentari, Dario Cartabellotta, ha firmato il decreto riguardante l’interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca. Un decreto, quello firmato dall’assessore siciliano, conforme a quanto sancito dal decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, recante le modalità di attuazione per l’anno 2013 delle interruzioni temporanee della pesca, riguardanti le unità autorizzate all’utilizzo dei sistemi strascico e/o volante comprendenti i seguenti attrezzi: reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi, reti gemelle a divergenti, reti da traino pelagiche a divergenti, reti da traino pelagiche a coppia.
"Abbiamo voluto contemperare le esigenze tipiche della pesca con le esigenze economiche e sociali di molte zone della Sicilia, senza trascurare la necessità di dare tregua ai banchi di pesce e permettere loro di riprodursi e ripopolare le acque del Mediterraneo - aveva affermato Dario Cartabellotta alla firma del decreto - garantendo in tal modo un equilibrio tra le attività di pesca e le risorse biologiche" (LEGGI).

Il decreto, però, ha ricevuto diverse obiezioni giunte da più parti. In risposta a teli obiezioni, l’assessore ha voluto precisare che "prima di emanare il Decreto sul fermo pesca abbiamo ritenuto di dovere sentire la Commissione Consultiva Regionale, nel corpo della quale erano presenti i rappresentanti dei vari segmenti della pesca siciliana ed un rappresentante sindacale fortemente legato proprio alla marineria di Sciacca da cui oggi giungono le principali lamentele". "Non è intendimento di questo assessorato - ha aggiunto - creare disagi ai pescatori, ma ci sono delle regole ben precise da seguire. I nostri uffici si sono solo adeguati alle direttive ministeriali in materia di pesca".

Al riguardo, l’assessore ha precisato inoltre che "il segmento della pesca d’altura oltre le venti miglia, per la quale è stata stabilita una forcella temporale per l’inizio di circa venti giorni (dal 6 al 24 di agosto) non rappresenta la maggioranza delle imbarcazioni a strascico della Marineria di Sciacca, il che scongiura ogni malaugurata mancanza di prodotto fresco per la ristorazione locale di tutto il mese di agosto. Il resto delle imbarcazioni da pesca (strascico sotto costa e pesca artigianale dotata di attrezzi diversi dallo strascico) rimarrà invece attiva fino al 1° ottobre - ha proseguito Cartabellotta - decisione quest’ultima assunta all’unanimità dei consensi delle associazioni di categoria Federcoopesca, Unicoop, Lega Pesca, Agci, Pesca ed Anapi e rispondente all’esigenza biologica di riposo delle specie ittiche".

Al di la delle polemiche per il "fermo biologico", secondo il Presidente del Distretto della Pesca-Cosvap, Giovanni Tumbiolo, nonostante la crisi e i disaccordi di programma, il settore della pesca può farcela. "La crisi del settore della pesca è sotto gli occhi di tutti; essa è strutturale, finanziaria, economica e culturale. Non possiamo nasconderci dietro un dito; la pesca paga due volte la crisi. A causa della perdita di competitività, ciò non solo per i costi energetici, vedi caro-gasolio, ma soprattutto in considerazione che i produttori della pesca siciliani pagano il carburante ad un prezzo decisamente superiore rispetto ai competitors delle marinerie nordafricane, che operano negli stessi areali di pesca e negli stessi mercati facendo leva su prezzi più bassi e su altre facilities, a partire dal costo del lavoro nettamente inferiore e dai vincoli imposti dall’UE".

"In questo scenario - ha sottolineato Tumbiolo - serve, ora più che mai, una governance, una strategia, un programma di sviluppo che miri a valorizzare tutta la filiera, nei vari passaggi del sistema produttivo. Per fare ciò è necessaria una forte sinergia ed interazione fra gli attori di vario grado e livello: regionale, sub-regionale, nazionale, comunitario ed extracomunitario. Siamo convinti - ha concluso il Presidente del Distretto della Pesca - che la pesca siciliana potrà farcela. Ciò è possibile soltanto se tutti gli attori (organizzazioni datoriali, sindacali, mondo scientifico etc.) e tutte le Autorità preposte avviino una stagione di profondo dialogo affinché ciascuno faccia seriamente la propria parte".

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06 agosto 2013
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