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Ricordando il disastro di Rometta (ME) la Cisl torna a denunciare le precarie condizioni dei trasporti isolani

21 luglio 2006

Un ritardo di quattro ore del treno Torino-Palermo, nel giorno del quarto anniversario del disastro ferroviario di Rometta Marea (ME) - avvenuto il 20 luglio 2002 -, è ''la ciliegina sulla torta dell'inadeguatezza della rete meridionale e siciliana dei trasporti''.
La denuncia è della Cisl Sicilia, che segnala il taglio subìto dall'Isola negli ultimi anni, per treni a lunga percorrenza e traghetti delle Ferrovie nell'area dello Stretto. Per questo il sindacato è tornato a indicare nel collegamento stabile tra Sicilia e Calabria una ''risposta al bisogno di crescita delle economie del Mezzogiorno''. ''Nel nome - ha affermato Paolo Mezzio, segretario generale della Cisl - della continuità territoriale Sicilia-continente, proclamata in sede Ue ma che, di fatto, rischia d'essere archiviata assieme all'ipotesi del ponte''.

I buchi neri del sistema meridionale e siciliano dei trasporti, contesta la Cisl ricordando le otto persone che quattro anni fa morirono a Rometta, ''pesano come un macigno''. Così, rende noto Michele Magistro, segretario della Fit Cisl Sicilia, ''qualche anno fa sei-sette navi delle Ferrovie dello Stato solcavano ogni giorno le acque dello Stretto. Oggi a collegare l'Isola e l'estremità dello Stivale sono solo tre navi-traghetto, monodirezionali nel senso dell'entrata e dell'uscita; poco veloci e per nulla avanzate in termini di tecnologia''. ''Siamo perplessi - ha aggiunto Mezzio - per il quale il no al ponte s'è tradotto in un vantaggio regalato ai privati in un ambito in cui a prevalere dovrebbe essere il servizio pubblico''. Ad ogni modo, per la Cisl è la groviera ferroviaria delle tratte a lunga percorrenza a rivelare, ''meglio di ogni cosa'', l'ipoteca che pende sul sistema siciliano dei trasporti.
Mediamente - informa il sindacato - sui lunghi tragitti il ritardo oscilla tra cinquanta minuti e due ore. Ma appena una settimana fa, il treno partito da Milano è arrivato a Palermo con sette ore di ritardo. Il punto, segnalano Mezzio e Magistro, è che ''i treni a lunga percorrenza che servono la Sicilia sono diminuiti di un buon 40% rispetto a quattro-cinque anni fa. Ben quattro di questi convogli sono stati soppressi negli ultimi due anni''. Da qui la beffa per la Sicilia e il Mezzogiorno: in termini di minore disponibilità di treni, di minore disponibilità di navi e col progetto ponte messo in soffitta.

''Chiediamo ai governi regionale e nazionale e ai deputati regionali e nazionali - fa sapere la Cisl - di rimettere al centro il futuro dei collegamenti da e per l'Isola''. Inoltre, il sindacato insiste perché ''una cabina di regia, a Palazzo Chigi a Roma, fissi le coordinate per gli investimenti e la politica dei trasporti, nel Sud e in Sicilia''.

Umberto Ginestra

- www.cislsicilia.net

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21 luglio 2006
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