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Rincari in vista per treni e autostrade. L'associazione IntesaConsumatori però non ci sta

La modifica delle tariffe pubbliche, dice il ministro Lunardi, serve per raccogliere risorse

26 agosto 2005

E' stato diffusamente detto che gli italiani si dovranno preparare ad un autunno di rincari, che interesseranno un po' tutti i settori. Non poteva certo mancare anche l'aumento dei prezzi nel settore dei trasporti, e infatti che ci saranno dei rincari nelle tariffe dei treni e delle autostrade, lo ha lasciato intendere il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, nell'intervento al meeting di Comunione e liberazione, tenutosi in questi giorni a Rimini.
Un tema, quello dell'adeguamento delle tariffe, di cui il governo discute da tempo, ha detto il ministro. Poi ha aggiunto che il provvedimento ''sarebbe opportuno per raccogliere le risorse chieste dai piani industriali di Ferrovie e di Anas attraverso i pedaggi autostradal''. "Il problema - ha anche avvertito Lunardi - è farlo con buonsenso e prudenza''.

Tuttavia, ha quindi detto il ministro per le Infrastrutture, verranno tutelati i pendolari e le fasce più deboli della popolazione. ''Finora - ha detto il il ministro - c'è stato un blocco delle tariffe perché bisogna procedere con molta prudenza e attenzione. In tutti i casi il Governo è dell'opinione che se si dovessero aumentare le tariffe ferroviarie queste riguarderebbero soltanto i tratti a più lunga percorrenza e non quelle utilizzate dai pendolari e le tratte locali''.
In questa maniera Lunardi ha risposto indirettamente al presidente delle Ferrovie dello Stato, Elio Catania, che nel suo intervento al meeting, e rispondendo a una specifica domanda sulla opportunità o meno di un aumento delle tariffe per migliorare l'efficienza dei servizi, ha rimandato la risposta alla politica. ''Da manager - ha detto Catania - dico che l'impresa senza la leva dei prezzi non è un'impresa, ma mi rendo conto della rilevanza sociale della questione e lascio la decisione alla politica, se le risorse devono venire da chi viaggia o dai contribuenti''. 

Contro il rischio di aumento di alcune tariffe ferroviarie si leva la protesta dei consumatori. IntesaConsumatori ha infatti ringraziato sarcasticamente il ministro Lunardi, ''per la bella pensata d'agosto: aumentare le tariffe ferroviarie''.
''Evidentemente a Lunardi - scrive l'associazione in una nota - non basta che in Italia ci siano i telefoni, il gas, la luce, i farmaci, la benzina, le banche e le assicurazioni più care d' Europa. Quindi, perché non anche i treni più cari d'Europa ? D'altronde abbiamo già il servizio ferroviario più scadente d'Europa, dunque perché non fare pendant anche con le tariffe''.
IntesaConsumatori chiede invece al governo di ''bloccare l'ennesima stangata a carico dei cittadini. Il governo, che dall'introduzione dell'euro non ha mosso un dito per impedire che l'inflazione si mangiasse i redditi dei lavoratori e dei pensionati, portando così milioni di cittadini sulla soglia di povertà, ha promesso di contrastare l'inflazione. Questo significa in primo luogo, bloccare tutto quanto è di sua diretta competenza, dai treni ai pedaggi autostradali, dal canone Rai alle Poste, dal gas alla luce'' ribadisce l'Intesa. In più, ''è indispensabile migliorare il livello qualitativo del servizio, il più basso dell'Ue, e poi semmai aumentare le tariffe ferroviarie, non certo viceversa''.

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26 agosto 2005
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