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Sbloccata (per adesso) la situazione per gli operai Gesip

Il sindaco Orlando ha ricevuto comunicazione dal Ministero dell'Economia e delle Finanze

04 luglio 2013

AGGIORNAMENTO - Il Sindaco Leoluca Orlando ha appena ricevuto conferma, da parte della segreteria del ministro Saccomanni, dell’avvenuta firma del decreto che permetterà la prosecuzione delle attività dei lavoratori del bacino ex Gesip, secondo l’accordo sottoscritto fra Comune, Regione e INPS nel mese di Aprile. "Attendiamo ora di ultimare gli ultimi passaggi burocratici con la Regione - ha dichiarato il Sindaco - per poter far riprendere l’attività lavorativa. Resta fermo il fatto che faremo in modo che i lavoratori possano recuperare le ore di lavoro non svolte nel corso di questi giorni".
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Ancora un nulla di fatto, nessun segno concreto sul fronte della proroga delle attività della Gesip a Palermo e la tensione tra sindacati e lavoratori cresce di ora in ora. I dipendenti della partecipata del Comune dovevano tornare al lavoro ieri mattina ma si aspetta ancora il via libera del ministero del Tesoro sulla proroga per gli ammortizzatori sociali in deroga fino a dicembre 2013, scaduti lo scorso 30 giugno. Manca la firma sull'accordo Stato-Regioni per la ripartizione dei fondi.
Palazzo delle Aquile, "non essendo giunta comunicazione circa l'espletamento da parte degli enti preposti degli atti formali necessari per la prosecuzione delle attività previste dall'accordo fra Comune, Regione ed Inps dell'11 aprile, prevede che i lavoratori possano tornare al lavoro venerdì prossimo, al perfezionarsi di tutte le procedure necessarie". Da funzione di traghettamento la cassa integrazione sta diventando un vero tormento, si procede a singhiozzo con notevoli ripercussioni sul fronte dei servizi offerti alla città.

Fonti non ufficiali avrebbero assicurato la firma del governo ma fino ad ieri non c'è stato nulla di formale. Insomma, stenta a decollare l'intesa sulla "tripartizione" delle risorse per far funzionare la macchina Gesip: i soldi per gli stipendi li garantirebbe il Comune (15 milioni), quelli per i contributi pensionistici la Regione (10 milioni) e la restante parte, quelli per l'assicurazione, il Governo nazionale, tutto questo fino al mese di dicembre.

Stanchi i sindacati: "Così non si può andare avanti - ha spiegato Mimma Calabrò segretaria regionale della Fisascat Cisl - il Comune deve presentare un piano industriale concreto e sedersi attorno ad un tavolo con tutte le parti sociali che in questa vicenda hanno un ruolo, ovvero sindacati, Governo nazionale e Regione. Se non si procede in questo modo resteremo sempre appesi ad un filo, in attesa di qualcosa". Una situazione che la Fisascat Cisl evidenzia come denominatore comune anche in altre società in house delle province siciliane: "E' chiaro - ha continuato Mimma Calabrò - che questo problema deve essere affrontato nella sua interezza onde evitare percorsi frammentati che potrebbero sortire, come effetto, quello di creare tra i lavoratori ancora più confusione. Necessita, pertanto, proseguire nella direzione intrapresa sapendo che è fondamentale la presenza di tutte le parti che possono dare un contributo per la salvaguardia dei livelli occupazionali. La proroga concessa alle società in house se da un lato ha fatto tirare un sospiro di sollievo, dall'altro non può consentire di dormire sugli allori alla luce del fatto che migliaia sono i lavoratori che, ad oggi, si trovano nel limbo, schiacciati dalle dalla legge 7 e dalla 135. Auspico - ha concluso la Calabrò - che si trovino quanto prima delle risposte certe per questi lavoratori che, ricordo, nello svolgere servizi essenziali per la cittadinanza, hanno un costo minore dei tariffari CONSIP del 3 - 4%". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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04 luglio 2013
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