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Settimana decisiva per il Messina. Il Tar del Lazio dovrà esaminare il ricorso della società giallorossa

01 agosto 2005

Tar, Caf, Lodo Petrucci, Inail, Consiglio di Stato, A/B/C, Gip: trionfano le sigle nel calcio italiano che non conosce ancora chi e come darà vita ai prossimi i campionati. Intanto, a breve giro di posta, sei città sono in ansia, sei città sono alla ricerca della serie A. Pronte a tutto.
Destini incrociati per Messina e Bologna, Genoa e Treviso, Torino e Ascoli. L'una esclude l'altra tra esclusioni e ripescaggi in una giostra più grande di speranze che coinvolgono mezza Italia per l'iscrizione ai campionati dalla serie A alla serie C2.
Sei città e sei società che più che pensare al calcio giocato, fanno i conti con carte bollate e ricorsi e codici. A parte i 17 club già al sicuro, gli ultimi tre posti per la serie A sono a tutti gli effetti ancora da assegnare, con la conseguente ricaduta su tutte le altre categorie minori. Quella passata è stata una settimana bollente, e non solo per le condizioni climatiche: dai cortei dei tifosi genoani con tanto di assedio del quotidiano 'Secolo XIX', al picchettaggio dei traghetti per il continente da parte dei supporters del Messina, il quadro delle turbolenze è stato al limite dell'ordine pubblico, e non si preannuncia facile neanche l'immediato futuro.

Il calendario degli eventi anche questa settimana è fitto e delicato: si va dalle udienze del Tar del Lazio che dovranno esaminare i ricorsi delle società bocciate dalla Camera di Conciliazione Arbitrale del Coni, alla Caf che prenderà in esame il tentativo del Genoa di non perdere la serie A dopo la sentenza choc della scorsa settimana che l'ha fatto ripiombare in serie C. Il Tar si riunirà a Roma martedì 2 agosto, la Caf il 5 agosto. A tutto questo si deve aggiungere la grande speranza del Lodo Petrucci, paracadute che può lenire in parte le ferite dei tifosi: sarà il Consiglio federale del 10 agosto a stabilire se le sei città che hanno presentato la domanda avranno diritto a ripartire dalla categoria minore. Torino per la B, Perugia e Salernitana per la C1, Benevento, Spal e Andria per la C2. Entro il 3 agosto le cinque meno il Perugia che ha già ottemperato dovranno rispettare la nuova offerta economica.
Tutte insomma sperano di non essere cancellate dal calcio che conta, soprattutto il Messina, che non potendo aderire al Lodo Petrucci gioca tutte le sue carte nella giustizia amministrativa, fino all'ultimo giudizio del Consiglio di Stato del 9 agosto prossimo. Martedì il Tar insomma comincia l'ennesimo round delle iscrizioni, e in questo caso la parte del leone la fa il Napoli di De Laurentis che ha presentato ben sei ricorsi contro: Arezzo, Ascoli, Brescia, Pescara, Piacenza e Vicenza nella speranza di conquistare un posto in serie B. A spalleggiare i partenopei ecco il ministro del Lavoro Maroni, il quale ha puntato gli occhi anche sulla situazione previdenziale della Reggina, specie per quello che riguarda i contributi Inail. Vuole vederci chiaro il Ministro, sarà al fianco del Napoli il Comune partenopeo almeno fino alla decisione finale del Consiglio di Stato che si riunirà la prossima settimana, forse il 9 agosto. Giusto il giorno prima del Consiglio federale Figc che dovrebbe dare il via ai nuovi campionati.

I tifosi del Messina continuano la protesta
Circa 40 famiglie messinesi, tifose della squadra di calcio ma non appartenenti a gruppi organizzati di supporter, si sono presentate ieri mattina al municipio di Messina con in mano centinaia di certificati elettorali, con l'intenzione di restituirli per protestare contro le istituzioni nazionali, accusate di non interessarsi alla vicenda del Messina calcio, escluso dalla giustizia sportiva dalla serie A.
I manifestanti sono stati accolti dal corpo dei vigili urbani che però non ha alcuna titolarità a ricevere i certificati, pertanto hanno informato il presidente del Consiglio comunale Umberto Bonanno che oggi valuterà con i funzionari comunali se ricevere o meno le schede elettorali. Non è escluso che l'iniziativa possa assumere proporzioni più vaste.
La protesta è scattata dopo le dichiarazioni del presidente della Camera Pierferdinando Casini che l'altro ieri aveva considerato irricevibili alcune interrogazioni parlamentari relative alle quadre di calcio escluse dai campionati.
Martedì prossimo, intanto, si celebrerà l'udienza davanti al Tar del Lazio, cui si è rivolto il presidente del Messina Pietro Franza, che contesta la decisione della giustizia sportiva. L'ultimo atto della vicenda si consumerà il 9 agosto, con l'eventuale pronuncia del Consiglio di Stato.

Fonte: La Sicilia

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01 agosto 2005
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