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Treni "lentamente" sorvegliati...

I pendolari siciliani sempre più indignati: "La situazione del trasporto pubblico ferroviario non è più tollerabile"

18 gennaio 2013

Ieri mattina, dalle ore 5.05 alle 9.40, il Comitato dei pendolari siciliani ha svolto un'analisi sulle corse dei treni. Sui 19 treni che percorrono la Messina-Catania-Siracusa e viceversa, 16 hanno avuto un ritardo tra 5 e 86 minuti, uno è stato soppresso e due sono arrivati in anticipo tra 2 e 5 minuti.
"La situazione del trasporto pubblico ferroviario - dice il comitato - non è più tollerabile. Il diritto alla mobilità deve essere garantito dalle istituzioni, non dalle aziende di trasporto".
Il ritardo più elevato è stato registrato sul treno Messina-Siracusa delle 5.25 che ha accumulato 86 minuti. Ritardo di 47 minuti sulla stessa tratta alle 6.35. Il Messina-Catana delle 5.50 è stato soppresso.

Giusto ieri l'ad di Ferrovie, Mauro Moretti, ha spiegato che con "gli interventi di velocizzazione" scenderà ad un'ora e venti il tempo di viaggio tra Palermo e Catania, 2 ore e 5 minuti tra Palermo e Messina, quarantacinque minuti tra Catania e Messina. Mentre per la linea ferroviaria da Battipaglia a Reggio Calabria, Ferrovie potrà ridurre i tempi di percorrenza scendendo fino a quattro ore e mezza di viaggio tra Reggio Calabria e Roma, tre ore e venti tra Reggio Calabria e Napoli.

Intanto i sindacati hanno lanciato un appello al presidente della Regione Rosario Crocetta chiedendo un incontro per discutere del rilancio del trasporto ferroviario. Una lettera unitaria è stata inviata e firmata dai segretari di Cgil, Cisl, Uil Sicilia Ferruccio Donato, Maurizio Bernava, Claudio Barone e i Segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Sicilia Franco Spanò, Amedeo Benigno, Angelo Mattone. "Nessun rilancio delle ferrovie siciliane - scrivono nella lettera - ma piuttosto la mancanza di investimenti e di risorse anche solo per garantire la semplice manutenzione ordinaria delle linee siciliane con il grande rischio di vedere la chiusura di alcune tratte interne come l'Alcamo-Castelvetrano e tutta la dorsale mediterranea (Siracusa - Gela-Caltanissetta - Agrigento) che si sommeranno alla già chiusa tratta ferroviaria Caltagirone-Gela". "La mancanza della stipula del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia che ha causato nell'ultimo biennio un considerevole taglio del servizio offerto dalla società ferroviaria quantificabile in 2 milioni di Km di percorso all'anno - sostengono i segretari - porterà da febbraio al già preannunciato taglio di un ulteriore milione di Km, senza un minimo di controllo da parte della Regione, con l'aggravante che la restante offerta verrà concentrata solo sulle dorsali di fatto giustificando cosi paradossalmente la chiusura di altre linee". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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18 gennaio 2013
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