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Un auto ibrida "made in Termini Imerese"?

Grifa Spa pronta a costruire nell'ex stabilimento Fiat: 250 mln di investimento, 450 posti di lavoro

27 giugno 2014

Dopo il clamoroso fallimento della short list realizzata da Invitalia subito dopo il passo indietro di Fiat a Termini Imerese, recentemente una nuova speranza di rilancio dell’area è sembrata apparire all’orizzonte. Ieri pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto un tavolo tecnico per discutere, per l’ennesima volta, del futuro del sito industriale dimenticato da quattro anni e mezzo. Questa volta a farsi promotore del rilancio è stato il governatore dell’Isola, Rosario Crocetta, che nelle settimane scorse aveva incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio ed il viceministro Claudio De Vincenti.

Sono due le aziende che avrebbero manifestato l’intenzione di operare nell’area industriale termitana. Una sarebbe interessata a realizzare vetture ad alimentazione ibrida (benzina-energia o gasolio-energia), l’altra vorrebbe realizzare bioenergia a poche centinaia di metri dalla centrale Enel Ettore Majorana. La Regione Siciliana è pronta a sborsare 350 milioni per riqualificare quell’area industriale a ridosso della quale sarà realizzato un interporto. La parte più importante, prima di aprire i rubinetti dei fondi pubblici, sarà valutare con attenzione e rigore le proposte pervenute atteso che, proprio nel settore Automotive, qualche progetto, annunciato in pompa magna, si è rivelato poi, quantomeno evanescente.
All’incontro di ieri a Roma hanno partecipato, oltre al presidente Crocetta, l’assessore regionale allo sviluppo economico, Linda Vancheri, il riconfermato sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato e le due aziende interessate ad operare in Sicilia.
Sull’incontro di ieri c’era anche una sorta di "benedizione" del premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi, parlando dal palco del Festival dell’Economia di Trento, ha detto che "è evidente che ciascuno di noi ha una preoccupazione, quella dell’occupazione. Termini Imerese è uno dei luoghi da cui far ripartire il progetto industriale, così come Sulcis e Taranto".

Alla fine, sopra il tavolo tecnico del ministero è stato presentato e illustrato il progetto di massima della "Grifa Spa", Gruppo italiano fabbriche automobili: un auto ibrida di segmento A da assemblare nello stabilimento Fiat di Termini Imerese con l'obiettivo di mettere sul mercato a regime 35 mila pezzi all'anno, con un investimento pluriennale complessivo di 250 milioni di euro e assorbendo almeno 450 operai, più la creazione di un indotto locale.
Per Grifa Spa, che ha previsto un aumento di capitale da 25 a 100 mln di euro, c'era l'amministratore delegato Augusto Forenza. Partner nell'operazione anche la "Walking word consulting", società con sede a Torino e rappresentata alla riunione dal presidente Giuseppe Ragni che è un ex dirigente Fiat e la "Leonardo italian and engineering Srl" con sede a Roma, rappresentata da Giuseppe Valli. Nel progetto, secondo quanto si è appreso, ci sarebbero anche investitori stranieri che operano in Brasile.

"É la prima volta - ha detto Crocetta - che ci troviamo di fronte a degli imprenditori che vogliono veramente investire e lo fanno in un settore che nei prossimi anni avrà un notevole sviluppo".
L'assessore Vancheri ha manifestato al tavolo la disponibilità della Regione "a rendere operativi tutti i programmi sia in termini di autorizzazioni che di impegno nelle aree all'interno del sito".
Soddisfatto anche il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato. "Si vede una luce alla fine del tunnel. C’è una prospettiva concreta per tornare a produrre auto a Termini Imerese", ha detto Burrafato. "Si prevede una produzione a regime di 35000 pezzi all’anno. La società costruita proprio per questa mission produttiva ha già un capitale sociale interamente versato di 25 milioni di euro che sarà portato a 100 milioni di euro nella prossima settimana - ha continuato Burrafato -. Abbiamo apprezzato particolarmente che per scelta la GRIFA Spa non ricorrerà agli aiuti pubblici in conto capitale ma esclusivamente ad agevolazioni sui mutui. Questa scelta ci fa ben sperare. Il progetto per essere operativo necessita di 18 mesi e quindi bisogna, da subito, lavorare con il Ministero del lavoro e la Regione Sicilia per garantire gli ammortizzatori sociali per il periodo necessario".
Con Grifa Spa un nuovo incontro è stato fissato per l'8 luglio.

"Di entusiasmo ce n’è poco, ci auguriamo che si possa aprire una stagione nuova". Roberto Mastrosimone, sindacalista Fiom Cgil, sintetizza così lo stato d’animo dei lavoratori di Termini Imerese di fronte all’ultima proposta per rilanciare lo stabilimento siciliano della Fiat. Del resto dopo tre anni di promesse, bluff e teatrini vari sulla sorte dell’impianto del Lingotto, la prudenza è d’obbligo. "I dirigenti di Grifa ci hanno annunciato che porteranno il capitale da 25 a 100 milioni di euro - aggiunge Mastrosimone - E’ un buon segnale, ma serve anche la collaborazione di Fiat e delle istituzioni". Già, perché le casse pubbliche si sono impegnate da tempo a fare la propria parte nell’operazione: tra ministero dello Sviluppo economico e Regione Sicilia, sono in ballo finanziamenti fino a un massimo di 750 milioni euro. Una torta che, ad oggi, ha ingolosito non pochi pretendenti, che poi si sono rivelati sistematicamente un bluff. Un motivo in più per tenere alta l’attenzione sugli attuali candidati al rilancio dell’area.

Il presidente del gruppo parlamentare M5S alla Camera, Riccardo Nuti, ha bocciato senza mezzi termini la riunione: "Altro che luce in fondo al tunnel, il tavolo tecnico svolto al ministero dello Sviluppo economico è stato di una superficialità imbarazzante". "L'esposizione del primo progetto di Grifa - afferma il deputato - non è mai entrata nel merito, nessuna cifra è stata indicata sui soldi da investire, sia pubblici che privati, non c’è stata nessuna esposizione delle analisi di mercato, cui si faceva cenno, nessun numero sul personale necessario. Ancor più vaghe le parole sui fornitori, tra i quali si  accennava a Fiat, nonostante tutto quello che è accaduto. L'unica richiesta concreta effettuata è stata quella di altri ammortizzatori sociali. Se questa è la luce in fondo al tunnel delle prese in giro, è stata prolungata la strada".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Italpress - €conomiaSicilia.it, Il Fatto Quotidiano.it]

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27 giugno 2014
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