Vince Giuseppe Gibilisco!
Oro per il neocampione siracusano di salto con l’asta ai mondiali di atletica di Parigi
Da 8 anni alla corte di Petrov, maestro di Bubka.
Il merito è tutto di quell'insegnante di educazione fisica di una scuola media inferiore di Siracusa. Tra i suoi allievi, una decina di anni fa, c'era anche un certo Giuseppe Gibilisco. Il professore, un po' svogliato e più interessato all'attività delle ragazze, all'inizio dell'ora di lezione, immancabilmente, spediva i maschietti a saltare in lungo. Va bene la prima volta, va bene la seconda, ma alla terza ci si comincia ad annoiare. E così, giusto per ingannare il tempo, per caso, si può anche cambiare pedana. E provare, per gioco, a impugnare un'asta.
Fu così, con una storia niente affatto romanzata, che il neo campione del mondo si avvicinò alla strana disciplina. Toccò a Silvio Lentini, ex saltatore e primo vero allenatore del siciliano, intuirne il talento. A 16 anni lo portò a vincere il titolo italiano allievi, poi ai 4.80 del primato tricolore di categoria.
Qualche mese più tardi il grande salto. Con una buona dose di coraggio e nonostante il parere contrario dei genitori - la mamma, per paura che si facesse male, gli impediva persino di allenarsi - decise di lasciare famiglia, amici e città di origine, per trasferirsi a Formia, alla corte del russo Vitaly Petrov, già maestro di Sergei Bubka, lo zar di tutte le aste.
Il processo di maturazione è stato lungo, ma fino a certo punto. Perché, insieme a una crescita tecnica costante, sono anche arrivate le medaglie di bronzo agli Europei juniores di Annecy '98 e agli Europei under 23 di Amsterdam 2000, nonché, lo stesso anno, la finale olimpica a Sydney col 10° posto finale. Presso il campo scuola-Coni della località laziale, Beppe, nel frattempo arruolato dalle Fiamme Gialle, ha vissuto sei anni.
Solo dalla scorsa stagione si è trasferito in un piccolo appartamento di un condominio. Un piano più alto rispetto a dove abita la famiglia di Maria, la sua fidanzata, neo-ragioniera. Da sempre Gibilisco è uno che pensa in grande, che non si accontenta. Ma la svolta vera è arrivata quest'anno quando, guarda caso, ha migliorato i personali nella velocità, scendendo a 6"41 nei 60 e a 10"46 nei 100 (tempi manuali). A metà febbraio, a Donetsk, in Ucraina, proprio a casa di Bubka, Beppe è volato a 5.71, primato italiano indoor. Il resto è vicenda proprio recente. Che fa tappa sulla pedana dell'Olimpico di Roma: quaranta giorni fa il siracusano è andato due volte oltre il limite nazionale, fino a 5.82. Il progresso, in un anno, è stato di addirittura venti centimetri.
Con tanti ringraziamenti a Petrov, uno che, per allenare il campione del mondo, guadagna 8500 euro lordi a stagione.
Fonte: gazzetta.it