Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

''Questa riforma la dedico a mia madre, morta litigando con le assicurazione''

Barack Obama firma la sua riforma sanitaria e la dedica alla madre

24 marzo 2010

"Dopo quasi un secolo di tentativi, oggi la riforma delle assicurazioni sanitarie diventa legge degli Stati Uniti d'America". Così Barack Obama, tra applausi e cori da stadio da parte del pubblico di democratici, ha aperto ieri il suo discorso alla cerimonia di firma della legge di riforma sanitaria approvata domenica alla Camera. "Firmo questa legge per mia madre che è morta litigando con le assicurazioni" ha detto ancora Obama, ricordando anche le storie dei tanti americani, alcuni presenti alla cerimonia, che in questi mesi gli hanno raccontato nelle loro lettere storie di sofferenze e di morte per la mancanza di assicurazione sanitaria. Inoltre ha ringraziato, ancora tra applausi, tutti i leader democratici che hanno reso possibile questa vittoria, a cominciare da Nancy Pelosi "una delle migliori Speaker che la Camera abbia mai avuto". Ed ha anche ricordato Ted Kennedy, il senatore democratico scomparso la scorsa estate, considerato il padre della riforma sanitaria che non ha potuto vedere realizzata. Tra i presenti alla cerimonia anche la vedova Vicky Kennedy e il figlio Patrick. E proprio nel giorno in cui Barack Obama ha firmato alla East Room della Casa Bianca la riforma sanitaria, il figlio del senatore Kennedy ha deposto un biglietto con la scritta "Papà, il tuo lavoro è stato portato a termine" sulla tomba del padre.

Nel suo discorso Obama non ha mancato di fare riferimento alle difficoltà incontrate in questi lunghi mesi, ed anche di aver attraversato momenti di sconforto. "Li abbiamo superati - ha aggiunto Obama - facendo riferimento allo spirito americano che non cade vittima della paura, in questo Paese noi forgiamo il nostro destino". "Siamo un paese che fronteggia le sfide e accetta le proprie responsabilità - ha continuato - siamo una nazione che fa quello che è duro, è questo che ci rende gli Stati Uniti d'America".
Prima di Obama, è intervenuto il vice presidente Joe Biden che ha avuto parole estreme di lode per Obama: "Molti uomini e donne saranno orgogliosi vedendola firmare questa legge e lei Signor Presidente è la persona che ha reso questo possibile" ha detto. E, ha aggiunto, i nostri figli e figli dei nostri figli "cresceranno sapendo che un uomo chiamato Barack Obama" è riuscito a centrare l'obiettivo storico di garantire un'assistenza sanitaria quasi universale.

Ma, non appena Barack Obama ha finito di porre l’ultima firma sulla legge di riforma sanitaria, è stato presentato, come era stato annunciato, da tredici stati un ricorso contro il governo federale. Nel ricorso, depositato al tribunale di Pensacola in Florida, si contesta la costituzionalità della misura che obbligherà gli americani ad avere un’assicurazione sanitaria. La scelta dei repubblicani di spostare anche nelle aule di tribunale la battaglia persa al Congresso ha avviato un dibattito tra gli esperti legali sulle chance di successo di questi ricorsi. "La prima risposta è che la Corte Suprema solitamente non è propensa a invalidare leggi importanti passate dal Congresso - si legge in un'analisi del Washington Post - e per dirla con parole semplice: questa è una buona strategia politica da parte dei Conservatori, ma un'improbabile strategia legale".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]

- L'ira di Jerry, la gioia di Giorgina di Vittorio Zucconi (Repubblica.it)

- "La riforma salverà anche voi" (Guidasicilia.it, 23/03/10)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

24 marzo 2010
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia