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Al-Qaeda celebra l'11/9 con nuovo video

L'erede di Bin Laden, Ayman Al-Zawahiri sostiene la rivoluzione araba: "La primavera araba rappresenta l'inverno per gli Stati Uniti"

13 settembre 2011

Anche quest'anno il gruppo terroristico di al-Qaeda ha celebrato l'anniversario degli attentati dell'11 settembre 2001 con un nuovo video. A parlare questa volta è il successore del defunto Osama Bin Laden, l'egiziano Ayman al-Zawahiri, che appare in un filmato diffuso sui forum jihadisti in Internet dalla casa di produzione 'al-Sahab'.
In questo documento, della durata di 62 minuti e dal titolo 'L'alba di una vittoria imminente', il medico egiziano affronta diversi temi, dalla guerra in Iraq e in Afghanistan a quello della primavera araba, e parla anche dell'uccisione del suo predecessore Bin Laden.

Al-Zawahiri ribadisce inoltre che "al-Qaeda sostiene la rivoluzione araba e si augura che attraverso di essa si possa istaurare in quei paesi il vero Islam con governi che si basano sulla sharia". "La primavera araba rappresenta l'inverno per gli Stati Uniti", è l'analisi di al-Zawahiri delle rivoluzioni arabe. "Sono passati 10 anni dai fatti dell'11 settembre che ancora scuotono il mondo - afferma - Dopo questo evento la nazione islamica ha registrato importanti vittorie contro l'arroganza crociata. Come ho già detto in passato, gli americani hanno subito 4 sconfitte importanti: gli attentati dell'11 settembre di New York e Pennsylvania, la sconfitta in Iraq, quella in Afghanistan e la rivoluzione dei popoli arabi contro i loro agenti". Secondo il medico egiziano "lo scorso anno ci sono stati avvenimenti importanti e pericolosi come la primavera araba, la secessione del sud del Sudan, il martirio dello sceicco Osama Bin Laden e il ritiro degli americani dall'Afghanistan".
Poi raccomanda di leggere "Obama's War" ("La guerra di Obama", ndr), libro-inchiesta sulla catena di comando militare negli Stati Uniti realizzato da Bob Woodward, il giornalista che insieme al collega Carl Bernstein portò alla luce lo scandalo del Watergate. Al-Zawahiri conclude l'arringa affermando che lo slogan di Barack Obama, il celebre "Yes, We Can", è privo a suo dire di qualsiasi fondamento.

A proposito delle rivoluzioni arabe ha aggiunto che "gli americani erano convinti che la regione mediorientale si era stabilizzata sotto il loro controllo grazie ai loro agenti, i governanti arabi, come Mubarak, da loro nominati. Ma gli americani hanno perso Ben Ali e Mubarak e ora Gheddafi, Ali Abdullah Saleh e Bashar Assad e presto perderà i sauditi, commercianti di petrolio del Golfo, e Bouteflika e Mohammed VI. Obama e il suo ministro degli Esteri hanno detto ad Assad che ha perso legittimità e che deve lasciare il potere perché ha ucciso il suo popolo, perché non hanno detto la stessa cosa della famiglia saudita che ha ucciso il suo popolo, che è la famiglia araba più corrotta che commercia con la religione?".
Il medico egiziano ha inolte lanciato un appello in favore della popolazione somala, colpita dalla carestia. "Voglio lanciare un appello in questo mio messaggio a tutte le persone di buona volontà della nostra comunità affinché si affrettino a inviare aiuti al popolo della Somalia - ha affermato - Fate ciò che potere e non lasciate una popolazione musulmana morire di fame. Bisogna aiutare i somali per quanto si può e spingere i governanti arabi a usare le risorse dei loro paesi per aiutare i somali", ha concluso.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Repubblica.it]

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13 settembre 2011
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