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Dal Giappone alle due Coree

Scontri a Nagano e Seul per il passaggio della fiaccola olimpica. Prima volta in Corea del Nord

28 aprile 2008

Negli ultimi tre giorni la fiaccola olimpica ha attraversato il Giappone e le due Coree. Anche queste sono state tappe contrastate e difficili, in una manifestazione che purtroppo, con ogni probabilità verrà ricordata nella Storia come l'Olimpiade che non riuscì a fermare l'intolleranza e l'animo belligerante dell'Uomo...

Nagano (Giappone) 26 Aprile - Da una parte gli attivisti filocinesi, dall'altra i manifestanti pro-Tibet. In mezzo una fiaccola olimpica che sabato scorso ha completato il suo percorso a Nagano, in Giappone, scortata da 100 poliziotti mentre altri 3mila hanno sorvegliato il suo percorso.
Cinque le persone arrestate, quattro i feriti leggeri. Un tibetano sventolando la bandiera del suo paese ha cercato invano di interrompere il passaggio della fiaccola olimpica. Un altro aveva cercato di afferrare il simbolo dei giochi. L'altro arresto è avvenuto a seguito di lanci di uova verso il comico Kinichi Hagimoto impegnato nella staffetta. Prima dell'inizio della corsa si erano verificati disordini tra studenti cinesi e attivisti di estrema destra giapponesi. Robert Menard, segretario generale di Reporters sans Frontieres (Rsf) è rimasto seduto davanti santuario buddista di Zenkoji. "Protestiamo in modo pacifico contro la detenzione di gionalisti e politici in Cina", ha spiegato Menard.
La corsa della fiaccola ha quindi proseguito il suo cammino accidentato verso le due Coree, prima a Seul, poi a Pyongyang.

Seul (Corea del Sud) 27 aprile - Arrivata nella capitale della Corea del Sud, sede delle Olimpiadi nel 1988, il simbolo olimpico, anche qui protetto da migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa,  ha scatenato momenti di tensione: un nordcoreano ha cercato di darsi fuoco, gruppi di cinesi che sostenevano la politica di Pechino e manifestanti in favore dei diritti umani sono venuti a contatto. Almeno una persona è rimasta ferita, tre sono state arrestate.
Il percorso di Seul è stato mantenuto segreto fino all'ultimo momento, ma lungo i 24 chilometri però, non sono mancate le contestazioni dei manifestanti pro Tibet, decisamente meno numerosi dei cinesi che in migliaia, sono scesi in strada per sostenere Pechino con bandiere cinesi e slogan come "Forza Cina" e "Niente politica, solo Olimpiadi".
Nonostante le imponenti misure di sicurezza, le due fazioni sono entrate in contatto. Alcuni studenti cinesi hanno preso a calci un anziano contestatore sudcoreano, mentre altri hanno lanciato bottiglie d'acqua, pietre e pezzi di legno contro un gruppo che mostrava cartelli contro le politiche della Cina. Tra le scelte del governo di Pechino criticate dai manifestanti, anche il frequente rimpatrio dei profughi della Corea del Nord, che vengono così esposti alle dure pene previste dal regime di Pyongyang per chi fugge dal Paese. Almeno una persona, ferita, è stata portata all'ospedale, mentre, secondo la polizia, altre tre sono state arrestate.
A metà percorso si è anche sfiorato il dramma: un rifugiato nordcoreano, il cui fratello deve essere giustiziato in Corea del Nord per spionaggio, ha cercato di darsi fuoco. L'uomo, che aveva in mano un contenitore con del liquido infiammabile, è stato però fermato in tempo dalla polizia.

Pyongyang (Corea del Nord) 28 aprile - Per la prima volta nella storia la fiaccola olimpica è passata per la Corea del Nord. Dopo la 'via crucis' delle ultime giornate, la fiamma è stata accolta a Pyongyang, capitale dello stato comunista, tradizionale alleato cinese, tra il sostegno e l'appoggio di migliaia di cinesi e nordcoreani. Le immagini televisive hanno mostrato folle di persone, negli abiti di festa, lungo le strade, mentre la fiaccola simbolo dei Giochi Olimpici di Pechino cominciava il suo percorso tra alcuni dei monumenti principali della città e lungo una ventina di chilometri.
Alle 10 ora locale, la torcia ha cominciato la staffetta uscendo dalla Torre della Idea Juche, simbolo della filosofia nazionalista nord-coerana dell'autosufficienza dell'individuo e del Paese. Assente il capo di Stato Kim Jong-il, la torcia è stata consegnata al primo tedoforo da colui che di fatto svolge le funzione di capo dello Stato, Kim Yong-Nam. Ad avere l'onore di percorrere il primo tratto della steffetta con la torcia in mano è stato Pak Doo Ik, l'ex odontotecnico calciatore nord coreano che nel 1966 segnò il gol vittoria contro l'Italia di Fabbri, clamorosamente eliminata dai mondiali di Inghilterra.

Domani, martedì 29 aprile, la fiaccola olimpica dovrà attraversare Ho Chi Minh City (ex Saigon) in Vietnam e poi, venerdì 2 maggio, l'ex colonia britannica di Hong Kong, tornata alla Cina nel 1997.

 

 

 

 

 

 

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28 aprile 2008
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