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Gheddafi respinge l'ultimatum dei ribelli

Intanto la Russia ha riconosciuto il Consiglio nazionale di Transizione e l'Algeria si dice pronta a farlo

01 settembre 2011

Muammar Gheddafi ha respinto l'ultimatum ad una resa entro sabato lanciato dai ribelli (LEGGI) che stanno assediando Sirte, città natale del Colonnello. "Nessuna nazione con un po' di onore accetterebbe l'ultimatum di un gruppo armato", ha detto il portavoce del colonnello Gheddafi, Moussa Ibrahim.
Il figlio Saadi, intanto, ha smentito, con una mail alla Cnn, la notizia di una sua prossima resa, come ieri mattina aveva annunciato il Consiglio nazionale di Transizione. "Dal momento che (gli insorti, ndr) non vogliono negoziare, non penso che andrò da loro per arrendermi", ha affermato il terzo degli otto figli di Gheddafi. "Hanno già ucciso migliaia di persone e distrutto il paese - ha aggiunto - Io mi arrenderei a un governo vero piuttosto che a questi ragazzi". Abdelhakim Belhaj, membro del Cnt, aveva assicurato che Saadi, noto in Italia per le sue velleità da calciatore, lo avrebbe chiamato al telefono, dicendosi pronto ad arrendersi e a consegnarsi ai ribelli. In particolare, secondo Belhaj, il figlio del colonnello avrebbe espresso la volontà di non lasciare la Libia e di negoziare la resa.
I ribelli libici hanno inoltre annunciato di aver catturato il ministro degli Esteri del regime libico, Abdul Ati Al-Obeidi. Lo rivela la Tv qatariota 'Al-Jazeera', senza dare ulteriori informazioni riguardo la dinamica ed il luogo dell'arresto. Al-Obeidi aveva ammesso nei giorni scorsi, in una dichiarazione rilasciata alla britannica Channel4, che il potere del colonnello Muammar Gheddafi è orami esaurito, affermando di non essere più in contatto con nessun altro esponente del regime.

Sul fronte economico, potrebbe arrivare a breve la revoca delle sanzioni da parte della Ue nei confronti della Libia. E' "attualmente in corso" il lavoro da parte del Consiglio Ue ed è attesa una decisione il prima possibile, ha assicurato la portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton.
Secondo quanto riferito da alcune fonti diplomatiche, si tratterebbe in particolare di sbloccare gli asset di 6 porti e di svariate società petrolifiere. L'ok Ue potrebbe arrivare in occasione della riunione informali dei ministri degli esteri Ue in programma venerdì e sabato a Sopot, in Polonia.
Intanto, il Regno Unito ha avuto il via libera della commissione Onu per le sanzioni a scongelare 1,86 miliardi di dinari libici (1,6 miliardi di dollari) da utilizzare per "aiutare a provvedere agli aiuti umanitari urgenti, riportare fiducia nel settore bancario, pagare i salari degli impiegati del settore pubblico e immettere liquidità sul mercato". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico William Hague. Il denaro in questione, stampato nel Regno Unito, era stato congelato in seguito all'adozione delle sanzioni Onu contro il regime di Muammar Gheddafi. La decisione di scongelarlo è stata presa in seguito ai "notevoli progressi degli ultimi giorni", ha aggiunto Hague, citato dalla 'Bbc'.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, invece, ha parlato ieri al telefono con il presidente del Consiglio nazionale transitorio libico, Mustafa Abdel Jalil. Nel corso del cordiale colloquio, riferisce un comunicato di palazzo Chigi, Berlusconi e Jalil hanno parlato degli ultimi sviluppi in Libia, in vista della Conferenza internazionale che si tiene oggi a Parigi.
Intanto, su disposizione del Ministro degli Esteri Franco Frattini, da oggi, primo settembre, l'Ambasciata italiana a Tripoli è nuovamente operativa, grazie ad un team
formato da diplomatici, funzionari amministrativi ed esperti arrivati da poco nella Capitale libica.

Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri che si tiene oggi, il Ministro degli Esteri proporrà la nomina del nuovo Ambasciatore italiano a Tripoli.
La sede diplomatica italiana fu chiusa il 18 marzo scorso all'indomani dell'approvazione della Risoluzione Onu 1973 che imponeva la no fly zone sulla Libia. L'intero corpo diplomatico, militari e funzionari furono fatti evacuare il giorno stesso. Il primo maggio scorso l'ambasciata fu saccheggiata e incendiata.


Mustafa Abdel Jalil

E a poche ore dall'apertura a Parigi della Conferenza Internazionale degli Amici della Libia, ex Gruppo di Contatto, anche la Russia ha deciso il riconoscimento del Consiglio Nazionale Transitorio, il governo-ombra istituito dai ribelli, come unica e legittima autorità "funzionante" nel Paese nord-africano. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Mosca, esprimendo l'auspicio che manterranno vigore gli accordi bilaterali conclusi in precedenza. Sono ormai una cinquantina gli Stati stranieri che riconoscono ufficialmente lo stesso Cnt.
Anche l'Algeria - accusata nei giorni scorsi proprio dal Cnt di aver compiuto "un atto ostile" ospitando sul suo territorio i familiardi di Gheddafi (LEGGI) - è pronta a riconoscere il Consiglio nazionale di transizione libico quando verrà formato un governo. L'annuncio è arrivato dal ministro degli Esteri di Algeri il ministro Mourad Medelci alla radio francese Europe1: "Il Cnt annuncia un nuovo governo rappresentativo di tutte le regioni del paese. Una volta che l'avrà fatto, lo riconosceremo", ha detto respingendo qualsiasi accusa di "ambiguità" rivolta alla posizione di Algeri sulla Libia. L'Algeria non ha mai pensato di accogliere Muammar Gheddafi ha specificato Medelci. "Non è mai stata presa i considerazione l'ipotesi che Gheddafi potesse venire a bussare alla nostra porta", ha ribadito a qualche ora dall'apertura del vertice internazionale di Parigi sul futuro della Libia.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Rainews24, Repubblica.it]

 

 

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01 settembre 2011
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