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Julian Assange contro i "grandi evasori"

L'ex banchiere svizzero, Rudolf Elmer, ha consegnato al fondatore di WikiLeaks i dati di 2000 ricchissimi evasori fiscali

18 gennaio 2011

Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, si è presentato ieri al Frontline Club di Londra per ricevere dalle mani dell'ex banchiere svizzero Rudolf Elmer i file contenenti i nomi dei duemila evasori fiscali che l'ex dipendente della banca Julius Baer ha voluto far conoscere al pubblico.
Tra loro, è stato anticipato, anche i nomi di circa 40 politici, nomi famosi, esponenti del mondo dell'imprenditoria di Stati Uniti, Gran Bretagna, Asia. Assange è apparso accanto a Elmer per prendere i file ed ha lodato lo sforzo dell'ex banchiere per denunciare pubblicamente pratiche ambigue in uso nel mondo della finanza.
Il fondatore di Wikileaks ha precisato che al momento il sito è concentrato sulla pubblicazione dei 250mila dispacci diplomatici e che quindi potrebbero passare alcune settimane prima che i file vengano rivisti e quindi pubblicati. "Tratteremo queste informazioni come tutte le altre che riceviamo. Ci saranno rivelazioni complete", ha assicurato.
Rudolf Elmer - che tra domani dovrà comparire davanti ai giudici del suo Paese per rispondere dell'accusa di violazione del segreto bancario svizzero - ha spiegato di voler far conoscere il sistema delle banche offshore: "Voglio che la società sappia come funziona questo sistema. Danneggia la società".

Elmer considera Wikileaks la sua "ultima speranza". "Ho provato ad avvicinare autorità e media nella mia battaglia contro le banche. Non c'è stato nulla da fare" ha aggiunto, che ha raccontato come assieme alla moglie abbia scritto "una lettera al ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbruck, offrendogli gratuitamente i dati in mio possesso sull'evasione fiscale. Ma non abbiamo ottenuto risposta".
Come detto, nei due cd consegnati ad Assange, circa 2mila nominativi di soggetti che hanno "parcheggiato" i loro soldi nei paradisi fiscali, corredati dei loro dati bancari. Al quotidiano svizzero Der Sonntag, Elmer aveva già spiegato che si tratta di dati relativi a personaggi ricchissimi, almeno una quarantina di politici, compagnie internazionali e fondi di società con sede in una lista di Paesi che comprende Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna. Tutti potenziali grandi evasori fiscali. Fino al 2002, anno in cui fu licenziato, Rudolf Elmer ha diretto gli uffici alle isole Cayman della Julius Baer, il più importante gruppo svizzero di private banking. I dati consegnati ad Assange giungono da tre istituti finanziari svizzeri, inclusa la Julius Baer, e coprono un periodo compreso tra il 1990 e il 2009.

Assange ha lodato lo sforzo dell'ex banchiere per denunciare pubblicamente pratiche ambigue in uso nel mondo della finanza. "Se veramente ci sarà traccia di evasione fiscale", i file saranno diffusi, ha spiegato Assange, annunciando che parte dei dati sarà consegnata alle autorità competenti.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche John Christianson, dell'organizzazione Tax Justice Network, secondo cui 20 mila miliardi di dollari sono nascosti offshore. "Il segreto bancario svizzero deve sparire ma gli svizzeri fanno del loro meglio per proteggerlo", denuncia ancora Christianson. I nomi andranno alle autorità competenti. La lista precedente non ha riscosso molta attenzione. "Se falliscono si vedrà", è stato detto in conferenza stampa.
Il gruppo Julius Baer, da parte sua, si difende tentando di smontare la campagna moralizzatrice di Elmer accusando l'ex dirigente di essere mosso da ben altre motivazioni. "Dopo che le sue richieste connesse al licenziamento, inclusa quella di una compensazione finanziaria, non furono soddisfatte, il signor Elmer nel 2004 si imbarcò in una campagna intimidatoria e vendicativa contro Julius Baer" si legge in un comunicato dell'istituto elvetico. "L'obiettivo delle sue attività - continua la nota - era ed è di screditare Julius Baer e i suoi clienti agli occhi dell'opinione pubblica". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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18 gennaio 2011
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