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La Conferenza Onu sul razzismo è aggressiva e antisemita

L'Italia, con Stati Uniti e Canada, boicotteranno la conferenza Onu prevista ad aprile a Ginevra

06 marzo 2009

Anche l'Italia, seguendo l'esempio degli Stati Uniti e del Canada, boicotterà la conferenza Onu "Durban II" sul razzismo prevista a Ginevra dal 20 al 25 aprile, contestando le "frasi aggressive e antisemite" contenute nella bozza di dichiarazione finale.
Lo ha annunciato ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini dopo un incontro bilaterale con la collega israeliana Tzipi Livni a margine del Consiglio Esteri Nato a Bruxelles. "La delegazione italiana non parteciperà al seguito dei lavori di Durban II" ha detto Frattini, spiegando che la decisione potrà essere revocata se il testo - che attualmente contiene "almeno due parti inaccettabili" - verrà modificato.
Secondo il titolare della Farnesina, anche Danimarca, Francia, Olanda e Belgio sono pronti a ritirare le proprie delegazioni. Il premier Francois Fillon ha detto che la Francia "non accetterà che lo Stato d'Israele sia stigmatizzato, che la sua politica venga calunniata, e se necessario si ritirerà".

Un portavoce del ministero degli esteri a Gerusalemme, Andy David, ha detto che "Israele si rallegra di questa decisione dell'Italia che si è resa conto che da questa conferenza nulla di positivo potrà emergere".
Soddisfatta Margherita Boniver, deputata del Pdl e presidente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e Immigrazione: "Dall'esperienza deleteria della prima sessione di Durban si era capito che l'intenzione di Paesi come la Libia e l'Iran era ed è di trasformare la conferenza in un grande palcoscenico, teatro di un'orgia di antisemitismo ed anti-occidentalismo, capace di rivoltare platealmente la realtà".

Nei giorni scorsi l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo Navi Pillay aveva lanciato un appello ai governi a partecipare al summit di Ginevra, dicendo che "offre la piattaforma e il quadro più ampio per combattere l'intolleranza e il razzismo nelle loro numerose forme". Pillay si è detta "pienamente consapevole del fatto che l'eredità della conferenza di Durban I è stata rovinata dal comportamento antisemita di alcune organizzazioni non governative ai margini della conferenza. E adesso anche la conferenza di revisione è presa di mira da una campagna sprezzante di coloro che temono una ripetizione delle manifestazioni di antisemitismo. Ma questo è ingiustificato". Per l'ex giudice sudafricana, un fallimento della conferenza di revisione avrebbe un impatto negativo sull'insieme dei meccanismi e il lavoro per i diritti umani.

Le "frasi aggressive e antisemite" - La bozza del testo finale della conferenza Onu sul razzismo contiene accuse durissime contro Israele. La politica nei territori palestinesi, si legge nel testo anticipato sul sito di Haaretz, costituisce «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». La conferenza è un seguito di quella che si svolse nel 2001 a Durban, in Sudafrica, in un crescendo di polemiche fra la richiesta di un risarcimento per la schiavitù negli Stati Uniti e quella di equiparare razzismo e sionismo. Allora Stati Uniti e Israele abbandonarono i lavori. Questa volta hanno annunciato preventivamente che diserteranno l'appuntamento. Fonti Onu, citate da Haaretz, riferivano che Iran e Siria hanno preso la guida della stesura della bozza e c'è la diffusa impressione che diversi Paesi arabi e musulmani vogliano usare la conferenza per attaccare Israele. In altri stralci del testo si esprime «profonda preoccupazione per le discriminazioni razziali compiute da Israele contro i palestinesi e i cittadini siriani nel Golan occupato». Israele viene accusato di «tortura, blocco economico, gravi restrizioni di movimento e chiusura arbitraria dei territori» e definito «una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza».

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

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06 marzo 2009
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