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La Corea del Nord è pronta per lanciare il missile

Pyongyang: ''Attacco di rappresaglia contro chi tenterà di abbattere il nostro missile''

03 aprile 2009

La Corea del Nord sta effettuando gli ultimi preparativi per il lancio del missile che Pyongyang ha annunciato lancerà in orbita un satellite tra il 4 e l'8 aprile.
Stati Uniti d'America, Corea del Sud e Giappone sostengono che il lancio sia un test camuffato per provare il missile a lunga gittata Taepodong-2, progettato per rappresentare una minaccia al territorio Usa.
Secondo gli analisti, il lancio servirà a rafforzare il sostegno al leader Kim Jong-il, dopo che un malore lo scorso agosto aveva sollevato interrogativi sulla sua capacità di conservare il potere, inducendolo ad appesantire le minacce militari per ricavare concessioni dalle potenze mondiali. Un successo nel lancio potrebbe anche consolidare una delle poche cose che il Paese dall'economia disastrata può vendere all'estero: armamenti.
"Lo consideriamo imminente", hanno detto oggi due funzionari nordcoreani che hanno chiesto di restare anonimi, a proposito del lancio.

Ieri Pyongyang ha chiaramente minacciato che ricorrerà alla rappresaglia contro Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud nell'eventualità che il proprio satellite venisse intercettato dai sistemi antimissile dispiegati nell'area.
L'avvertimento è arrivato dall'agenzia di regime nordcoreana Kcna, che ha citato le parole di un alto esponente dell'Armata del Popolo di Pyongyang. "Le nostre forze armate rivoluzionarie" si legge in una nota dello stato maggiore congiunto di Pyongyang, "non esiteranno a condurre un attacco di rappresaglia se forze ostili mostreranno il minimo segno di voler abbattere il nostro satellite. Se il Giappone dovesse perdere il senso della ragione e abbattere un missile pacifico, l'esercito popolare si abbatterà come una tempesta di fuoco non solo sugli apparati antimissile già esistenti, ma anche contro le installazioni chiave del Paese". Il comunicato diffuso dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna chiede anche agli Stati Uniti di "ritirare immediatamente le forze armate che hanno dispiegato se vogliono evitare danni".

Il Giappone ha dispiegato batterie di Patriot e tre cacciatorpediniere di classe Aegis armati di sistemi di intercettazione nel timore che durante il lancio il missile possa precipitare verso il suo territorio e ha fatto sapere che estenderà le attuali sanzioni economiche contro la Corea del Nord, in scadenza il 13 aprile, per un altro anno anziché per i sei mesi previsti, se Pyongyang procederà con i suoi piani.
Gli Stati Uniti, invece, hanno assicurato di non avere alcuna intenzione di intercettare il vettore.

[Informazioni tratte da Reuters, Repubblica.it]

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03 aprile 2009
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