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Obama arrivato a sorpresa a Baghdad

L'Air Force One, dopo il decollo da Istanbul, si dirige a sorpresa verso la capitale irachena

08 aprile 2009

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è arrivato ieri in visita a sorpresa a Baghdad, dopo essere partito da Istanbul, ultima tappa del viaggio in Europa iniziato il primo aprile scorso con il G20 di Londra.
Nella breve visita irachena, il presidente degli Stati Uniti - che a Baghdad era stato nel luglio scorso, durante il viaggio in Europa e Medio Oriente che aveva fatto da candidato alla Casa Bianca - ha incontrato le truppe americane di base a Camp Victory, fuori Baghdad, e qui ha consegnato dieci medaglie al valore militare. "Sono venuto per ringraziare le truppe - ha detto Obama mentre si faceva fotografare con i soldati alla base di Camp Victory - perché stanno facendo un lavoro straordinario. In questo periodo stiamo investendo un sacco di tempo a cercare di raddrizzare la situazione in Afghanistan ma c'è ancora molto lavoro da fare anche qui".

Il presidente aveva programmato una visita al presidente Talabani e al primo ministro, ma il maltempo ha impedito il decollo degli elicotteri e i comandi militari hanno preferito cancellare lo spostamento. Così Obama si è diretto al palazzo di Al Faw, che Saddam aveva fatto costruire a soli 5 chilometri dall'aeroporto internazionale, dove lo aspettavano 600 soldati e dove si è riunito con il generale Ray Odierno. Il premier Maliki però lo ha raggiunto e così ci sarà il faccia a faccia, mentre con Talabani ha parlato solo al telefono. Prima di ripartire, non si sa a questo punto se alla volta di Washington o dell'Afghanistan.

Nelle settimane scorse, il presidente americano aveva annunciato il completamento della missione di combattimento americana in Iraq entro il 31 agosto del 2010 e il ritiro totale delle truppe entro il 2011 secondo gli accordi firmati con Baghdad.
In chiusura della sua visita di due giorni in Turchia, Obama ha lanciato il messaggio che il mondo deve guardare avanti, non indietro, per superare le divisioni. "Sono venuto in Turchia perché sono profondamente impegnato a ricostruire le relazioni tra Stati Uniti e la gente nel mondo islamico. Una relazione che si basi sull'interesse e sul rispetto reciproci", ha rimarcato, rivolto agli studenti universitari a Istanbul. Obama ha concluso l'incontro con un messaggio di fiducia nella possibilità per la pace in Medio Oriente, di un successo in Iraq e nella lotta contro Al Qaeda. "Se non tentiamo, se non puntiamo in alto, allora non faremo progressi" sono state le sue parole.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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08 aprile 2009
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