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Piove sempre sul bagnato

Il ciclone Nargis ha spazzato via il sud della Birmania. Centinaia di migliaia i senzatetto

05 maggio 2008

Il ciclone Nargis, passando dal sud della Birmania, ha lasciato dietro di sè una scia di distruzione e almeno 4000 vittime, mentre sono circa 90mila gli sfollati.
I responsabili del governo militare hanno dichiarato lo stato di calamità in numerose regioni del paese. Il ciclone, proveniente dal Golfo del Bengala e classificato nella categoria tre (con venti violentissimi che hanno soffiato a una velocità fra i 190 e i 240 km orari), ha colpito con particolare violenza la regione del delta del fiume Irrawaddy, dove in alcune località sono stati abbattuti o danneggiati fino al 50% degli edifici. L'elettricità e le comunicazioni sono interrotte dalla notte fra venerdi è sabato, e cinque regioni - Rangoon, Ayeyarwady, Bago, Mon e Karen - sono state dichiarate zone disastrate.
Rangoon, la maggiore città ed ex capitale della Birmania (ora Myanmar), è senza acqua e senza energia elettrica, con le strade invase da detriti e macerie a causa degli innumerevoli alberi caduti e delle case crollate. "Siamo ancora impegnati nella raccolta di informazioni", ha detto un responsabile del ministero dell'informazione, che non ha tuttavia fornito precisazioni sul numero dei morti, indicato in quattro dai media ufficiali.

"Sono centinaia di migliaia le persone rimaste senzatetto ed acqua potabile in Birmania dopo il passaggio del ciclone Nargis". Lo ha detto oggi il responsabile Onu per la protezione civile di Bangkok. Richard Horsey ha detto di aver saputo che "ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di un rifugio e di acqua potabile, ma non sappiamo quante centinaia di migliaia". Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di rendersi conto della situazione nel paese, ma il regime militare non dà piena libertà di movimento agli operatori.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha espresso "profondo cordoglio" per le vittime e ha espresso la disponibilità dell'Onu a intervenire al fianco del governo birmano per far fronte alla situazione. "Come prima cosa è stata organizzata un'unità delle Nazioni Unite di "Disaster Assessment and Coordination" (Undac), pronta ad assistere il governo per far fronte alle necessità umanitarie, se richiesto - ha dichiarato il portavoce del Segretario generale Ban Ki-moon in una nota alla stampa - le Nazioni Unite sono inoltre pronte a garantire ulteriore assistenza, se necessaria, e a mobilitare l'aiuto umanitario internazionale a sostegno del governo, se necessario".

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05 maggio 2008
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