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"Abbiamo fatto la rivoluzione della sanità"

Nominati i nuovi manager della Sanità siciliana, senza consultare i partiti

01 aprile 2014

La giunta regionale, riunita d’urgenza ieri sera dal presidente Rosario Crocetta, dopo avere ampiamente discusso, ha approvato il nuovo piano dei manager della sanità siciliana.
Presenti, oltre a Crocetta, gli assessori Linda Vancheri, Dario Cartabellotta, Nelli Scilabra, Nino Bartolotta, Mariella Lo Bello, Michela Stancheris, Lucia Borsellino, Ester Bonafede, Nicolò Marino, Mariarita Sgarlata.
L'assessorato alla Salute, Lucia Borsellino, ha tenuto conto dei seguenti criteri di scelta: la presenza di tutti i designati all'interno della lista dei selezionati dall'apposita commissione di valutazione; tutti i manager provengono dalla sanità pubblica e hanno esperienza ospedaliera.
I nomi nella quasi totalità non hanno ricoperto incarichi precedenti di manager, eccetto tre. La scelta del governo si è basata sulla necessità di rinnovare profondamente e confermare tra i manager precedentemente in carica solo coloro che si fossero distinti, oltre che per i criteri prescelti dalla commissione, per le performance di gestione e  in particolare la riqualificazione dei servizi e per l'ottimizzazione della spesa. Spending review e rinnovazione sono infatti obiettivi prioritari dei manager.

Nei nuovi contratti il governo inserisce anche la valutazione basata sul controllo degli obiettivi di spesa e del miglioramento dei servizi, che fanno parte integrante della valutazione annuale dei medesimi.
Il presidente Crocetta ha voluto effettuare una scelta prima della ricomposizione degli assetti di giunta, per rimarcare il fatto che la decisione degli incarichi non possono essere assolutamente oggetto di mediazione politica, ma vanno effettuati sulla base delle professionalità e della trasparenza.
Il presidente ha, quindi, dichiarato: "Questa è una vera rivoluzione, si rompe con il vecchio sistema e si lancia un nuovo metodo che è quello che chiedono i cittadini. Ringrazio con particolare riconoscenza l'assessore Borsellino e il suo staff per avere instancabilmente lavorato per una selezione che è oggettiva e finalizzata solo alla tutela degli interessi degli utenti, ringrazio particolarmente gli assessori presenti, in un momento in cui persino vengono messi in discussione, per la lealtà istituzionale e per l'amore che hanno dimostrato verso la Sicilia. Abbiamo fatto la rivoluzione della sanità".

Ecco l'elenco dei manager della sanità nominati dalla giunta di Rosario Crocetta: Salvatore Lucio Ficarra all'Asp di Agrigento; Ida Grossi all'Asp di Caltanissetta; Mario Zappia all'Asp di Catania; Calogero Muscarnera all'Asp di Enna; Gaetano Sirna all'Asp di Messina;  Antonio Candela all'Asp di Palermo; Maurizio Aricò all'Asp di Ragusa; Salvatore Brugaletta all'Asp di Siracusa; Fabrizio De Nicola all'Asp di Trapani.
All'ospedale Cannizzaro di Catania, Angelo Pellicanò; all'Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione Garibaldi di Catania, Francesco Basile; all'azienda ospedaliera Ospedali Riuniti "Papardo Piemonte" di Messina, Michele Vullo; all'azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione "Civico Di Cristina-Benfratelli" di Palermo, Giovanni Migliore; all'azienda ospedaliera Ospedali Riuniti "Villa Sofia Cervello" di Palermo, Gervasio Venuti.

La nomina dei manager della sanità, bypassando il confronto con i partiti, ha creato un ulteriore strappo tra il governatore e gli alleati. Il rimpasto in giunta sta lacerando la maggioranza e questa ultima azione diretta ha teso ulteriormente l’atmosfera.
Alla riunione hanno preso parte due dei tre assessori Udc (Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede, assente Patrizia Valenti), contravvenendo al divieto del partito che aveva invitato i propri rappresentanti in giunta a disertare la riunione, proprio per "non dare copertura politica" alle nomine nella sanità.

In ballo ci sono posti e nomi per la giunta del rilancio, ma anche vecchie ruggini e ambizioni politiche, che s'intersecano con la partita per le elezioni europee e con nuovi assetti di potere. Da una parte ci sono i partiti che rivendicano rappresentanza in giunta e spingono per fare spazio a uomini di fiducia, dall'altro il governatore che sbarra la strada "a chi s'è macchiato di complicità con i governi precedenti provocando lo sfascio della Sicilia". Così il vertice di maggioranza previsto per ieri, lunedì, e ritenuto decisivo per far decollare il Crocetta-bis è saltato. Se il governatore aspetta i nomi dai partiti per poi decidere, l'Udc invoca la firma su un patto di programma per impegnare il governo su alcune priorità.
"I diktat basati 'o fai così o non ti diamo la fiducia' con me non funzionano, io ho solo un obiettivo: salvare la Sicilia. Sono disposto a perdere tutto ma non la dignità: se vogliono chiudere, l'accordo lo facciamo in tre ore in una cornice già definita. Altrimenti, sono pronto a formare un governo di alto profilo e presentarmi direttamente davanti all'Assemblea siciliana", ha detto Crocetta con la massima chiarezza.

E avverte: "Il governo nuovo non può avere uomini che ritornano dal passato", sbattendo la porta all'ingresso in giunta di Giovanni Pistorio (segretario siciliano dei centristi) e Rosolino Greco (dirigente regionale), nomi su cui punterebbe l'Udc. Ciò perchè, sostiene il presidente della Regione, "questa si chiama restaurazione, non cambiamento", e perché "uomini dei governi Cuffaro e Lombardo che hanno avuto una fine dolorosa e frustrante per il popolo siciliano".
Un comportamento, quello dei partiti, che Crocetta definisce "autoreferenziale", rivolto alla "ricomposizione del proprio potere". "Non si può tornare indietro e indietro non si torna", ha assicurato, "io vado avanti a denti stretti, con lo sguardo alto, un paio di scarpe da tennis e lo zaino sulle spalle, sapendo che la lotta sarà dura e la meta comincia ad avvicinarsi".

I toni di Croccetta non sono piaciuti affatto al presidente dell'Udc, Gianpiero D'Alia, secondo cui "l'atteggiamento di Crocetta ricorda quello dei bambini che portano via la palla quando la partita va male". E aggiunge: "Forse il presidente Crocetta non ha compreso: per l'Udc non è una questione di nomi, ma di cose da fare. Non siamo al mercato per scambiare nomi di assessori o nomine nella sanità, vogliamo solamente sapere se il presidente della Regione è disponibile a firmare un contratto di coalizione. In caso contrario ognuno andrà per la propria strada".
La crisi è aperta.

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01 aprile 2014
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