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"Adesso tocca all'Ars"

Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sul subemendamento "taglia-stipendi"

30 maggio 2014

In una nota, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha commentato positivamente il dato che "in sole 48 ore si sia riusciti sbloccare la situazione degli stipendi e che si siano introdotte all'interno della manovrina misure eccezionali di riduzione della spesa come quella del 5% della riduzione dei contratti di beni e servizi che determinano 100 milioni circa di risparmi strutturali l'anno". "Così come - continua la nota del governatore - diventa azione concreta di equità e giustizia, avere fissato il tetto massimo per pensioni d'oro e stipendi di super burocrati ad un massimo di 160 mila euro l'anno. Adesso tocca all'Ars, e sono convinto che il presidente Ardizzone e il consiglio di presidenza faranno proprie le indicazioni nette che vengono da governo e parlamento".

Il subemendamento "taglia-stipendi" del presidente è stato sostenuto da Pd, Movimento 5 stelle e Lista Musumeci, nonostante le perplessità di incostituzionalità della norma sollevate dal presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che ha richiamato l'art.14 dello statuto speciale che attribuisce alla Regione legislazione esclusiva sullo "stato giuridico ed economico degli impiegati e funzionari della Regione, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato", ricordando che il decreto Renzi ha fissato a 240 mila euro il tetto degli stipendi dei dipendenti dello Stato.

Per Crocetta, la bontà del "taglia-stipendi" non sta soltanto nell’andare a produrre solo risparmi, ma nel dire che "anche all'Ars non ci possono essere burocrati che guadagnano più di 160 mila euro quando siamo a conoscenza di retribuzioni che sono di 650 mila euro l'anno. Occorre fare in fretta, nessuno ci capirebbe. Così come vanno incardinate una serie di leggi che servono per migliorare la Sicilia: 1) Sburocratizzazione; 2) Testimoni di giustizia; 3) Acqua pubblica; 4) Semplificazione attivitá produttive; 5) Legge sui consorzi. Le prime 4 leggi sono pronte, alcune già per l'aula, altre per le commissioni. Ma andiamo veloci. La Sicilia ne ha bisogno. L'esempio di ieri, dove in 48 ore si sono approvate cose importantissime che attendevano da tre mesi, dimostra che se c'è la volontà unitaria in Assemblea, il miracolo di cambiare la Sicilia dal profondo non è così lontano. Grazie a tutti i deputati che hanno mostrato senso di responsabilità e sbloccato la legge. Adesso con coraggio proseguiamo su questa strada".  
Il tetto di 160 mila euro scatterà dal primo luglio di quest'anno fino al 31 dicembre del 2016. La norma, così come tutte le altre inserite nella manovrina, ora passeranno al vaglio del commissario dello Stato.

Crocetta è poi volato Roma per partecipare alla direzione del Partito democratico. Prima di entrare al Nazareno, il governatore siciliano intrattenendosi con i giornalisti ha detto: "Ora occorre pensare alle cose da fare, credo che in questo momento bisogna pensare ai più deboli, al lavoro. La ripresa economica non può non passare attraverso una politica del lavoro e persino anche - posso dire una cosa che non si può? - dal salario di cittadinanza". "Occorre riformare il welfare, dare a tutti la possibilità di vivere in un momento di difficoltà economica, c'è gente che ha bisogno di risposte immediate e il successo elettorale ci deve impegnar a fare di più", ha spiegato Crocetta, soffermandosi poi sulle politiche europee da mettere in atto. "Il Sud ha pagato le scelte dell'Europa in questi anni, dobbiamo dire con chiarezza che c'è stata una politica europea negli ultimi tempi che ha privilegiato più le aree del Nord Europa penalizzando quelle del Mediterraneo. La Sicilia ha pagato tantissimo, e soprattutto pagano i lavoratori".

- Vitalizi, stipendi d'oro e manovrine (Guidasicilia.it, 29/05/14)

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30 maggio 2014
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