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"In nome di Dio, andate a casa"

Per Crocetta è l'ora della verità. Il capogruppo del M5s: "La sua rivoluzione non ha portato a niente"

29 ottobre 2013

Cominciata con oltre un'ora di ritardo, la discussione generale sulla mozione di sfiducia al governatore Rosario Crocetta, ha preso il via con l’intervento del capogruppo dei 5 Stelle Giancarlo Cancelleri. La seduta è presieduta da Giovanni Ardizzone, mentre Crocetta e gli assessori sono presenti nei banchi riservati al governo.
"Mi offro con umiltà al Parlamento, sono sereno - ha detto Crocetta arrivando a Palazzo dei Normanni - I grillini dicono che la mia amministrazione è basata sugli spot? Lo dicono proprio loro che vivono solo sugli spot".

Cancelleri ha esordito citando il discorso fatto da Oliver Cromwell, condottiero e politico inglese, alla Camera nel 1653: "È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto... siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie. Siete diventati intollerabilmente odiosi... portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andate a casa".  "Parole perfette che descrivono il nostro stato d'animo - dice Cancelleri - Crocetta non ha mantenuto le promesse. Ha detto che si sarebbe dimezzato lo stipendio, poi qui in aula ha glissato sull'argomento dicendo che aveva detto queste parole in tv e che non riguardavano il parlamento. Poi a novembre ha annunciato l'eliminazione delle auto blu e la riduzione delle partecipate. Mai fatte. A marzo parla di Trinacria bond, e questo fortunatamente è rimasto un proclama. Il 27 marzo dice che Zichichi non si tocca, poi il giorno dopo lo manda casa. Poi annuncia che la Fiat rimarrà in Sicilia, e non è cosi. Ad agosto l'Ars approva la legge sulle incompatibilità e parla di "divieto per i soci". Poi questa parola scompare dalla legge. Il 27 settembre definisce il suo governo tra i migliori del Dopoguerra. Poi assicura che il decreto Monti sarà accolto, poi non fa nulla per evitare che in commissione spending review venisse approvato un disegno di legge truffa che non riduce gli stipendi".

"Questa sfiducia - ha detto ancora Cancelleri - l'hanno firmata i precari, i disoccupati, le famiglie, le imprese, quelle piccole e quelle medie, gli agricoltori, gli allevatori, i giovani e gli anziani. Perché la rivoluzione di Crocetta non ha portato a niente".
Prima di concludere il suo intervento, il capogruppo dei Cinquestelle ha fatto appello ai gruppi di opposizione: "Chi non vota questa mozione di sfiducia perderà il diritto di lamentarsi salendo su questo pulpito". "Siamo un movimento di pace, siamo stati collaborativi e nessuno potrà negare che abbiamo provato a cambiare le cose, ma abbiamo solo ricevuto rinvii e silenzi - ha aggiunto - L'uomo mite porge sempre l'altra guancia ma anche i miti guance ne hanno solo due".

Dopo Cancelleri ha preso la parola il capogruppo del Megafono, Antonio Malafarina: "I grillini dicono solo tante bugie", dice prima di una commettere una piccola gaffe parlando degli assessori del Governo Crocetta: "Non saranno bravi - dice - non saranno delle cime ma hanno onestà intellettuale e competenza". Brusio dell'aula, e Malafarina cerca di riprendersi "Riporto quello che dicono gli altri, certo non io. Io so che hanno competenze e con quanto impegno e dedizione continuano a gestire una situazione disastrosa. Sarebbe stato facile gestire situazione non oberate da deficit".

Poi è la volta di Nello Musumeci, tra i firmatari della mozione di sfiducia: "Crocetta è assente, per mesi abbiamo assistito a un balletto inutile con il Pd, che ha di fatto sfiduciato il governatore -  dice Musumeci - anche la Cgil, non certo un sindacato di destra, ha detto che "la luna di miele tra il governo e i siciliani è finita". Poi Crocetta sappia che in Sicilia c'è tanta sete di legalità, ma c'è anche tanta fame. La sua denuncia del malaffare da sola non può bastare. La Sicilia chiede anche sviluppo, occorre concertare con Roma la nuova programmazione dei fondi europei, occorrono investimenti per le infrastrutture, interventi per le imprese. Ha solo cancellato per finta le Province, e manca una riforma. La proposta di riforma che avete inviato all'Ars è inaccettabile e improvvisata. Avete condannato all'incertezza migliaia di dipendenti della formazione, della forestale e tra i precari. Avete dato il via al periodo del sospetto tra i dirigenti e i funzionari. Poi avete fatto cento nomine, tra cui Giuseppe Antoci che  è stato candidato nel Megafono, Saro Faraci al Cas che è il presidente dellla pallavolo di Gela, poi Marisa Mazzaglia altra candidata al Megafono. Lei è lo stregone degli incompetenti, che i siciliani hanno scelto al posto dei medici tradizionali. Lei è un uomo affetto da isteria autoreferenziale, malato dal complesso di Mosè che vuole donare le tavole della giustizia. Infligge cocenti umiliazioni a un deputato che ha parlato per telefono con un mafioso, e poi assolve altri mafiosi. Lei ha deciso di essere un uomo solo, attorniato da avvoltoi che attendono prebende [...]"

Dopo il dibattito (il presidente Ardizzone, ha contingentato i tempi a disposizione dei gruppi per gli interventi, in base a quanto prevede il regolamento: 45 minuti ciascuno per Pd, M5s, Udc, 30 minuti per Megafono, Drs, Pid-Gs, Pds-Mpa, Articolo 4, lista Musumeci, gruppo Misto), prenderà la parola il presidente Crocetta. Quindi si procedrà alla votazione con appello nominale.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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29 ottobre 2013
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