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"Pronti a staccare la spina"

L'opposizione contro il Governo regionale: "Concertazione altrimenti si va a nuove elezioni"

01 agosto 2013

"Il Governo Crocetta non ha più una maggioranza e continua con i proclami mentre la Sicilia è al disastro. Non è stata fatta una sola azione concreta. O Crocetta si ferma, si siede con tutte le forze politiche e avvia una concertazione con tutti noi su punti precisi, oppure ne trarremo le conseguenze anche con azioni politiche definitive".
E’ il capogruppo del Gruppo Pid-Grande Sud all’Assemblea regionale siciliana, Toto Cordaro a farsi portavoce di tutti i capigruppo dei partiti di opposizione a Palazzo dei Normanni per annunciare un muro contro muro con il Governo e la maggioranza.
Ieri l’opposizione ha convocato d’urgenza una conferenza stampa all’Ars, proprio mentre stava per iniziare l’aula, per annunciare ai giornalisti che i partiti sono pronti a "staccare la spina", come ha tenuto a sottolineare il capogruppo del Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, se "non cambia la rotta del Governo".

L’opposizione respinge l’ipotesi di un ribaltone: "Non parliamo di ribaltoni ma di concertazione" ha spiegato ancora Cordaro. "Io sono all’opposizione e ci resterò. La differenza con il Governo Lombardo è che Crocetta ha vinto le elezioni con il 14 per cento del consenso reale, mentre Lombardo aveva vinto con una maggioranza e poi ha governato con un’altra maggioranza. Questo non può succedere, al di là degli episodi di accattonaggio che abbiamo visto in questi mesi". "Dobbiamo fare comprendere a Crocetta che si deve sedere e inaugurare una nuova stagione di concertazione con tutte le forze politiche, dal momento che non ha la maggioranza numerica". Cordaro ha poi attaccato ancora il Governatore: "Si deve fermare e tornare con i piedi per terra per tornare a parlare di cose concrete. Sto parlando di fatti inoppugnabili. O si cambia strategia partendo dal presupposto che non c’è maggioranza, con buona pace degli accattoni che hanno cambiato casacca in soccorso del presidente Crocetta, o ci si confronta con chi la politica la fa seriamente, altrimenti il problema diventa serio. Siamo già con l’acqua alla gola. Deve fermarsi e provare a ripartire. Spero che lo comprenda", ribadendo che non ci sarà alcun "ribaltone, chiediamo una concertazione perché la gente comincia a suicidarsi".

Dello stesso avviso il deputato del Pdl Marco Falcone: "In questi dieci giorni ci giocheremo una grande partita in Sicilia. Fino adesso abbiamo potuto vedere solo annunci e proclami. Non pensiamo a un ribaltone, ma vogliamo essere pungolo e richiamo alla responsabilità. Oggi l’ultimo suicidio della Formazione rappresenta tutto il disagio e la tragicità sociale che esiste in Sicilia". Per quanto riguarda l’assestamento, che qualcuno definisce "tecnico", Mimmo Fazio (Gruppo misto) chiede una "attenzione maggiore verso i problemi di carattere sociale. Crocetta rischia di andare a sbattere".

E Giancarlo Cancelleri (M5S) parla di un "eccesso di burocratizzazione che si sta verificando, ci si aspettava che si mettessero in campo delle soluzioni. Invece assistiamo a barzellette da settimana enigmistica: "risate a denti stretti". Poi ci sono gli assessori che sono latitanti in aula e nelle commissioni. Una maggioranza che non esiste, che latita. Chiediamo un tavolo di concertazione tra Governo e tutte le forze politiche". "Con questa legislatura mi sembra difficile arrivare al prossimo anno, sono disponibile a staccare la spina se non si cambia", annuncia.

Duro anche Roberto Di Mauro del Partito dei Siciliani: "Il Presidente Crocetta sta ipotecando il futuro dei siciliani con un mutuo trentennale che ci costringerà a pagare 53 milioni di euro ogni anno. Ma quel che è peggio è che questo mutuo non servirà sostanzialmente a nulla, perché non metterà in sicurezza i conti della Regione e non offrirà certezze alle imprese". "Di fronte ai richiami della Corte dei Conti, che nella sua ultima relazione ha sottolineato la necessità di mettere in sicurezza i residui attivi appostati in bilancio per crediti da esigere e che in realtà potrebbero essere inesigibili (per circa 3,5 miliardi di euro), il Governo regionale, con il mutuo propone di destinare al Fondo a garanzia solo 274 milioni l’anno, come voler spegnere un incendio col contagocce!". Il Presidente Di Mauro ha preso in esame le proposte del Governo contenute nel ddl sull’assestamento di Bilancio e nel ddl "Salva imprese" rilevando che dal punto di vista finanziario "siamo di fronte a proposte "ballerine". I numeri riportati nei DDL del Governo" attacca Di Mauro "sono del tutto scollegati dalla realtà: si fa ancora riferimento in modo incerto a economie derivanti dai ribassi d’asta e, soprattutto, si conta sulle entrate derivanti dalla vendita del patrimonio immobiliare. Né il primo né il secondo dato sono però supportati da studi che dimostrino l’attendibilità delle somme appostate".

"La verità - continua il capogruppo del PdS-MpA - è che questa situazione di crisi potrebbe trasformarsi in una grande occasione per mettere davvero e finalmente mano alla riforma strutturale della spesa, soprattutto quella degli Enti controllati, a partire dalla soppressione di alcuni di essi che hanno certamente esaurito il proprio ruolo sociale ed economico o che potrebbero essere accorpati e gestiti in modo diverso per offrire servizi forse anche migliori ai cittadini con un costo più contenuto". [Adnkronos]

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01 agosto 2013
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