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''Scapagnini non era pratico di amministrazione'', parola di Raffaele Lombardo

30 settembre 2008

"Non ho gravato sul Comune di Catania neppure per un caffè. Non ho percepito indennità perché allora ero parlamentare europeo e il piano di opere pubbliche è stato finanziato con risorse extracomuali. Non ho contratto mutui, non ho attinto al bilancio per un euro".
Il governatore siciliano Raffaele Lombardo ha parlato ieri della sua esperienza come vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici della giunta Scapagnini nel corso del programma di RadioTre "Faccia a faccia", intervistato dal giornalista Gian Antonio Stella.
"L'ex sindaco è un farmacologo, bravissimo ricercatore, ma non era pratico di numeri e amministrazione", ha aggiunto Lombardo.
Il presidente della Regione si è soffermato sulla difficile situazione economica del Comune di Catania: "Ho chiesto al sindaco in carica di istituire una seria commissione di inchiesta per fare luce sui tempi e sugli strumenti che hanno portato a questo forte indebitamento dell'amministrazione. Per evitare il crac del Comune servono nuove entrate che potrebbero derivare dalla vendita di immobili o terreni sottoutilizzati. Vi assicuro che a Catania ce ne sono parecchi".

Quindi sul federalismo: "Ci credo perché ritengo che il modello centralista sia stato un freno allo sviluppo. Sono un ottimista perché se vado indietro nel tempo, basta leggere qualche testo di storia, 150 anni fa, prima cioè dell'anniversario che celebreremo con un dispendio non indifferente, stavano meglio. Non chiedo ritardi o sconti. Dico che alla Sicilia e al Sud, se si adotteranno alcuni accorgimenti e verranno rimossi alcuni ostacoli allo sviluppo, saranno necessari dieci anni, anche se forse sono troppo pochi, per colmare il divario con il Nord del Paese". A questo proposito "si può condividere quanto detto dall'ex ministro Antonio Martino, in Sicilia sono arrivati troppi soldi e sono stati spesi male o comunque non al meglio. Sono risultati sotto gli occhi di tutti e c'è poco da discutere".

Infine la sanità. "Abbiamo presentato in tempo un piano di rientro della spesa sanitaria, che mi auguro verrà validato dai ministeri dell'Economia e della Sanità, che comporta impopolarità, perdita di consensi, lacrime e sangue. E' il primo passo dei tanti che intendo compiere, senza chiedere rinvii o sconti, per cercare di mettere a posto la macchina della Regione".
Lombardo, parlando dell'attuazione del piano di rientro, ha poi fatto riferimento agli articoli apparsi nei giorni scorsi su alcuni quotidiani nazionali, relativi ai conti dell'amministrazione regionale siciliana: "I titoloni in questa fase politica mi indignano e mi irritano perché intervengono a drammatizzatre una situazione, che riconosco essere abbastanza complicata e difficile, alla vigilia di un federalismo a cui ci presentiamo con molte cose da aggiustare, ma anche con una forte volontà di farlo"

Fonte: La Siciliaweb.it

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30 settembre 2008
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