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A Scopello e Segesta (TP), lo Stop ai progetti dell’assessore Granata stenta a funzionare

Dopo l'apposizione del vincolo d'inedificabilità, le ruspe si sono mosse al lavoro

27 novembre 2003
Alla fine dell’ottobre appena trascorso, dopo la marcia del 26 ottobre che ha visto migliaia di persone lungo le spiagge per manifestare, le dichiarazioni rassicuranti dell'assessore regionale al Territorio Mario Parlavecchio e lo "Stop ai progetti" per la realizzazione di alberghi e altre infrastrutture turistiche nelle zone di Scopello e Segesta,  annunziato dall'assessore ai Beni culturali Fabio Granata, sembrava che tutto si stesse mettendo a posto e che le sorti di due dei siti siciliani più interessanti dal punto di vista storico-ambientale, sarebbero state salvaguardate dal buonsenso e dall’adozione di una nuova politica.

L'apposizione del vincolo di inedificabilità assoluta sull'area di Scopello, e l’annunciata istituzione di un'area di rispetto archeologico nel caso del territorio di Segesta, sembrava avesse fugato le polemiche sorte con ambientalisti e amministrazioni comunali, ritenenendo che la zona si sarebbe salvata dall'assalto del cemento programmato dal nuovo Prg di Castellammare del Golfo.
Purtroppo, sembra, non sia così.
Gli ambientalisti infatti sostengono ''che la presa di posizione degli assessori regionali per la tutela di quel territorio stiano producendo l'effetto opposto: da qualche giorno nella zona tra Castellammare e Scopello diversi cantieri hanno ripreso febbrilmente i lavori e, in particolare, a ridosso dello storico baglio di Scopello sono iniziate grandi opere di sbancamento per la costruzione di una struttura alberghiera di 160 posti letto, approvata pochi mesi fa tramite conferenze di servizio''.

''In attesa che il Cru (Comitato regionale urbanistica) si pronunci sul Prg di Castellammare e che il decreto di vincolo venga firmato dall'assessore Granata - spiega il Forum - il temuto 'assedio' di Scopello si sta concretizzando attraverso l'uso abnorme dello 'Sportello unico per le attività produttive', che consente di operare in variante allo strumento urbanistico, con il beneplacito della Sovrintendenza di Trapani''.

Gli ambientalisti si dicono preoccupati per quanto sta avvenendo, e chiedono che le autorità competenti intervengano subito per evitare che i danni arrecati al territorio nelle more dell'approvazione del Prg e del Piano paesistico territoriale siano irreparabili.
''Auspichiamo che l' annunciato vincolo di inedificabilità venga reso operativo con decorrenza immediata - concludono gli ambinetalisti - e chiediamo che la Soprintendenza di Trapani blocchi i nulla-osta finora rilasciati nelle zone interessate dallo stesso vincolo''.

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27 novembre 2003
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