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Ancora sotto!

Il governo Crocetta è stato battuto per la quarta volta sulla riforma delle province

26 febbraio 2014

Ieri il Governo Crocetta è andato nuovamente sotto all'Ars sull'approvazione della riforma delle Province. Questa volta è stato battuto con voto segreto su un proprio emendamento di riscrittura dell'articolo 4 del ddl sulle Province. E’ saltato dunque l'intero impianto che disciplinava la composizione delle assemblee dei Liberi consorzi. La bocciatura di fatto riporta all'art.4 del testo base esitato dalla commissione Affari istituzionali, secondo cui fanno parte delle assemblee i sindaci dei comuni che aderiscono al Libero consorzio. Subito dopo il voto segreto, dai banchi dei 5stelle sono partiti applausi.
La scorsa settimana il governo è andato già sotto per ben tre volte.

Al termine della discussione sull'articolo 4, che quindi è passato così come definito dalla commissione Affari istituzionali, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha rinviato la seduta a domani pomeriggio alle 16, accogliendo la richiesta di alcuni deputati, nonostante gli uffici e lo stesso presidente avessero manifestato la disponibilità a proseguire l'esame del ddl sulle Province.
"I 5stelle hanno affondato il patto raggiunto al Nazareno dalla maggioranza, questa coalizione è in crisi. È evidente", ha commentato l'ex segretario siciliano del Pd e deputato regionale, Giuseppe Lupo.

Intanto continuano le frecciatine a distanza sul tema, tra il governatore Crocetta e il sindaco di Palermo Orlando. "Sulle città metropolitane c'è qualcuno che gioca - ha detto il presidente della Regione - nel centrodestra, i grillini che non ne voglio sentire, e poi c'è Orlando che non ne vuole sentire: i suoi continui attacchi all'assemblea non fanno bene".
Contro le affermazioni di Orlando, che aveva parlato di commissariamento della Regione se non passa la riforma, anche il Pd provinciale. "Se Orlando ritiene che il difficile dibattito su una riforma, che è ancora in discussione, sia sufficiente per invocare il commissariamento di una Regione, il sindaco di Palermo dovrebbe onestamente chiedersi, per coerenza, quali sarebbero le misure adeguate da adottare nei confronti di un Comune che, nei quasi due anni della sua amministrazione, non ha fatto altro che inanellare una lunga serie di fallimenti ed insuccessi", hanno detto il segretario del Pd di Palermo, Carmelo Miceli e il responsabile provinciale delle Politiche cittadine, Dario Chinnici.

Sulle città metropolitane, intanto, si è trovato un accordo fra la maggioranza e il Nuovo centrodestra, disponibile quest’ultimo a votare l'articolo 7 del disegno di legge sulle Province rinviando la definizione delle funzioni a una successiva legge. L’Ndc di Alfano da un po' chiede l'elezione diretta del presidenti dei Liberi consorzi. Crocetta, inizialmente contrario a questa ipotesi, ha aperto agli alfaniani per blindare la riforma che rischia di essere impallinata visti i numeri traballanti della maggioranza.

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26 febbraio 2014
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