Approvata alla Camera la riforma sugli asili nido: dai micronidi agli asili di quartiere
Per il ministro Maroni una legge che va verso una politica d’integrazione tra vita lavorativa e quella familiare
Tra le novità previste dal disegno di legge approvato alla camera c'è la possibilità per famiglie e cittadini, sia in forma individuale sia in forma associativa, di organizzare e gestire un asilo nido.
Per la prima volta in Italia, sul modello di esperienze già consolidate in Europa, si potranno quindi creare asili nido familiari o di quartiere, a integrazione o sostituzione del servizio pubblico. Inoltre è introdotta l'istituzione di micro nidi aziendali, previsti anche nella pubblica amministrazione e negli enti pubblici.
In pratica, il sistema dei servizi per l'infanzia viene ridisegnato su tre pilastri: - gli asili nido – i servizi integrativi - i servizi innovativi.
I primi sono i sevizi erogati dagli asili già esistenti; i secondi sono i servizi a integrazione dell'asilo nido; i "servizi innovativi" sono i micro nidi e gli asili nido all'interno dei luoghi di lavoro, i nidi familiari organizzati dalle famiglie presso il proprio domicilio, i nidi di caseggiato organizzati dalle famiglie e destinati ai bambini che vivono in abitazioni limitrofe.
Alle regioni e ai comuni va il compito di favorire l'attivazione dei servizi innovativi come i micro nidi e gli asili nido sui luoghi di lavoro. La Conferenza unificata Stato-regioni-città definirà i criteri generali per la realizzazione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e quelli per l'autorizzazione all'apertura di un asilo nido o di un micro nido.
La legge promuove anche la ricerca scientifica in campo psico-pedagogico: in accordo con il ministero dell'Istruzione, dell'Università e Ricerca, presso il ministero è istituita una Commissione permanente di 5 esperti di pedagogia e handicap infantile, con compiti di studio e monitoraggio del funzionamento del sistema dei servizi. Ogni anno inoltre, entro il 30/9, il ministro del Lavoro presenterà una relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge.
La bocciatura è arrivata da parte dei Ds : "E' arretrata, una presa in giro, quasi una beffa". La proposta di riforma all'esame della Camera rappresenta ''un grande passo indietro'', dicono Livia Turco, Barbara Pollastrini, Anna Serafini e Andrea Ranieri, che giudicano ''truffaldina'' e ''punitiva'' soprattutto la scelta di favorire i micronidi aziendali rispetto a quelli territoriali. Una scelta che, secondo i Ds, "creerà diseguaglianze tra i bambini".