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Crocetta vince ancora

Respinta la sfiducia nei confronti del presidente della Regione siciliana. 44 voti contrari e solo 37 favorevoli

31 ottobre 2014

"Il Crocetta Ter ha unito il PD siciliano!" esclama un omino con un ampio gesto delle braccia. "Il governatore non fa rivoluzioni, fa miracoli!" risponde l’altro omino tenendo in mano il giornale.
Con questa vignetta Gianni Allegra ha descritto sull'edizione palermitana di repubblica quanto successo ieri all’Ars nel giorno della mozione di sfiducia nei confronti di Rosario Crocetta.
Ebbene, il governatore ha vinto di nuovo (ricordiamo che questa è la seconda sfiducia che si vota nei suoi confronti): l'Assemblea regionale siciliana ha respinto con voto palese - 44 voti contrari e solo 37 favorevoli, meno quindi dei quaranta presentatori - la mozione di sfiducia al presidente de della Regione siciliana, al termine di una maratona durata sette ore e mezza e terminata in piena notte, intorno all'una.

Un dibattito teso, contrassegnato dalla dura requisitoria dei presentatori delle mozioni, centrodestra e Movimento 5Stelle, che hanno puntato il dito contro i "fallimenti" e "il commissariamento di fatto della Sicilia da parte di Roma".
Altrettanto dura la reazione del presidente della Regione che ha accusato i pentastellati di appartenere a un movimento "razzista, omofobo, antidemocratico, filomafioso, votato allo sfascio e che persegue solo obiettivi antisistema e finalizzati alla mia delegittimazione".
Numerosi e aspri i riferimenti all'intervento di Beppe Grillo domenica scorsa, davanti a Palazzo dei Normanni, sede dell'Ars, in occasione dello "Sfiducia day", trasformatosi, ha detto il capo della giunta, in "Boomerang day".
Bagarre in aula quando in precedenza la capogruppo M5S Valentina Zafarana ha accusato "i deputati di votare, anche questa sfiducia, con in mano il portafoglio". Sono seguite urla, la minaccia di Crocetta di abbandonare Sala d'Ercole e la breve sospensione dei lavori. Poi il parziale rasserenamento e il lancio della sfida da parte del governatore: "Io sono qui e, sfiduciato o meno, starò con la gente e poi stravinceremo le elezioni perché il centrosinistra è unito, come non lo saranno mai centrodestra e Movimento 5 Stelle che oggi si sono trovati alleati".

Per Crocetta si è trattato del primo banco di prova rispetto alla tenuta della maggioranza dopo l'azzeramento della sua giunta e la formazione del nuovo governo, il terzo, di cui fanno parte anche i 'cuperliani' che erano rimasti fuori dal secondo governo in polemica col presidente della Regione.

IL DIBATTITO IN AULA

I capigruppo di Forza Italia, Marco Falcone, e dei 5stelle, Valentina Zafarana, hanno illustrato nell'aula del Parlamento regionale le due mozioni di sfiducia nei confronti del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, presente tra i banchi del governo.
Marco Falcone, leader di Forza Italia all’Ars, ha enumerato quelle che ad avviso dell’opposizione sono le gaffe di Crocetta dall’inizio della legislatura: "Volevate mettere le ali all’Ast - ha detto Falcone ricordando il progetto che puntava a creare una compagnia aerea siciliana - e invece non riuscite neppure a garantire gli stipendi". Falcone ha ricordato le polemiche sul Muos di Niscemi ai problemi sulle discariche e all’emergenza formazione professionale. "A distanza di due anni - ha concluso Falcone - quali sono i risultati del governo? Chiediamo che anche la maggioranza voti questa mozione. La voti anche quella parte del Pd che da un anno e mezzo punta l’indice contro il governo".

Silvio c’è! - Telefonata a sorpresa di Silvio Berlusconi ai deputati di Forza Italia durante la seduta parlamentare dell'Assemblea regionale sulle mozioni di sfiducia al governatore della Sicilia. L'ex premier, che era in compagnia del coordinatore regionale degli azzurri Enzo Gibiino, ha parlato al telefono con alcuni dei deputati mentre era in corso l'intervento in aula del capogruppo di Fi, Marco Falcone. "Ci ha incitati ad andare avanti, cercando di essere più incisivi nella comunicazione con la stampa", ha riferito il deputato azzurro Giuseppe Milazzo.

Le provocazioni M5S - Breve bagarre all'Ars durante la seduta, con l'aula sospesa per alcuni minuti quando il presidente Rosario Crocetta ha minacciato di lasciare sala d'Ercole dopo che il capogruppo M5s, Valentina Zafarana che stava illustrando la mozione di sfiducia, ha detto che qualche deputato voterà mettendo contemporaneamente mano al portafogli. A quel punto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha richiamato all'ordine e la seduta parlamentare è ripresa, con Crocetta che ha ripreso il suo posto tra i banchi del governo.
"Il Movimento 5stelle è sempre più razzista, omofobo e persino filomafioso. Siete intolleranti e prevaricanti, sapete solo organizzare dissenso sistematico nelle piazze per delegittimarmi", ha replicato Crocetta al capogruppo del M5s che aveva illustrato la mozione di sfiducia al presidente, mostrando le 25 mila firme raccolte in piazza a Palermo a supporto dell'atto parlamentare.

Il Partito Democratico unito! - Il Pd ha deciso di sostenere il presidente della Regione nel voto di sfiducia. Dunque, in parole povere, i democratici hanno votato contro la sfiducia impedendo alle opposizione di ottenere il quorum di 46 voti per mandare a casa il presidente e tornare alle urne.
È l’esito di un lungo vertice all’Ars fra i 19 deputati del Pd e tre dei quattro assessori designati (Bruno Caruso, Antonio Purpura e Cleo Li Calzi). L’altro assessore, il magistrato Vania Contrafatto, non può ancora partecipare a riunioni politiche perché non ha ancora ottenuto il via libera dal Csm.
Nel corso della riunione Crocetta, che non era presente, ha chiamato il deputato Pippo Digiacomo per cercare di chiudere una polemica che aveva duramente contrapposto i due. Le parole del presidente, che rientrano nel percorso di ritrovata unità della maggioranza, hanno convinto Digiacomo a votare contro la sfiducia malgrado gli annunci dei giorni scorsi.

L’ultima speranza... - Le ultime flebili speranze di chi ha proposto e sosteneva la sfiducia a Crocetta si sono infrante nelle parole del capogruppo di Articolo 4, Luca Sammartino, l'animatore della fronda dei cinque che nel partito di Leanza non riconoscono i risultati del rimpasto del Crocetta Ter. "Noi voteremo contro la mozione di sfiducia - ha annunciato tra i buuuuh del centrodestra e dei cinquestelle - ma da soli non possiamo andare avanti Dobbiamo condividere un percorso di riforme insieme. Sulle scelte che si sono fatte e su quelle che si devono fare ci vuole chiarezza".

Attaccati con la colla  - Il deputato M5S Giancarlo Cancelleri ha sintetizzato la situazione in Aula  mostrando un barattolo di colla, a voler significare l'attaccamento alla poltrona di chi non ha voluto appoggiare la mozione di sfiducia. "Eppure era semplice, non serviva un documento articola di una ventina di pagine, ma semplicemente un foglio con una riga: 'Non riconosco più Rosario Crocetta come guida della Regione. Lui è un incapace amministrativo'".

Ha chiuso il dibattito il presidente Crocetta e lo ha fatto attaccando ancora il M5s. "Non siete voi che prendete le distanze da me, sono io che prendo le distanze da voi. In democrazia vige il rispetto dell'avversario" ha detto il governatore riferendosi all'intervento di Grillo a Palermo. "Nessuno può dire davanti a questa regione, che ha visto morire Falcone e Borsellino, che la mafia ha una morale o a un presidente della Regione 'non so che cosa sia".
Poi un pensiero alla "pace ritrovata" con il Pd: "Sono orgoglioso di militare in partito pluralista, dove si litiga e alla fine si riesce a trovare una sintesi". Poi rivolto a Nino D'Asero del Nuovocentrodestra ha chiesto: "Ma non siete voi che avete avuto la scissione politica più forte dal dopoguerra? Che c'entrate voi con queste posizioni estremiste? Io non avrei mai firmato una mozione di sfiducia contro il mio antagonista. Oggi abbiamo fatto un capolavoro politico, governeremo per altri tre anni e siamo pronti a nuove sfide. Ai miei avversari dico 'non vi posso piacere ma ho vinto le elezioni' e il centrodestra si associa all'antipolitica".

Al termine dell'intervento di Crocetta, ha preso la parola un rappresentante per ogni gruppo parlamentare per le dichiarazioni di voto. I deputati di Movimento 5 Stelle, Lista Musumeci, Mpa-Pds, Pdl e i deputati del Pid si sono schierati a sostegno della mozione di sfiducia. Contro la mozione, e dunque a sostegno del presidente Crocetta, i gruppi parlamentari di Megafono, Misto, Drs, Pd, Articolo 4, Udc e i deputati Grande Sud.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

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31 ottobre 2014
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