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E alla fine la Finanziaria ter è stata approvata

Dopo una giornata e una nottata di tensioni (le solite) la manovra finanziaria (fatta a pezzi) è passata

01 agosto 2014

E alla fine, dopo insulti, espulsioni e le solite tensioni, l'Assemblea regionale siciliana riuscì ad  approvare la terza manovra finanziaria dell'anno.
Il documento, passato con 42 voti favorevoli, 21 contrari e un astenuto, è stato approvato intorno alle 5.30 di questa mattina, alla fine di un percorso particolarmente tormentato che ha visto il governo di Rosario Crocetta battuto più volte in aula.
Sinteticamente, la manovra-ter consentirà il pagamento degli stipendi, grazie anche a un nuovo mutuo da 55 milioni. L'Ars ha approvato anche il cosiddetto "contributo di solidarietà" sulle pensioni che prevede, per le pensioni comprese tra 50 a 65 mila euro una decurtazione del 5%, le pensioni tra i 65 mila e i 91 mila euro saranno sottoposte al prelievo del 5,5%, per le pensioni più alte si applicherà la norma nazionale.
Buona parte della seduta è stata assorbita dalla discussione sull'articolo 27 della manovra, che prevede il finanziamento ad Enti e associazioni, in poche parole la riproposizione della Tabella H con la passerella dei deputati a difendere gli enti a loro vicini e il paradosso di Nello Musumeci che, scandalizzato, ha sottolineato l'esclusione dell'Istituto Gramsci.

E non sono in pochi a dire che la manovra votata, alla fine, non sia quella del governo Crocetta perché fatta a pezzi e ricorretta più e più volte. Annullata la stretta sui forestali per i quali passa solo la copertura degli stipendi. Soppressa la norma che consentiva l'aumento di capitale del Maas (Mercato agricolo siciliano) e della società interporti cara a Confindustria e difesa strenuamente in aula dal governatore. Ritirato l'emendamento del governo che bloccava le pensioni integrative nell'amministrazione regionale e in enti collegati e società partecipate. Riscritta al ribasso la norma sui contributi alle pensioni.

E se la manovra è stata fatta a pezzi, si devono contare anche i cocci delle fratture avvenute tra il governo e la sua maggioranza. Non solo col Pd, dal quale è partita la richiesta di voto segreto sulla norma per gli interporti (soppressa con 41 voti sui 69 presenti), ma anche con Articolo 4 di Lino Leanza che arrivava a sbuffare senza mezzi termini: "Il governo lo dica: se vuole, votiamo contro".
L'ultima bagarre ha portato all'espulsione dall'aula di Greco (Mpa) per avere urlato: "Buffone, handicappato" al collega Rinaldi (Pd).
Teso anche il clima col commissario dello Stato. Per i ritardi di trasmissione del rendiconto "in violazione dello Statuto" già sottolineati qualche giorno fa con una lettera ufficiale e gli errori contenuti nel testo. E che hanno provocato la necessità di riapprovare il rendiconto 2013 per poter procedere oltre.

Manco a dirlo, la manovra-ter è stata bocciata senza appelli dal Movimento 5 stelle. "Se non fosse una tragedia, sarebbe una farsa. Sul palcoscenico della Finanziaria s'è visto di tutto: tabelle sbagliate, conti approssimativi, finanziamenti agli amici degli amici, inaudite consulenze col commissario dello Stato, un nuovo mutuo sulle spalle dei siciliani e rappezzi in corsa al rendiconto. E' la fotografia di un esecutivo completamente allo sbando, che non è più assolutamente in grado di governare la Sicilia". Per il M5S la manovra-infinita del governo "tappa qualche buco, ma lascia falle infinite sui fronti occupazione, sviluppo e cultura, per i quali arrivano solo briciole".

Le poche cose buone da salvare, sostengono i pentastellati, sono arrivare proprio dal Movimento, che ha pensato alle imprese, portando in porto una sua norma, sottoscritta trasversalmente, che prevede finanziamenti a favore di incentivi per le imprese che assumono soggetti svantaggiati, a tempo indeterminato. Tra le pieghe della Finanziaria, che ha tagliato il traguardo dell'approvazione dell'aula anche la norma sulle pensioni d'oro, un vecchio cavallo di battaglia del Movimento. "Siamo felici che l'aula abbia deciso di percorrere la strada tracciata da noi, contribuendo a lenire odiosi privilegi. Quello che non riusciamo semmai a spiegarci è perché questa norma era inapplicabile quando eravamo noi a chiederla, mentre ora che è arrivata dal governo è tutto ok".

Guerra aperta dal Movimento è arrivata all'articolo 27 "che puzzava tanto di tabella H". Contro l'articolo è partita la filippica del vicecapogruppo Valentina Zafarana, che ha accusato il governo di "giocare con due mazzi di carte per creare confusione, mescolando enti meritori con altri riconducibili  a precisi referenti".
"Non potevamo - ha detto Zafarana - votare questa indistinta nebulosa. Si doveva fare chiarezza, con metodo critico e trasparenza, con partecipazione a bando, come previsto dalla legge del 11 del 2010".

Ma ecco, una per una, le norme varate ieri
SOCIETÀ INTERPORTI - Cara anche a Confindustria e al suo presidente Alessandro Albanese,nominato a capo della società, la soppressione del finanziamento di 8,5 milioni per l'aumento di capitale ha fatto molto discutere. Per far passare la norma il governatore aveva proposto perfino un emendamento per legare il finanziamento "alla presentazione di un piano industriale", trovando un muro soprattutto nel Pd. Di parere opposto Articolo 4: "La soppressione mostra il vero volto di una maggioranza che litiga su ogni questione", dice Luca Sammartino. Che denuncia: "Così si rischia di perdere 180 milioni di euro di fondi Cipe".
CONTRIBUTI SULLE PENSIONI - Riscritta per la quinta volta la norma. Previste solo due fasce: la prima per le pensioni dai 50 ai 65 mila euro, cui sarà applicato un prelievo del 5 per cento. L'altra fino a 91 mila euro, con un'aliquota del 5,5 per cento. Per le pensioni più alte, invece, varrà la normativa nazionale. In sintesi, si tratterà di contributi fino a 60 euro lordi al mese per la prima fascia e di 170 euro lordi al mese per la seconda fascia.
FORESTALI - Ok agli stipendi, ma il governo alla fine cede alle pressioni di gran parte dell'aula, rimandando in commissione tutti i commi che contenevano la stretta sulle indennità e il tetto Isee per l'accesso alle giornate. Crocetta al momento del voto è assente. Il Pd esulta per il risultato: "Abbiamo portato avanti con successo una battaglia giusta", dicono in una nota i democratici Raia, Gucciardi, Cracolici, Maggio e Panepinto. Ok a 3,6 milioni per gli stipendi nei Consorzi di bonifica.
TRATTAMENTI INTEGRATIVI - La norma passa con un emendamento della Lista Musumeci che ripristina il trattamento pensionistico del personale in quiescenza delle ex aree industriali, oggi Irsap. Lo manterranno anche gli ex dipendenti della Regione e di enti e società partecipate per i quali il governo aveva previsto invece la misura in un altro emendamento, poi ritirato.
EX TABELLA H - Via libera all'allegato 1 e a una pioggia di contributi sponsorizzati dai vari deputati. Alla fine si è deciso di separare l'allegato 1 che prevede tutte le spese per gli enti collegati alla Regione (Esa, teatri, consorzi, etc.) e che ammonta a quasi 150 milioni, dalle altre spese fra cui quelle relative all'ex tabella H. Fondi, tra gli altri, al Cerisdi, all'Associazione persone scomparse (10 mila) ma anche alle facoltà teologiche di Palermo, Catania, Messina, all'Ente sordomuti, all'Unione ciechi, all'Hellen Keller, alla stamperia Braille.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno, www.sicilia5stelle.it]

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01 agosto 2014
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