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E come al solito hanno vinto tutti...

In Sicilia le urne premiano il Pd, mentre il M5S si attesta forza antagonista rispetto alle tradizionali formazioni politiche

03 giugno 2015

Le elezioni amministrative sono passate. Sostanzialmente nulla di entusiasmante, come oramai succede da qualche hanno, e come da tradizione, anche questa volta, hanno vinto tutti. O, se si preferisce, non ha perso nessuno.
Sostanzialmente (ripetiamo questa parola con l’auspicio di non perderci dietro la dietrologia) l'astensionismo aumenta, il Partito democratico è rimasto il primo partito italiano, il Moviemento 5 Stelle il secondo; di nuovo c’è il passaggio della Liguria al centrodestra e l’exploit della Lega sotto guida Salvini. Di altro e di sostanzialmente (e siamo a tre) nuovo alcunché.

In Sicilia, ultimato lo spoglio nei 53 comuni dell'Isola, il quadro generale è questo: le urne hanno premiato il Pd e il centrosinistra nei comuni più grandi andati al voto, bene il M5s.
In calo l'affluenza, ha votato il 64,44% degli aventi diritto (446.379 su 692.706): la differenza con le precedenti elezioni non è stata resa nota dal servizio elettorale regionale ma in quasi tutti i comuni dove si è votato il numero dei votanti è in calo.

Nello specifico: l'alleanza Pd-Ap ha fatto volare Lillo Firetto che ad Agrigento s'impone con circa il 60% dei voti. "Siamo riusciti a sovvertire quella naturale tendenza agrigentina, storicamente pessimista, secondo cui ad Agrigento nulla possa cambiare", ha commmentato a caldo il nuovo sindaco del Comune agrigentino che succede all'ex collega di partito Marco Zambuto, transitato poi nel Pd di Renzi. "Adesso si riparte da una città che troviamo a pezzi dal punto di vista finanziario, senza programmi - ha aggiunto Firetto - con una organizzazione municipale da ricostituire, con la necessità di fissare tante regole che purtroppo sono andate per aria. Un primo punto deve essere: regole condivise e soprattutto fermezza".

Non sfonda invece, a dispetto dei pronostici della vigilia, l'ex senatore Vladimiro Crisafulli che a Enna, sua storica roccaforte, non va oltre il 40,95% e dunque andrà al ballottaggio con Antonello Maurizio Dipietro con il 24,36%. ll candidato del M5s Davide Solfato ha ottenuto il 17,45%.
Crisafulli, la cui candidatura era stata osteggiata da alcuni dirigenti nazionali, non aveva nel manifesto elettorale il simbolo ufficiale del Pd ma quello 'Enna democratica' e di altre due liste in cui convergono Ncd e Udc e che insieme hanno totalizzato circa il 56% dei voti.

Festeggiano, invece, i cinquestelle che si attestano come forza antagonista rispetto alle tradizionali formazioni politiche. I 5 stelle hanno conquistato Pietraperzia, piccolo Comune di poco più di 7 mila abitanti dell'Ennese e rimangono in corsa ad Augusta (Sr) e Gela (Cl), la città del governatore Rosario Crocetta, dove si giocheranno la partita finale al ballottaggio.
Per quanto riguarda la provincia di Catania, Rando e Di Stefano andranno al ballottaggio, il primo è avanti con il 38% contro lo sfidante al 28%. Bellia comanda a San Giovanni La Punta ma la sua corsa si ferma al 49,23% costringendolo al ballottaggio con Trovato. A Bronte si va verso il ballottaggio tra Gullotta e Calanna. A Pedare è un plebiscito per Fallica che succede al deputato regionale e dirigente del Pd, Anthony Barbagallo.

NEL DETTAGLIO...
Ad Augusta (Sr) vanno al ballottaggio il candidato sindaco del M5s Maria Concetta Di Pietro (30,93%) e Domenico Paci (24,98%) sostenuto da cinque liste civiche. A Barcellona Pozzo di Gotto (Me) vanno al ballottaggio Roberto Carmelo Materia (34,99%), sostenuto da sette liste civiche, e Maria Teresa Collica (28,22%), appoggiata da tre liste civiche. Ballottaggio a Bronte (Ct) tra Salvatore Gullotta e Graziano Calanna: il primo appoggiato da tre liste civiche, il secondo da Pd, il Megafono, Sd e una lista civica.
A Carini (Pa) vanno al ballottaggio Giuseppe Monteleone (47,21%) e Gianfranco Lo Piccolo (17,96%). Monteleone è sostenuto da Pd, Ap e quattro liste civiche; Lo Piccolo è appoggiato da Pdr e una lista civica. A Ispica (Rg) vanno al ballottaggio per la carica di sindaco Lucio Muraglie (29,73%), appoggiato dal Pd e due liste civiche, e Paolo Monaco (20,71%), sostenuto da cinque liste civiche.
A Milazzo (Me) vanno al ballottaggio per la carica di sindaco Giovanni Formica (40,99%), appoggiato da Pdr e tre liste civiche, e Carmelo Pino (23,84%), sostenuto da tre liste civiche. A Nicosia (En) è stato eletto sindaco al primo turno Luigi Salvatore Bonelli, appoggiato da tre liste civiche, con il 61,54% dei voti; secondo con il 28,78% delle preferenze Renato Mancuso, sostenuto da Pd, Sd e altre due liste civiche.

Col 72,63% dei voti, Antonio Fallica, sostenuto da Pd e altre tre liste civiche, è il nuovo sindaco di Pedara (Ct); secondo Nuccio Tropi (M5s), con 11,31%. A Ribera (Ag) vanno al ballottaggio per la carica di sindaco Carmelo Pace (42,25%), sostenuto da Ncd, Sd e due liste civiche, e Antonino Mangiacavallo (30,85%), appoggiato da tre liste civiche. A San Giovanni La Punta (Ct) vanno al ballottaggio Antonino Bellia (49,23%), sostenuto da Pd, Udc e altre sette liste civiche, e Santo Trovato (22,06%), appoggiato da due liste civiche. Leonardo Ortolano col 66,46% è stato eletto sindaco a Trabia (Pa). L'altro candidato Francesco Bondì si è fermato a quota 33,54%. Entrambi sono stati sostenuti da liste civiche.
Nel comune di Tremestieri etneo (Ct) vanno al ballottaggio per la carica di sindaco Santi Rando (35,37%) e Sebastiano Di Stefano (28,33%), entrambi sostenuti da liste civiche. A Marsala (Tp) andranno a ballottaggio per la poltrona di sindaco Alberto Di Girolamo (Pd e liste di centrosinistra) che ha ottenuto il 49,67% dei voti e Massimo Grillo sostenuto da FI e Udc e liste di centrodestra. che ha preso il 35,02%. A Milo (CT) vince Alfio Cosentino col 54%.
A Villabate (Pa) è stato eletto sindaco a primo turno Vincenzo Oliveri col 57,17% dei voti. È sostenuto da liste civiche di centrosinistra. A Raffadali (Ag) è stato eletto sindaco Silvio Cuffaro col 50,03% dei voti. Era sostenuto da liste di centrodestra. Silvio, che era già stato sindaco del comune agrigentino, è fratello di Totò Cuffaro l'ex presidente della Regione siciliana che sta scontando la condanna in carcere per favoreggiamento aggravato.

È Leonardo Lauricella, cancelliere al tribunale di Agrigento, sostenuto dalla lista civica di centrodestra "Voltiamo pagina", il nuovo sindaco di Siculiana (Ag). Lauricella ha battuto Angelo Pirrera, imprenditore alla sua prima esperienza politica, candidato con il sostegno della lista civica di centrosinistra "Cittadini Protagonisti" che ha visto alleati il Pd e Area Popolare (Ncd-Udc).
Giannopolo guiderà il comune di Caltavuturo e Giuseppe Abbate il comune di Lascari, entrambi in provincia di Palermo. Giannopolo e Abbate erano gli unici candidati in lizza ma perché l'elezione fosse regolare occorreva che si recassero alle urne la metà più uno degli elettori. A Villalba (CL) vince Alessandro Plumeri col 50,5%. A Pietraperzia la spunta Antonio Bevilacqua del Movimento 5 stelle col 38%. Il primo cittadino ha 27 anni ed è laureato in giurisprudenza. Ad Agira si accomoda sulla poltrona Maria Greco del Pd (47%). Stesso partito di Francesca Draià, che batte i tre concorrenti a Valguarnera Caropepe.
Antonino Casimo è il nuovo sindaco di Basicò (ME). Ce la fa per pochi voti Paolo Lo Giudice a Graniti (ME). Esattamente come Marcello Bartolotta (52%) a Limina (ME). Tredici le preferenze di vantaggio che permettono a Giuseppe Cunsolo di conquistare Malvagna (ME). Schiacciante invece il successo di Maurizio Zingales a Mirto (78%). Daniele Letizia viene eletto sindaco di Naso. Damiano Salpietro la spunta a Raccuja, Rosario Ventimiglia a San Salvatore di Fitalia. Plebiscito per Antonino Bartolotta (87%) a Savoca.
Il 48% consente a Giuseppe Minutilla di insediarsi a San Mauro Castelverde. Massimo Diano conquista Santa Cristina Gela. Solo 4 voti in più permettono a Giuseppe Frisa di battere Giuliano Cortina a Scillato. Salvatore Sutera si aggiudica la poltrona a Gibellina col 55% dei voti.

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it]

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03 giugno 2015
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