Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

E siccome, non si sa mai...

"I deputati Ars vogliono il Tfr? Allora perché non lo diamo a tutti i regionali?"

10 febbraio 2014

Stando a quanto raccontano le "cronache di Palazzo", circa una quarantina di deputati siciliani sul totale dei 90 - tra vecchi e nuovi - hanno chiesto all'amministrazione del Parlamento la liquidazione del Tfr per poco più di un anno di legislatura.
L’entrata in vigore (dallo scorso primo gennaio) della legge sulla spending review ha "modificato" il rapporto contrattuale tra Parlamento e deputati: questo stabilisce un tempo massimo di sei mesi per la richiesta, scaduti i quali il Tfr rimane nel fondo con i pagamenti previsti a fine mandato, nel 2017. La norma riduce all'1% circa la quota a carico del singolo deputato da versare al fondo calcolato sulla parte lorda dell'indennità (un ulteriore 7% circa è a carico dell'Assemblea) a fronte del 6,70% di quanto versava in passato e su un imponibile maggiore.
La Ragioneria di Palazzo dei Normanni sta facendo i conti e ancora non c'è una stima precisa dell'ammontare da liquidare al momento: per un deputato, con una legislatura alle spalle e senza avere percepito anticipazioni, si calcola una cifra intorno a 40 mila euro. Ecco il motivo della "corsa al malloppo". (LEGGI)

Seppur l'amministrazione dell'Ars ha precisato che "una parte dei deputati regionali sta semplicemente cominciando a esercitare l'ovvio diritto, espressamente previsto dalla legge, alla restituzione di quanto versato per una finalità ora venuta meno, il cosiddetto assegno di solidarietà", Marcello Minio e Dario Matranga, segretari del Cobas/Codir, il sindacato che rappresenta il 56 per cento del personale regionale, sono rimasti alquanto allibiti: "In Sicilia fare il politico è un mestiere ben retribuito, la richiesta del Tfr, pur prevista dalla legge, dimostra che i deputati regionali non sono disposti a rinunciare a nulla in un momento in cui 30 mila dipendenti di enti e consorzi della Regione sono senza stipendio perché non ci sono fondi. I deputati prima, nel pieno dell'emergenza, si sono presi l'indennità grazie a un tesoretto adesso si prendono anche la liquidazione, perché non si sa mai cosa può accadere: è vergognoso. Questa vicenda dimostra che i politici sono all'Ars non per i siciliani ma per i propri interessi".

Inoltre, alla luce di tutto ciò, i due segretari sindacali denunciano che per le centinaia di dipendenti della Regione che aspettano da mesi l'anticipo del 70% del Tfr per coprire spese sanitarie come prevede la legge, il Fondo Pensioni tiene tutto bloccato e non eroga le somme per carenza di risorse finanziarie. Come dire, i soliti due pesi e due misure. "Se il politico dell'Ars ha il diritto a chiedere l'intera liquidazione perché lo consente la legge e lo fa in una situazione finanziaria di estrema difficoltà per la Regione e per 30 mila persone senza stipendio - dicono Minio e Matranga - vogliamo capire perché centinaia di lavoratori regionali che vivono problemi di salute, in alcuni casi anche gravi, non possono attingere al proprio Tfr, esercitando un diritto sancito dalla legge. Non chiedono né aumenti di salario né premi, ma solo avere quello che gli spetta per potere pagare le spese sanitarie".
Il Cobas/Codir sottolinea che "i dipendenti hanno diritto a chiedere l'anticipazione del Tfr per l'acquisto della prima casa e per le spese sanitarie: ci sono centinaia di richieste bloccate da mesi, sono soldi che appartengono ai lavoratori ma non vengono corrisposti perché l'assessorato al Bilancio non sblocca le somme".

Il Cobas/Codir ricorda anche la complessità delle procedure. "Le pratiche passano dalla Funzione pubblica all'Ispettorato sanitario, poi a una commissione medica che deve dare l'assenso o meno. Quindi è necessario che un medico dell'Asp dia la sua valutazione che deve corrispondere a quella del medico di famiglia del dipendente, solo in questo caso l'istanza è in regola e finisce al Fondo Pensioni che deve erogare le somme. E invece non lo fa, tutto è bloccato".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

10 febbraio 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia