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I lavori del Consiglio comunale di Palermo del 17 gennaio 2006

19 gennaio 2006

Sono state approvate a maggioranza, nel corso della seduta del Consiglio comunale di martedì 17 gennaio,  le deduzioni degli uffici alle osservazioni di privati cittadini e associazioni contro alcune delibere di Sala delle Lapidi, relative alla realizzazione di alberghi di lusso nel centro storico. Con il voto, l'Aula ha, dunque, sbloccato le relative varianti al Piano particolareggiato esecutivo (Ppe), dando il via libera alla realizzazione degli stessi alberghi. Le delibere sono state votate a maggioranza, con l'astensione tecnica del presidente Totò Cordaro.
Secondo le osservazioni, i progetti sarebbero in contrasto con la normativa vigente e non sarebbe possibile alcuna variazione di destinazione d'uso degli immobili perché vietata dal nuovo Codice dei Beni culturali. Gli uffici hanno, invece, accertato che ''non sono state ravvisate violazioni e che, inoltre, la destinazione d'uso ad attività alberghiera non costituisce implicita approvazione di alcun progetto''. Nelle delibera si legge, inoltre, che il divieto comporta che ''i beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico o tali da arrecare pregiudizio alla loro conservazione'': tutte ipotesi, queste, che non si verificano con il cambio di destinazione d'uso.

Con la prima delle tre delibere, Sala delle Lapidi ha dichiarato non accolte le osservazioni relative alla variante al Ppe per il cambio di destinazione d'uso di Palazzo Villafranca, che si trova tra piazza Bologni, via Panormita e vicolo Castelnuovo. La delibera che aveva dato il via libera alla realizzazione dell'albergo, approvata il 15 dicembre del 2004, con un emendamento, ha escluso dalla variante il piano nobile del palazzo, per il quale resta confermata come unica destinazione d'uso quella culturale e museale.
Con il secondo provvedimento, il Consiglio comunale ha respinto le osservazioni presentate da privati contro la variante al Piano particolareggiato esecutivo del centro storico per il cambio di destinazione d'uso di Palazzo Butera e Palazzo Piraino, varata dall'Aula il 14 dicembre 2004. I due immobili si trovano in via Butera.
Infine, l'Aula ha respinto le osservazioni contro la variante al Ppe per il cambio di destinazione d'uso di un immobile (cosiddetto Palazzo ex Satris) che si trova tra corso Vittorio Emanuele, via dei Bottai e via del Parlamento. Anche questa richiesta di cambio di destinazione d'uso era stata approvata da Sala delle Lapidi il 14 dicembre 2004.
Un quarto provvedimento dà il via libera alla variante del Prg riguardante il progetto della strada di accesso residenziale sperimentale del quartiere Bandita, che era stata approvata il 31 marzo del 2004 e contro la quale erano state presentate osservazioni da un privato cittadino. Con il voto di martedì, l'Aula ha dichiarato non accolta l'osservazione, perché questa ''è relativa a particelle di terreno non interessate dal progetto in questione''. Questa delibera è prodromica alla realizzazione di 54 alloggi di edilizia sperimentale alla Bandita. Fa parte del contratto di quartiere e saranno utilizzate tecnologie d'avanguardia in vari campi, fra cui il riscaldamento degli edifici ed i materiali di realizzazione eco-compatibili.

Infine, il Consiglio ha approvato sei mozioni su vari argomenti, cinque delle quali approvate all'unanimità. Con la prima (primo firmatario Dario Bonanno di An), l'Aula impegna il Sindaco e l'Amministrazione comunale a rimuovere il cordolo di via Maqueda. Una seconda mozione (primo firmatario Luigi Di Franco del Patto per la Sicilia) impegna l'Amministrazione a ''procedere con tempestività a rendere accessibili i propri siti internet anche ai portatori di handicap, dandone indicazioni alla Sispi''. Con un altro provvedimento (prima firmataria Antonella Monastra, Prc), s'impegna il Sindaco a prevedere l'esclusione da tutte le gare celebrate dall'Amministrazione comunale, attraverso un esplicito richiamo nei bandi di gara, di soggetti, ditte e imprese, che non abbiano denunciato di avere subito un'estorsione, che risulti dagli atti in possesso dalla stazione appaltante, o acquisibili in altro modo; s'impegna, inoltre, il Sindaco a costituirsi parte civile in rappresentanza dei cittadini di Palermo in ogni procedimento penale relativo ai reati di estorsione a danno di commercianti, imprenditori ed esercenti attività economiche nel territorio comunale ed a prevedere un contributo di solidarietà alle vittime del racket e dell'usura''.

Una quarta mozione (primo firmatario Ninni Terminelli dei Ds) impegna il presidente del Consiglio comunale ''ad intervenire con lettere di protesta da inviare al Segretario delle Nazioni Unite, al direttore generale dell'Unesco, al direttore esecutivo dell'Unicef, ad Amnesty International e alla Commissione diritti umani dell'Onu, per chiedere di intervenire in favore del diritto all'istruzione dei membri della comunità Bahà'i in Iran (circa 300 mila persone), negata dalle autorità di quel Paese''.

Con un'altra mozione (primo firmatario Pino Apprendi dei Ds), il Consiglio comunale condanna ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti umani delle donne e impegna il Sindaco a sostenere la campagna ''Mai più violenza sulle donne'', posta in essere da Amnesty International.
Approvata, infine, a maggioranza, una mozione (primo firmatario Agostino Portanova, di Forza Italia), con la quale l'assemblea i Sala delle Lapidi impegna il Sindaco e la Giunta a sollecitare l'applicazione delle normative da parte del Governo regionale e, in particolare, dall'assessorato alla Sanità, ''per rendere chiarezza e giustizia a quanti, in questo momento, pur avendo i titoli riconosciuti dalla legge, siano costretti a protestare per la ricerca di un lavoro''.

Comune di Palermo

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19 gennaio 2006
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