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I mitici 80 euro...

L'annuncio di Renzi dopo il Cdm: "E' scoccata l'ora ics. Ridiamo agli italiani i loro soldi"

19 aprile 2014

"Sono felice di smentire i gufi". Il premier Matteo Renzi ha aperto così l'attesa conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha varato il decreto legge con il bonus Irpef per i redditi più bassi. "L'intervento di oggi è un primo passo ma significativo, è l'ora ics".
Il decreto sull'Irpef che il governo annuncia "non è un provvedimento una tantum, ma strutturale" e "consente di erogare i 'mitici' 80 euro da maggio". Al momento il bonus non riguarderà le fasce di reddito che non pagano le tasse. "La voce incapienti la metteremo nelle prossime settimane", ha aggiunto il premier.

Per quanto riguarda le coperture per il decreto legge Irpef, queste arriveranno da voci conosciute, come la rivalutazione delle quote di Bankitalia (1,8 miliardi) e i tagli degli acquisti dei beni e servizi (2,1 miliardi), ma anche da voci inattese come la manovra 'sobrietà' (900 milioni). Insomma, ha detto Renzi, "stringiamo la cinghia a politici e amministrazione e restituiamo a chi sta sotto i 26mila euro". Tagli su stipendi ai dirigenti pubblici e alle auto blu, con un "massimo di cinque auto blu per ogni ministero".
E ancora: "Noi applichiamo la 'regola Olivetti' alla Pa e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione" ha aggiunto il premier. "Con la speranza che altri seguano il buon esempio. Sarebbe bello se gli uffici di Camera e Senato, nell'ambito della loro autonomia, riflettessero su questo segnale" ha sottolineato, precisando che si tratta, per i due rami parlamentari, di una decina di persone.
Il rischio di ricorsi da parte dei manager non sembra preoccuparlo: "Non è una riorganizzazione degli stipendi - ha affermato Renzi - ma un tetto. Faranno ricorso? E faranno ricorso..." ha esclamato

Renzi ha poi voluto chiarire alcuni punti con l'Anm e con alcuni magistrati critici sui tagli ai compensi: "Ho grande rispetto dei giudici e della magistratura italiana. Ma credo nella separazione dei poteri. Mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazione di leggi che non li riguarda, anche se loro pensano il contrario. Non credo possano criticare i tagli agli stipendi, che subiranno come tutti gli altri: 240mila euro all'anno mi pare sia una cifra dignitosa e sicuramente non è un attentato alla loro libertà".
Terminata la conferenza stampa, a Renzi ha replicato il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli. Premettendo di "non volere entrare in polemica", ha affermato: "Le leggi, così come le sentenze, si possono commentare e anche criticare. Ma entrambe si devono rispettare". L'Anm, che svolge anche un'attività sindacale, ricorda che "non si tutelano solo le retribuzioni ma anche le prerogative costituzionali della magistratura". Una posizione, ha affermato Sabelli, "sostenuta più volte dalla Corte Costituzionale nel momento in cui ha detto che lo speciale regime del trattamento economico della magistratura è posto a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza della giurisdizione".

Renzi, in conferenza stampa, ha affrontato poi il tema dei tagli alla Sanità che, dice, non ci saranno ("se li trovate vi pago da bere"), smentendo così le indiscrezioni di giovedì e rivendicando l'assenza di tagli lineari perché "vogliamo 'tagli intelligenti'".
Ritornando ai "mitici 80 euro in busta paga", che costeranno 6,9 miliardi, il premier ha detto che le risorse arriveranno inoltre dal taglio del credito di imposta alle imprese (1 miliardo), dalla maggiore Iva dovuta al pagamento dei debiti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione (600 milioni), dalle municipalizzate (100 milioni) e dalla lotta all'evasione (300 milioni). Per il prossimo anno le risorse necessarie per i bonus Irpef sono stimati in 14 miliardi che dovranno arrivare soprattutto dal taglio degli acquisti beni e servizi (5 miliardi), dalla lotta all'evasione fiscale (3 miliardi) e dalla 'sobrietà' (2 miliardi).
infine, alla chiusura della conferenza stampa, sono tornati i 'gufi', già protagonisti dei tweet del premier: "Andiamo avanti come dei treni, come vi avevamo promesso. Abbiamo mantenuto la parola data alla faccia dei gufi e dei rosiconi: diamo 10 miliardi a 10 milioni di italiani, stiamo restituendo agli italiani i loro soldi". [Adnkronos]

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19 aprile 2014
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