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I tagli agli stipendi dell'Ars vanno bene anche al Commissario di Stato

Intanto il M5S boccia il tetto per gli stipendi deciso dai vertici dell'Assemblea regionale siciliana

05 giugno 2014

Il Commissario dello Stato della Regione Siciliana, Carmelo Aronica, ha impugnato un solo comma della "manovrina" approvata nei giorni scorsi dall'Ars, relativo alle pensioni integrative del personale Esa: via libera, dunque, alle altre disposizioni contenute compresa la norma che introduce il tetto di 160 mila euro per gli stipendi dei dirigenti della Regione e degli enti collegati. La norma taglia-stipendi, contenuta nel ddl approvato il 28 maggio all'Ars, era stata proposta dal governo regionale guidato da Rosario Crocetta, suscitando le perplessità di alcuni parlamentari che avevano "invocato" l'intervento degli uffici di piazza Principe di Camporeale.
Ma la norma ha superato indenne l'esame di costituzionalità. Resta adesso da verificarne la tempistica dell'entrata in vigore: non appare di chiara interpretazione, infatti, se il "tetto" possa essere applicato immediatamente o se, piuttosto, possa scattare solo in presenza un rinnovo contrattuale.

"La manovra salva stipendi è stata giudicata legittima da parte del commissario dello Stato togliendo dal campo una serie di polemiche che hanno portato al ritardo inspiegabile di approvazione di una legge necessaria per i lavoratori e per i comuni" ha detto in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.
"Anche le parti che più erano state messe in discussione, - continua la nota del presidente - come quelli dei fondi ai comuni, ai forestali e al Ciapi sono state dichiarate legittime dal commissario dello Stato. Questo dà ragione a chi come me voleva una manovra più ampia che coprisse gli stipendi, le spese per i teatri, per le associazioni per la legalità, già in questa manovra per tutto l'anno. Comunque, ritengo che non sia il momento di fare polemica, ma quello di costruire un percorso unitario che porti avanti lo sviluppo della Regione. Il governo sta già lavorando per la manovra finanziaria bis definitiva e nel giro di pochi giorni sarà in grado di inviarla al Parlamento, per chiudere definitivamente una storia di scontri che sono stati pagati solo dal popolo siciliano e in particolare dai lavoratori, dal mondo della cultura e dell'associazionismo sociale".

Crocetta ha aggiunto che adesso è "fondamentale l'istituzione nella nuova manovra, del fondo rischi per i residui attivi, per dare certezza ai conti della Regione. Intanto con la conferma del commissario dello Stato, dopo l'approvazione del patto di stabilità da parte del Ministero dell'Economia, sono state sconfitte le idee catastrofiste dei profeti di sciagure che lavorano per delegittimare il sistema democratico, non accettando il risultato delle elezioni che hanno eletto un presidente voluto dal popolo. I risultati della nostra azione sono chiari e noi siamo fiduciosi sia sulla ripresa economica e finanziaria della Regione sia su quella di un rasserenamento del confronto politico all'interno della maggioranza e con l'intero Parlamento. Avevamo ragione - ha concluso Crocetta - e spero che qualcuno lo riconosca".

Per quanto riguarda la decisione dei vertici dell’Ars sull’uniformarsi al decreto Renzi e quindi abbassare il tetto degli stipendi dell’Assemblea a 240 mila euro, il gruppo Parlamentare del Movimento 5 stelle ha manifestato tutto il proprio disappunto accusando il "palazzo" di non volere rinunciare ai privilegi.
"Tetto degli stipendi dell'Ars a 240 mila euro? Evidentemente questo Palazzo non vuole rinunciare all'etichetta aurea che ha sempre avuto appiccicata. Visto che si sta cercando di mettere mano alla materia, si doveva utilizzare il tetto stabilito per la burocrazia della Regione, sempre che questo passi lo scoglio del Commissario dello Stato. Queste particolarità non le comprendiamo, e, soprattutto, non le comprendono i cittadini, specie quelli che vengono a protestare ogni giorno sotto queste finestre perché non vedono un euro da mesi".

"Non comprendiamo, poi - afferma il capogruppo Francesco Cappello - l'utilizzo a convenienza dell'agganciamento dell'Ars al Senato, tirato fuori quando fa comodo e completamente ignorato in altre occasioni, come in questo caso".
I parlamentari del Movimento tornano anche sul mistero della busta paga del segretario generale della Regione, che starebbe per essere svelato. "Ci crederemo - dicono - solo quando vedremo le cifre. Onestamente cominciavamo a pensare che sarebbe stato svelato prima il quarto mistero di Fatima, che l'ammontare degli emolumenti di Di Bella".
Sull'eventuale clausola di fuoriuscita, che permetterebbe a chi lascia entro un anno di mantenere il maturato contributivo, i parlamentari sono molto duri: "Sarebbe come cucire un vestito su misura per alcuni burocrati allo scopo di salvargli la pensione d'oro. E' anche questo è inaccettabile".

- 240 mila euro l'anno (Guidasicilia.it, 04/06/14)

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05 giugno 2014
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