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Il Comune di Lipari approva costruzione 12 alberghi, Legambiente ricorre al Tar

E' di nuovo scontro tra ambientalisti e amministrazione comunale di Lipari

14 marzo 2005

E' di nuovo scontro tra ambientalisti e amministrazione comunale di Lipari, che ieri (venerdì 11 marzo, ndr) ha approvato una deroga ai vincoli urbanistici per la costruzione di 12 nuovi alberghi nell'Isola, inclusa dall'Unesco nell'elenco dei siti considerati patrimonio dell'umanità.
Solo pochi mesi fa il commissario dello Stato in Sicilia aveva rinviato davanti alla Corte costituzionale una norma che autorizzava la realizzazione di otto alberghi, in deroga al piano paesaggistico. Il rischio di cementificazione provocò la reazione anche del ministro Giuliano Urbani, che giudicò inammissibile la norma.

Contro la nuova delibera del Comune, Legambiente ha annunciato un immediato ricorso al Tar. Tra i 12 alberghi, non ci sarebbero gli otto già bocciati in precedenza, ma anche questa volta si tratta di costruzioni previste dal Patto territoriale delle Eolie, uno strumento che consente deroghe ai normali strumenti urbanistici ''ma non al piano paesaggistico - dice Legambiente - che invece non è modificabile.

''La decisione - ha detto il segretario generale di Italia Nostra, Gaia Pallottino - è assolutamente illegittima perché le conferenze dei servizi non possono in alcun modo decidere deroghe ai vincoli paesaggistici e naturalistici''.
Al di là degli aspetti burocratici, gli ambientalisti lanciano l'allarme per un luogo ''che deve essere sottratto ai colpi di mano'', ha detto il presidente siciliano di Legambiente, Mimmo Fontana, il quale ha annunciato che l'ufficio legale dell'associazione sta anche valutando l'ipotesi di una denuncia penale per abuso nei confronti degli amministratori eoliani: ''Devono smetterla - ha aggiunto - di utilizzare escamotage come la conferenza dei servizi, strumento che serve ad accelerare le procedure, ma non a modificare l'assetto del territorio. Tra le nuove costruzioni ce ne sono alcune che rientrano entro la fascia dei 150 metri dal mare, dove nessuna deroga è consentita''.

La delibera non ha effetti immediati e dovrà adesso passare al vaglio degli uffici dell'assessorato regionale al Territorio. 

Fonte: La Sicilia del 12 marzo 2005

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14 marzo 2005
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