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Il golpe strisciante e le riforme istantanee

Crocetta accusa e attacca: "C'è il tentativo di scaricare su di me le responsabilità del passato. Vogliono provocare un colpo di Stato"

28 maggio 2014

"Vogliamo fare la legge elettorale? Facciamola, Subito. Introduciamo il doppio voto di genere anche per le regionali come per i comuni e il voto confermativo per il presidente della Regione, così cambiamo il vecchio sistema elettorale-partitocratico e restituiamo la parola ai cittadini. Cosi andiamo a votare e ci misuriamo sul campo".
Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ieri in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni.
"C'è un golpe strisciante, il tentativo di scaricare su questo governo le responsabilità del passato. Qualcuno sta giocando sporco sul giudizio di parifica del rendiconto 2013 della Regione da parte della Corte dei Conti. C'è il tentativo di indurre Roma a provocare un colpo di Stato", è convinto il governatore.

"Sulle riforme apriamo la sfida. C’è un emendamento per le retribuzioni e le super pensioni che verrebbero tagliati fino a un massimo di 150 mila euro. Renzi ha proposto 200 mila. Alla Regione avevamo già ridotto del 20%, ora questa ulteriore riduzione deve riguardare anche manager di Asp e ospedali, vertici delle partecipate. Possiamo risparmiare fino a 10 milioni. E l’Ars deve ridurre ogni anno 25 milioni di spesa, adeguando gli stipendi dell’Ars a quelli dei dirigenti regionali. Mai più stipendi da 600 mila euro all’anno".
Crocetta ha proposto anche di approvare entro un mese una norma per ridurre del 10% il numero dei servizi, cioè degli uffici interni agli assessorati. Poi ha di nuovo sfidato i parlamentari: "Qualcuno sta giocando sporco anche sul  giudizio di parifica: non vogliono farmi fare i tagli per incorrere in problemi con la Corte dei Conti. Ma con tutte queste norme risparmiamo a regime 100 milioni. Pensate che così non abbiamo le carte in regola per andare avanti? Si riparte da una accelerazione sulle riforme. Stiamo studiando una nuova manovra con ulteriori risparmi".

"C'è chi gioca sulla richiesta di commissariamento della Regione per poi candidarsi, ma così gioca sulle pelle della Sicilia: in questo scenario la Sicilia rimarrebbe per un anno bloccata, con migliaia di persone senza stipendi e tagli enormi". Il riferimento di Crocetta è al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che più volte ha indicato la strada del commissariamento della Regione per risolvere un presunto problema sui conti pubblici.
"La guerra di tutti contro tutti ha determinato una paralisi, questo è inaccettabile. Non ho una poltrona cui sono legato, sto governando con serietà e umiltà. Ho lavorato per il partito, anche se c'è chi dentro il partito ha pure organizzato contestazioni contro di me. Sono dovuto andare in piazza per dire che il blocco degli stipendi di 30mila lavoratori non dipendeva dal governo ma dal Parlamento, qualcuno l'ha capito e ha spostato la protesta davanti all'Ars".
Il governatore si è sfogato citando anche il don Chisciotte di Cervantes: "Andando via da qui nudo, come me ne vado, non c'è bisogno di altra prova per far comprendere che ho governato come un angelo".

"Qualcuno vuole mettere le mani sul bottino dei capitali della Regione siciliana, vuole che i soldi noi li odoriamo soltanto. Esiste una massoneria finanziaria in questo Paese con la compiacenza di una certa parte della politica siciliana. Io cerco solo di proteggere la Sicilia", ha aggiunto Crocetta. "Quando si fa una gara di 160 milioni sulle assicurazioni oppure si riprogramma la spesa europea con investimenti altissimi, si sa bene che la Sicilia non ha alcuna possibilità di concorrere".
Crocetta ha poi risposto alle critiche di pezzi del Pd dopo il risultato del voto europeo: "Se il Pd vuole le mie dimissioni le chieda. Sono sempre stato solo, sono nato solo e morirò solo. Mia madre diceva 'meglio solo che male accompagnato'. Io non ce l'ho il senso della solitudine, ci sono tanti siciliani al mio fianco".

Intanto, in commissione Bilancio è stata approvata la norma della manovra che stanzia 100 milioni di euro per i Comuni (80 mln) e per i forestali (20 mln). Il via libera è arrivato dopo che l'assessore all'Economia, Roberto Agnello, ha depositato la relazione tecnica, dopo i dubbi espressi nei giorni scorsi dalla commissione.
Le coperture derivano dai risparmi sul disavanzo della sanità; i fondi saranno disponibili dopo l'ok del tavolo ministeriale; intanto però consentirà ai Comuni di chiudere i propri bilanci. Con l'ok alla norma, la manovrina sale dunque a 233 milioni di euro.
L'Ars, inoltre, ha approvato la norma 'salva-Pip', una sorta di sanatoria che farà rientrare nel bacino di Emergenza Palermo alcuni dei precari espulsi nei mesi scorsi. L'aula ha votato un emendamento di riscrittura presentato dal governo che modifica il tetto del reddito familiare pari a 20 mila euro, introdotto nell'ultima finanziaria regionale con una norma voluta dal M5s. La soglia di 20 mila euro di reddito Isee familiare sale a 40 mila euro, mentre sono fatti salvi anche i lavoratori con reddito individuale personale inferiore a 20 mila euro. Prima dell'emendamento del governo, l'aula aveva bocciato una norma del M5s che lasciava così com'era la normativa.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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28 maggio 2014
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