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Il Governo del Presidente

Rosario Crocetta contro tutti? salvo poi raddrizzare la rotta e mettere qualche rattoppo

02 aprile 2014

"Non mi risulta che oggi siano stati revocati assessori, per quanto riguarda Bianchi è stato lui a dimettersi". E’ arrivato su Twitter la risposta del governatore Rosario Crocetta alle dure prese di posizione del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Crocetta, adesso, punta a un governo che sia slegato da qualsiasi coalizione e risponda esclusivamente a lui. E con questo esecutivo chiederà il sostegno dell'aula sulle proposte di legge.
Ma questa posizione sembra già essere molto distante da quella di Ardizzone. Che dopo i gravi problemi politici delle ultime 24 ore - dalla nomina dei manager alle defezioni in giunta di Bianchi e della Valente - ha bacchettato apertamente il governatore.

"Ha fatto bene l'assessore Patrizia Valenti a non partecipare alla giunta di ieri sera in modo da non influire sulla scelta dei manager della sanità. Le nomine a me interessano poco perché il Parlamento non si occupa di segnalare nomine, il governo deve giustamente assumersi le proprie responsabilità in ogni scelta che compie". E' stata questa la prima randellata che Ardizzone ha assestato a Crocetta. Poi il presidente dell'Ars ha proseguito: "Le grandi riforme si fanno in Parlamento, non dobbiamo aspettare il governo: il problema non è avere un assessorato in più o in meno. La più grande preoccupazione è che si blocchi il sistema più di quanto lo sia, perchè abbiamo un calendario fitto di lavori, a cominciare dal dl pagamenti e dalla manovra-bis".
Ma il colpo più duro è arrivato quando Ardizzone ha affermato che non ci deve essere "alcun rapporto di vassallaggio" tra gli assessori e il governatore. "Loro sono preposti ai singoli rami dell'amministrazione e una volta scelto l'assessore stabilisce un indirizzo politico, addirittura alcuni costituzionalisti, mettono in dubbio il rapporto fiduciario col presidente della Regione, pur potendo nominare e revocare. Insomma, non c'è alcun rapporto di vassallaggio - ha detto Ardizzone - il presidente della Regione e gli assessori rispondono all'assemblea, lo dice lo statuto".

E dopo l'annuncio di Crocetta che ieri, in conferenza stampa, aveva resa esplicita l'intenzione di un "governo del presidente", creando tensioni nei partiti alleati, nella tarda serata di ieri c'è stata una correzione di rotta e un nuovo abbraccio con i principali partiti della coalizione.
Soprattutto dopo l'annuncio di Articolo 4, che al termine di una lunga riunione che ha visto una spaccatura interna, ha detto "no al governo del presidente".
In un documento i deputati del movimento di Leanza hanno scritto che "occorre che si riprenda il dialogo con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza".
Crocetta ha perso una sponda importante (e un bonus di dieci deputati all'Ars) per il progetto del governo del presidente, oltre a quelle costituite dal Megafono, da Drs e da Per la Sicilia di Gianni, Cimino e Venturino, che proprio ieri hanno costituito un patto federativo.

A quel punto, in serata, la precisazione di Crocetta: "Non voglio rompere con il Pd". Precisazione accolta positivamente dal segretario dei dem Fausto Raciti. Questa mattina c’è stata una riunione di gruppo del partito democratico all'Ars, poi Crocetta ha incontrato il presidente dell'Udc Gianpiero D'Alia, dopo il "licenziamento" dell'assessore centrista Patrizia Valenti in diretta, nel corso della conferenza stampa di ieri (LEGGI).

Intanto, a causa della crisi in atto nella maggioranza, il "dl pagamenti" (col mutuo da un miliardo per fare fronte ai debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese) rimane al palo. Stamane, infatti, la commissione Bilancio avrebbe dovuto avviare l'esame del testo ma la seduta è stata rinviata.
"La presenza del governo in commissione è indispensabile per le coperture finanziarie", ha detto il presidente Nino Dina. "Noi siamo pronti, ho convocato la commissione fino a venerdì, aspettiamo che si definisca il quadro politico - ha aggiunto - poi se il presidente dell'Ars mi dice di avviare l'esame io sono pronto".
Ardizzone ha avvertito la commissione che a breve scadrà il termine dei 15 giorni, dopo di che il dl pagamenti andrà direttamente in aula. "Aspettiamo che il governo batta un colpo", conclude Dina. Dopo le dimissioni di Luca Bianchi, la delega all'Economia è passata nelle mani del governatore Crocetta.

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02 aprile 2014
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