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Il microcredito M5S è una realtà

Da lunedì via alle domande per prestiti a tasso bassissimo e senza garanzia. Per Crocetta e per il Pd è solo campagna elettorale

09 maggio 2014

"Crocetta ha toccato il fondo, noi il Fondo, invece, lo abbiamo fatto". E' in questa dichiarazione del capogruppo del M5S all'Ars, Francesco Cappello, la storia del percorso che ha portato alla creazione del Fondo ideato dal Movimento 5 Stelle, "lastricato di false promesse e ostruzionismi da parte della Regione", che ha tergiversato per oltre un anno su quello che "noi abbiamo fatto in meno di due mesi".
Ed infatti, il Fondo per il Microcredito per le imprese, creato dai deputati Cinquestelle con la restituzione del 70% dei loro stipendi, è diventata una realtà e da lunedì prossimo gli aspiranti al credito potranno presentare domande per la concessione dei finanziamenti.

Saranno finanziamenti molto appetibili, considerati i tassi bassissimi (1,6 per cento e 3,7 per cento per i soli settori pesca ed agricoltura); ma, soprattutto, per l'accesso al credito non ci sarà bisogno di alcuna garanzia personale.
"La garanzia - hanno detto i deputati alla conferenza stampa di presentazione tenuta ieri all'Ars - sono i nostri soldi, il fondo creato con la restituzione dei nostri stipendi, che interverrà in caso di insolvenza da parte dei debitori".
A spiegare il progetto ai giornalisti sono stati, oltre al capogruppo, anche i deputati Giorgio Ciaccio e Claudia la Rocca. In sala erano presenti anche gli altri deputati del gruppo. La Rocca ha sottolineato come la mancanza dei regolamenti d'attuazione (come avvenuto per il fondo per il microcredito, voluto dal Movimento ed inserito in Finanziaria) è un classico della Regione, visto che questa cosa è successa per la legge sull'albergo diffuso e per tante altre.

I prestiti saranno a disposizione di imprese, anche individuali, che abbiano sede legale in Sicilia e cha abbiano in cantiere nuovi progetti o anche semplici acquisti di attrezzature. L’importante che siano finanziamenti eticamente compatibili. Saranno bocciate, ad esempio, richieste di prestiti per slot machines o per incentivazioni al gioco di azzardo.
Le somme che saranno messe a disposizione delle imprese vanno da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 25.000 euro. Il Fondo di garanzia, creato dai deputati, parte con una dotazione iniziale di un milione di euro, "ma con l'effetto moltiplicatore stabilito con Banca Etica - ha detto Ciaccio - è come se fossero già tre milioni. Senza considerare che il fondo interverrà soltanto per sanare le rate insolute e si andrà rigenerando di mese in mese, ad ogni restituzione di stipendio".

Partenership dell'operazione saranno Banca Etica, Impact Hub Sicilia e la Fondazione Comunità di Messina Onlus, che si occuperanno della gestione del fondo e della selezione delle domande di credito.
"Con questa operazione - ha detto Ciaccio - possiamo sbloccare l'erogazione dei fondi Jeremie che finora sono rimasti congelati per la difficoltà delle imprese a fornire idonee garanzie. Le domande potranno essere inviate già da lunedì tramite il sito www.sicilia5stelle.it, dove sono contenute le informazioni di base e che reindirizzerà al sito che permetterà l'avvio della pratica per le successive valutazione di merito".
"Questa operazione - ha detto Cappello - non risolve certo tutti i problemi della Sicilia, ma è un fatto concreto che dà l'esempio. E' la dimostrazione che 14 perfetti sconosciuti possono concretizzare un'idea".

Secondo il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sono anomale le modalità di gestione dei finanziamenti, specie in campagna elettorale. "A me sembra che si siano voltate le spalle alla Regione solo per fare un uso politico di questo strumento, a distanza di 15 giorni dalle elezioni. A questo punto, noi non vogliamo entrarci più nulla. Ma spero che i grillini abbiamo meditato a lungo e abbiano consultato i loro legali, perché ci sono profili discutibili in questa operazione".
La pensa così anche l'ex segretario del Pd Giuseppe Lupo: "Se si vuole tenere alto il profilo etico in campagna elettorale, fatta salva la buona fede, non si dovrebbero fare promesse che assomigliano a pubblicità ingannevole che non aiutano la libera espressione del consenso elettorale. A maggior ragione in un momento di grave crisi per le imprese". E Filippo Panarello, deputato cuperliano del Pd dice: "Per molto meno, un partito tradizionale verrebbe accusato di voto di scambio. Una cosa è un bando pubblico, altra è un'iniziativa elettorale. Qui le cose si mischiano pericolosamente".
Ma Ciaccio difende così l'operazione: "Solo per ragioni tecniche, in una fase iniziale, le domande passano dal sito di 5Stelle. La procedura è trasparente. La campagna elettorale? Pura coincidenza, dopo tanta attesa".

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09 maggio 2014
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