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Il ministro per l'Ambiente, Pecoraro Scania, in visita a Gela: ''Presto arriverà l'acqua potabile''

29 marzo 2007

''La scandalosa vicenda dell'acqua di Gela è una questione che grida vendetta. La città è costretta a bere acqua dissalata mentre quella potabile della diga 'Ragoleto' sul fiume Dirillo viene utilizzata dall'Eni per i suoi impianti''. La denuncia arriva dal ministro per l'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ieri in visita a Gela.
''È assurdo, scandaloso - ha aggiunto il ministro - l'acqua quella buona va allo stabilimento, quella dissalata alla gente''. Dopo avere criticato il governo di Salvatore Cuffaro, Pecoraro Scanio ha sottolineato che d'intesa con l'Eni, ha messo a disposizione 50 milioni di euro per destinare l'acqua della diga 'Ragoleto' agli usi potabili e per riciclare le acque reflue depurate.

Inoltre l'Eni investirà 500 milioni di euro tra il 2007 e il 2010 per potenziare la Raffineria di Gela e per progetti di ricerca sulle biomasse e sulla conversione della CO2 in gasolio 'biodiesel'. Lo ha annunciato il direttore generale marketing delle raffinerie del gruppo energetico, Mario Taraborrelli, alla presenza del ministro per l'Ambiente, che ieri ha visitato lo stabilimento gelese. Nel corso del convegno su ''sviluppo sostenibile'', i dirigenti dell'Eni hanno anche confermato gli impegni aziendali sulla bonifica, il risanamento e lo sviluppo degli impianti di raffinazione di Gela.

Il vice presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Lillo Speziale, ha sostenuto che Gela con le royalties dei suoi pozzi contribuisce per lo 0,5% al pil dell'Italia. Il deputato ha chiesto che nella prossima legge finanziaria ''anziché erogare alla Regione tali somme per coprire i buchi di bilancio in materia di sanità, scuola e altro, vengano invece assegnate ai sindaci del comprensorio gelese per il risanamento ambientale''.
Il Prefetto di Caltanissetta, Pietro Lisi, che è anche commissario del piano di risanamento ambientale a Gela, ha denunciato lo stato di paralisi del progetto perché il governo regionale avrebbe rivendicato il diritto alla gestione dell'intervento.
Il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha accusato il governo Cuffaro ''di ostruzionismo in danno di Gela su acqua e risanamento ambientale''.

Fonte: La Sicilia

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29 marzo 2007
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