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Il Parlamento europeo ha preso la sua decisione: Il Ponte sullo Stretto non è una priorità

L'Ue approva l'emendamento presentato da ambientalisti, socialisti, verdi e sinistra

12 marzo 2004
Il Ponte sullo stretto è stato bocciato dal Parlamento europeo, che ha approvato un emendamento al piano della Commissione, presentato dal gruppo dei socialisti, verdi e sinistra. Hanno votato a favore dell'emendamento 231 deputati e contro 189.
Con queste motivazioni la realizzazione del Ponte è stata scartata dalla lista delle opere prioritarie previste dall'Unione Europea: Sul progetto "è necessario effettuare un'ulteriore valutazione ambientale strategica, nonchè un'analisi costi-benefici sul piano socioeconomico".

Questa decisione presa ieri dall’Europarlamento per i movimenti ambientalisti è risultata come una conferma alle perplessità che da mesi venivano ripetutamente sottolineate e sottoposte all’attenzione sia dei ministeri italiani che da quelli internazionali, perplessità espresse anche nella forte mobilitazione dei comuni interessati alla realizzazione del Ponte sullo stretto. Il segertario siciliano di Legambiente, Giuseppe Messina, soddisfatto dalla bocciatura dell’Ue commenta che le perplessità "non sono solo rispetto alle valutazioni d'impatto ambientale e all'invasività della struttura, ma anche rispetto alle motivazioni sociali. Il ponte, infatti, avrebbero snaturato un sito di particolare rilevanza naturalistica ma anche le peculiarità della Sicilia in quanto isola. Ben altre sono le emergenze che vanno affrontate per garantire lo sviluppo economico dell'intera regione: il raddoppio ferroviaro, la realizzazione delle autostrade del mare, il potenziamento di tutta la rete ferroviaria anche secondaria che potrebbe garantire lo sviluppo economico e sociale in Sicilia".

Dal governo, il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi dice: ''Il voto del Parlamento europeo non incrina minimamente la decisione assunta dal governo italiano di realizzare il ponte sullo Stretto di Messina'', mentre Antonio Marzano, ministro delle Attività Produttive, da Bruxelles tiene a sottolineare che: ''La cosa non è così definitiva, bisognerà che il Parlamento europeo contratti con il Consiglio per arrivare ad una conclusione che io mi auguro positiva''.

Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società incaricata della realizzazione, assicura  che non ci sarà nessun dietro front della società Stretto di Messina nell'iter già programmato per la costruzione del ponte sullo stretto, anzi afferma Ciucci che la Stretto di Messina spa "proseguirà senza incertezze nella attività per la realizzazione dell'opera secondo i tempi e gli impegni assunti nella recente convenzione stipulata con il governo". L'Amministartore delegato, infatti, annuncia che la pubblicazione il bando di gara avverrà «nelle prossime settimane, a completamento delle procedure di approvazione in corso".
Contro gli autori dell'emendamento approvato dal Parlamento europeo, Pietro Ciucci punta il dito commentando che: "con rammarico si deve prendere atto che l'iniziativa presa da alcuni esponenti politici italiani, nell'ostacolare la realizzazione di un'opera dalle grandi ricadute socioeconomiche, rischi di causare un'ulteriore, pesante ed ingiustificata penalizzazione per il Sud d'Italia".

Amareggiati dalla presa di posizione europea anche i presidenti di Sicilia e Calabria, Totò Cuffaro e  Giuseppe Chiaravalloti che in una nota congiunta hanno scritto: "C'è qualcuno in Europa che marcia evidentemente contro gli interessi del Mezzogiorno. Uno strano asse, però, tutto italiano, considerato che ad avanzare la richiesta di una 'ulteriore' valutazione riguardante il ponte sullo stretto di Messina è stato proprio un italiano, e che recentemente anche l' italiano che presiede la Commissione europea non si è certo sbracciato a favore del ponte, da noi invece considerato simbolo ed elemento trainante dello sviluppo dell' intero Mezzogiorno".

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12 marzo 2004
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