L'Unione Europea respinge un emendamento dei Verdi contro il Ponte sullo Stretto
Continuano le proteste contro il Ponte, che rimangono inascoltate dai tribunali regionali e internazionali
"Seguiremo con attenzione l'iter autorizzativo del Ponte, - continuano le associazioni ambientaliste - sino all'affidamento al general contractor, all'approvazione del progetto definitivo e all'apertura dei cantieri, ai sensi della normativa sulle opere strategiche. Alla Commissione e alla Corte di Giustizia europee chiederemo, inoltre, di aprire procedura di infrazione contro lo Stato italiano per la violazione delle Direttive Habitat e Uccelli".
Soddisfazione invece da parte dell'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. "Aspettavamo con fiducia questa decisione - afferma Ciucci in una nota - più volte abbiamo sottolineato che la società ha rispettato tutte le normative vigenti e presentato un progetto in linea con quanto richiesto dalla Legge Obiettivo e con particolare attenzione a tutti gli aspetti ambientali". Anche riguardo ai ricorsi presentati ai Tar di Calabria e Sicilia, Ciucci dice di aspettare con piena fiducia le decisioni.
La commissione trasporti del Parlamento europeo ha respinto però, proprio l’altro ieri, un emendamento del gruppo dei Verdi che chiedeva la cancellazione del Ponte sullo Stretto dalla lista delle opere prioritarie delle reti Transeuropee (Ten). Hanno votato a favore dell'emendamento, oltre ai Verdi, i socialisti (Pse) e la sinistra unitaria (Gue). Si sono invece espressi contro i popolari (Ppe), i gruppi di destra e i liberali (Eldr), gruppo di cui fanno parte Francesco Rutelli e gran parte della Margherita, incluso il presidente della commissione trasporti Paolo Costa.
Ma la protesta continua, i Verdi infatti hanno annunciato che presenteranno nuovamente, nella plenaria del 10 marzo prossimo a Strasburgo, l'emendamento per togliere il Ponte sullo Stretto dalle opere prioritarie.