Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La maggioranza può allargarsi

Il "patto dei ricci" e lo schema per la nuova giunta del governo nuovo di Crocetta

04 aprile 2014

Dalla lettura delle "puntate precedenti" sembra chiaro che, per la formazione del "governo nuovo" in Sicilia, il punto di partenza è il patto originario pre-elettorale con Pd, Udc e Megafono, quindi ci sarà spazio per gli altri partiti (Drs e Articolo 4) costituiti durante la legislatura a sostegno della maggioranza. Detto questo, la formazione della nuova compagine slitta alla prossima settimana.
Il Governatore Rosario Crocetta, ieri a Palazzo d’Orleans, ha tirato le fila del discorso e tiene a sottolineari di non essere "un trasformista o un ribaltonista". "Niente veti o assi bipolari", dunque, perché "lo schema è questo", avverte.
Crocetta traccia la sua strategia di governo. "Nessuno può forzare sui numeri degli assessori che spettano a questo o quel partito - ha subito detto - Sembrerebbe una lotta per le poltrone, e non è così".

Dopo i colloqui dell’altro ieri con i leader di Articolo 4 e dell'Udc, Crocetta si sente ottimista. E dopo la cena in un ristorante di Mondello con parlamentari ed esponenti dei Drs (c'era anche Davide Faraone del Pd) e subito soprannominato il "patto dei ricci", il governatore s'è messo al lavoro su alcuni punti di un programma che sottoporrà agli alleati. "Glielo invierò per mail. I tavoli di confronto come sostiene anche Matteo Renzi, non servono - ha affermato Crocetta - Al tavolo di coalizione ci possiamo ritrovare solo per suggellare l'intesa, i vecchi riti non servono più, ormai c'è la tecnologia, meglio la posta elettronica e Skype. Nel week-end finirò di scrivere un piano sistemico sulle cose da fare in Sicilia per lo sviluppo, la legalità e la lotta agli sprechi. Lo trasmetterò per mail ai partiti che mi sostengono, ai sindacati, agli imprenditori, alle associazioni, ai gruppi parlamentari; ci confronteremo anche via Skype. Non appena ci sarà la condivisione, a quel punto convocherò il tavolo per sancire l'intesa".

Dunque, la maggioranza potrebbe allargarsi ancora. Dopo i deputati Pippo Gianni, Michele Cimino e Antonio Venturino che hanno stretto un patto federativo con i Drs, altri deputati dell'opposizione sarebbero pronti a passare tra le fila della maggioranza. Si parla soprattutto di esponenti del Mpa, ma qualche malpancista ci sarebbe anche nel Ncd. E il governatore Rosario Crocetta conferma: "È vero ci sono delle disponibilità, ma questo non significa rimettere in gioco lo schema per la formazione del governo nuovo", è il messaggio agli alleati della prima ora, Pd e Udc in primis. "Si tratta di alleanze è basta, non conosco la parola voto di scambio". Crocetta rinnova l'invito al dialogo alle opposizioni. "Ma solo sulle riforme", sottolinea.

Crocetta ha pure chiuso la polemica nata intorno al "licenziamento" dell’assessore alle Autonomie locali. "Ho fatto pace con Patrizia Valenti, ci siamo chiariti, si è trattato di un equivoco. E io non sono un uomo dell'odio, l'odio fa male a chi lo pratica e non a chi lo riceve".
Il governatore aveva annunciato il "ben servito" all’assessore dopo la sua assenza nell'ultima giunta di governo, riunita per le nomine dei manager della sanità. Su Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede, gli altri due assessori Udc scaricati dal partito proprio per avere preso parte a quella riunione di giunta contravvenendo alle disposizioni, Crocetta allarga le braccia: "Dico la verità, nei colloqui con l'Udc non è mai stato affrontato questo argomento: abbiamo invece chiarito quali sono i paletti entro cui ci muoveremo. E lì c'è l'accordo".

Il governatore dai partiti aspetta i nomi per la giunta, e "non importa se la partita si chiude prima o dopo la composizione delle liste per le europee". Sicuramente tra gli assessori inamovibili dopo Lucia Borsellino e Linda Vancheri, Crocetta mette anche Nelli Scilabra, la cui delega alla Formazione sembra ben salda. "Dubbi nel Pd su Nelli? Nessuno me li ha posti, negli incontri col segretario Raciti non se n'è mai discusso".
Riguardo al nome di Beppe Lumia, diventato "caso" nelle candidature per le europee, Crocetta dice: "Mi auguro che Lumia venga candidato alle elezioni europee, rafforzerebbe la lista e potremmo mandare a Bruxelles persino due rappresentanti: senza Lumia rischiamo di non eleggere nessuno in Sicilia perché in Sardegna Soru è molto forte". Lumia al momento è fuori, il Pd siciliano non lo ha inserito nelle liste approvate in direzione regionale e trasmesse a Roma, cui spetta l'ultima parola. Crocetta ha aggiunto: "La lista per le europee comunque non è un problema del presidente della Regione, rispetterò le decisioni del partito, l'importante è che se si perderà non si dica che la colpa è stata mia".

Infine, dal pentolone delle deleghe da assegnare a rappresentanti dei partiti se e quando si farà il "governo nuovo", il governatore Rosario Crocetta tira via quella all'Energia e rifiuti, tra le più calde. "All'Energia ci penso io, valuterò tutto con serietà e rigore". "Sceglierò io", dice Crocetta, rammaricato per i toni aspri usati in passato dall'attuale assessore Nicolò Marino, che hanno creato malumori in Confindustria.
Intanto, fuori dalle strategie partitiche e al di là di qualunque patto governativo, Nicolò Marino ha chiesto un risarcimento danni da 500 milioni di euro alle Associazioni temporanee di impresa (Ati) che avrebbero dovuto realizzare quattro termovalorizzatori nell'isola. Il provvedimento è stato adottato perché la procedura di affidamento sarebbe stata "viziata in radice", e ne ha "imposto l'annullamento in autotutela, impedendo alla Regione siciliana di dotarsi del delineato sistema di chiusura del ciclo di gestione integrata dei rifiuti". "Ciò ha comportato un esponenziale incremento dei costi sostenuti per lo smaltimento di rifiuti - ha scritto l'assessore Marino nel documento notificato alle Ati - anche attraverso il ricorso a ordinanze di Protezione civile, tenendo in vita un sistema anacronistico e concretamente dannoso per la salute pubblica".

Per l'assessore ricorre anche una ipotesi di risarcimento per "i costi, non esclusi quelli riconducibili al danno di immagine per la Regione Siciliana". Per questo Marino, a nome della Regione, cita per "i danni subiti e subenti" le Ati a "un risarcimento per l'importo di 500 milioni di euro". Le quattro Ati sono costituite da Elettroambiente, Enel produzione, Emit, Amia, Catanzaro Costruzioni; Falk, Actelios, Amia, Emit, Consorzio Asi Palermo, Aser, Gecopre e Safab; Dgi Daneco, Waste Italia, Siemens, Technip Italy, Db group, Altecoen; Elettroambiente, Enel produzione Altecoen tecnoservizi ambientali, Pannelli impianti ecologici.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo, Corriere del Mezzogiorno]

- Rimpasto e Rivoluzione (Guidasicilia.it, 31/03/14)

- Il Governo del Presidente (Guidasicilia.it, 02/04/14)

- Il patto originario (Guidasicilia.it, 03/04/14)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

04 aprile 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia