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La rivoluzione (a parole) di Rosario Crocetta

Il Crocetta-bis sembra buono solo a creare malumori. Si pensa ad un Crocetta-ter, che scontenterà qualcun altro

11 aprile 2014

Sembra stia andando a finire che, quello in carica fino a qualche giorno fa, era il migliore governo siciliano possibile. Il Crocetta-bis è in alto mare e già si parla di un Crocetta-ter. Il governatore non ha assegnato ancora le deleghe e i partiti della coalizione sono spaccati: dopo il Pd, con i cuperliani sull'Aventino, è la volta dell'Udc.

I deputati regionali Udc, Lillo Firetto (capogruppo), Nino Dina, Mimmo Turano e Margherita La Rocca Ruvolo, hanno annunciato di essere pronti ad uscire dalla maggioranza perché non si riconoscono negli assessori indicati da Gianpiero D'Alia e Giovanni Pistorio, cioè Patrizia Valenti e Nico Torrisi. "Nella proposizione dei due assessori, computati all'Udc, sono state gravemente violate nel nostro partito le regole democratiche poste alla base di un sistema che garantisce la rappresentanza e la corretta costruzione delle decisioni e delle scelte. I due assessori Patrizia Valenti e Nico Torrisi non risulta siano stati individuati dal gruppo parlamentare all'uopo riunito". "Il rischio concreto è che Valenti e Torrisi - hanno aggiunto i parlamentari - possano rappresentare solo se stessi, non rappresentando sicuramente l'area occidentale della Sicilia con le province di Palermo, Trapani ed Agrigento, con gravi ricadute politiche ed elettorali anche in vista delle prossime elezioni europee". "Riteniamo - concludono - di non potere garantire la maggioranza a sostegno del governo Crocetta, in presenza di esponenti dell'Udc non rappresentativi del gruppo parlamentare".

Ma il presidente nazionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, smorza i toni. "Comprendo le preoccupazioni di alcuni colleghi di partito generate probabilmente dalla velocità con la quale il Presidente Crocetta ha voluto risolvere la crisi di governo. Sicuramente nei prossimi giorni la dirigenza regionale provvederà a convocare il comitato regionale e il gruppo parlamentare per favorire un confronto sereno e che abbia, come sempre, come unico obiettivo il bene della Sicilia e dei siciliani".

Tutto ciò avviene mentre Articolo 4 di Lino Leanza è pronto a salire sulle barriccate se non avrà la delega dell'Agricoltura per Ezechia Reale e i Drs sono in fibrillazione per la poltrona che dovrebbe ricoprire Antonio Fiumefreddo.
In questo caos la paralisi è destinata a continuare, con Crocetta che non ha più numeri certi per governare. Ma il presidente della Regione va all'attacco: "In questa situazione si sono cacciati i partiti ed è loro la responsabilità dello stallo in Assemblea, per quel che mi riguarda il governo continua a lavorare con gli assessori in carica e riceve attestati di stima, come quello arrivato dal commissario europeo Hahn che ha riconosciuto l'ottimo lavoro fatto per incrementare la spesa dei fondi Ue - dice il governatore - i critici del governo regionale, invece di fare accuse continue e discutere di rimpasto, dovrebbero partire dall'eccezionale lavoro fatto. Alla politica dei sermoni continui rispondo con i fatti e dico a tutti che è venuta finalmente l'ora di non perdere altro tempo e che si rilanci finalmente il patto unitario per la Sicilia".

Crocetta, comunque, è molto preoccupato per la paralisi e per le tensioni nate per il rimpasto. E dopo i j'accuse lanciati in direzione nazionale Pd, ha dato inizio alla fase diplomatica. Prima di tornare a Palermo ha voluto vedere a Roma il segretario Fausto Raciti, chiedendogli di "ricomporre lo strappo". Il governatore potrebbe rinunciare ad un nome, come quello della Sgarlata, per dare spazio ai cuperliani e chiedere ad Articolo 4 di Leanza di prendersi in carico Dario Cartabellotta, al momento fuori dal rimpasto e richiesto a gran voce dai produttori agricoli e dai vitivinicultori (LEGGI).
Altri ex assessori avevano ricevuto manifestazioni di stima sia da diversi settori sociale che da compagini politiche anche fuori dalla maggioranza, come, ad esempio l’ex assessore all’Energia, Nicolò Marino e Mariarita Sgarlata (LEGGI), riconfermata ma in balia dei giochi partitici.

Adesso tocca all’ex assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo Bello. Il Presidente nazionale di Federparchi, Giampiero Sammuri e il presidente del coordinamento Sicilia di Federparchi, Giuseppe Antoci, hanno infatti espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto da Mariella Lo Bello, che l’ha contraddistinta nel suo ruolo. Quindi un appello al presidente Crocetta, affinché la lasci continuare nel suo lavoro. Un appello lanciato da Roma, durante l’ultimo Direttivo nazionale di Federparchi. La Federparchi nazionale e quella regionale hanno dichiarato di avere sempre trovato nell’assessore Lo Bello un interlocutore attento, capace e sempre disponibile e auspicano che possa continuare la sua esperienza quale esponente della giunta di Governo del Presidente Crocetta.

Sostegno alla Lo Bello e un appello a Crocetta anche da 25 sindaci dei Nebrodi: "Il travaglio politico che ha caratterizzato le ultime settimane di vita del Governo Regionale - si legge nella nota - sembrerebbe aver prodotto una nuova composizione di giunta di governo che, come  logica conseguenza, vedrebbe la fuoriuscita di Mariella Lo Bello, che ha sicuramente brillato per presenza, disponibilità  e riconosciute capacità. L’Assessore Lo Bello, più di tanti altri esponenti del governo regionale, è stata il nostro certo ed affidabile punto di riferimento e parimenti punto di riferimento di tutto il territorio di nostra competenza. Per queste ragione e per tante altre ancora non espresse, facciamo appello al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, affinché riveda la sua decisione e confermi l’Assessore Lo Bello, la quale, più di altre presenze, aggiunge alla sua giunta una connotazione di qualità e di rinnovamento".
A chiedere al governatore un ripensamento sull’assessore Lo Bello, anche assessori di piccoli comuni e componenti di associazioni cittadine, come ad esempio, l’assessore alle Politiche Ambientali ed Energetiche di San Pier Niceto (ME) Rocco Maimone, o come i componenti dell’Associazione TU.DIR.DA.I. ai quali Mariella Lo Bello "è stata vicina nella lotta contro Terna" nel territorio di Milazzo e della Valle del Mela.

Insomma, visto che, come detto all’inizio, il Crocetta-bis sembra proprio non abbia la possibilità di spiccare il volo, e che un ipotetico Crocetta-ter rischia di essere una creatura alla Frankenstein, buono soltanto per accontentare i partiti - in barba alla rivoluzione -, sembra veramente che il migliore dei governi possibili era quello che il governatore ha smantellato nel timore di perdere consenso e appoggio. Esattamente quello che sta avvenendo adesso.

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11 aprile 2014
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