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La volontà dell'Ars di ricoprire le isole Eolie col cemento: un errore di votazione

L'assessore regionale al Territorio, Francesco Cascio: ''Stiamo tranquilli tutti, non verrà autorizzato alcuno scempio''

25 ottobre 2004

Le isole Eolie, tra gli arcipelaghi più apprezzati al mondo, tanto da rientrare nel patrimonio dell'umanità, rischiano di scomparire dalla World Heritage List dell'Unesco
Il rischio è stato annunciato dopo che l'Ars (Assemblea regionale siciliana) all'alba di venerdì scorso ha approvato la norma ad hoc che, in deroga al piano paesistico delle Eolie, consente la costruzione di otto nuovi alberghi e 300 nuovi posti letto a Lipari e Vulcano, in zone poste sotto vincolo.
La norma approvata (nell'ambito della legge di variazione di bilancio pari a circa 600 milioni di euro) ha aperto un duro confronto che creato lesioni nel centrodestra.
Lesioni che sembravano sanate al momento del voto, ma che dopo il via libera dell'aula si sono di nuovo riaperte.

I toni più accesi sono stati quelli dell'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata (An), tra i maggiori oppositori alla deroga, contro cui si schierano gli ambientalisti e il centrosinistra.
Granata ha parlato di "approvazione vergognosa" e avverte che la norma "apre problemi di non facile soluzione all'interno del governo, della maggioranza".
Alleanza nazionale è pronta ad uscire dal governo della regione se non si blocca la norma, ha detto chiaramente Fabio Granata: "Al di là di acrobatiche - spiega - analisi su errori al momento del voto, resta un problema politico ineludibile: o si ferma la norma sulla deroga al piano paesistico delle Eolie o Alleanza Nazionale esce dal governo Cuffaro".

L'assessore Granata, che prima del rimpasto in giunta aveva la delega ai Beni culturali, adesso spera che "venga impugnata dal Commissario dello Stato". "Dopo anni di tutela rigorosa del territorio - ha detto Granata - di iniziative legislative d'avanguardia come l'approvazione del piano paesistico delle Eolie e del piano regionale dei parchi archeologici, dopo la più grande operazione di restauro e recupero del nostro patrimonio culturale (oltre 800 milioni di euro) e dopo aver faticosamente ricostruito l'immagine della Sicilia, riconducendola all'altezza della sua identità culturale, ci ritroviamo di nuovo, per responsabilità individuabili, ad essere additati come cementificatori e abusivisti, oggi rischiamo la cancellazione delle Eolie dalla lista dell'Unesco per gli interessi di privati sostenuti dagli onorevoli Antonino Beninati (FI), Guido Virzì (An), Alberto Acierno (Siciliani uniti), e i numerosi sostenitori del provvedimento avranno di che andare fieri. Ma per fortuna la reazione dei siciliani è di indignazione e questo ci dà speranza per continuare la linea intrapresa e a non accettare compromessi".

A lanciare l'allarme sull'eventuale cancellazione delle Eolie dalla lista dell'Unesco, era stato anche il sottosegretario ai Beni culturali, Nicola Bono, che aveva inviato una lettera al presidente della regione Totò Cuffaro per sottolineare «la gravità delle conseguenze" che sarebbero derivate, "per il futuro delle isole Eolie, dall'approvazione di progetti in deroga al piano paesistico dell'arcipelago".

Ma già all'indomani del voto l'assessore regionale al Territorio, Francesco Cascio ha detto che all'origine dell'approvazione ci sarebbe stato un errore. "Ai voti doveva essere messo l'emendamento che sopprimeva l'articolo 15. In realtà, nella concitazione dei lavori d'aula, il presidente ha chiesto di votare sul mantenimento dell'articolo. Ecco perché anche esponenti dell'opposizione, presi alla sprovvista, hanno votato a favore della deroga. Comunque stiano tutti tranquilli, non verrà autorizzato alcuno scempio".

"Le lacrime di coccodrillo che oggi in tanti, a cominciare dal presidente Cuffaro, si affrettano a versare dopo il vergognoso voto dell'Ars sulle isole Eolie hanno un sapore disgustoso. Quanto avviene è la normale conseguenza di anni di politica della sanatoria, dell'illegalità impunita e fomentata, dello scempio del territorio assurto a modello di sviluppo». Questo è stato il commento del deputato regionale di Sicilia 2010 Leoluca Orlando. "Con quale decenza si parla di voto fortuito - ha proseguito - quando da anni questo Governo e questa maggioranza, a livello locale e a livello nazionale, invitano apertamente i cittadini a costruire abusivamente, a violare la legge, a violentare il territorio della nostra regione ipotecando gravemente la principale risorsa per uno sviuppo futuro".
"Confidiamo - ha concluso Orlando - nell'intervento del commissario dello Stato che potrà mettere rimedio a questo caso specifico ma che purtroppo nulla può per sanare le tante, tantissime ferite che la cultura dell' illegalità di cui il Governo è portavoce ha arrecato e sta arrecando".

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25 ottobre 2004
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