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Le tre T da salvare

Matteo Renzi incontra i sindacati: salvare Termini Imerese è tra le priorità

07 ottobre 2014

Ci sono tre stabilimenti da salvare urgentemente, Termini Imerese, l'Ilva di Taranto e l'Ast di Terni: "Sono le tre T di cui bisogna subito occuparsi insieme".
Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione con i sindacati, che si è svolta a Palazzo Chigi, sulle riforme e sul lavoro.
Con il premier il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ed i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, dell'Economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia. Presenti i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Luigi Angeletti e Geremia Mancini.

"Il Paese ha bisogno di un clima di fiducia":  ha detto il premier. Il quale ha poi dichiarato al termine del vertice che ci sono "sorprendenti punti d'intesa".
Ma se da Cisl e Uil arriva un'apertura la Cgil gela e non arretra. "Dal punto di vista dei contenuti sono state ripetute cose note che non determinano un cambiamento della valutazione data sia sulle scelte fatte che sul jobs act", ha detto Susanna Camusso. Insomma la Cgil conferma "il giudizio negativo sul modo in cui si sta proponendo l'intervento sul lavoro e troviamo tutte le conferme della necessità della manifestazione del 25 ottobre". "L'unica vera novità è l'indicazione del fatto che potranno esserci altri incontri di cui il primo in calendario è quello sulla legge di stabilità il 27 ottobre", ha poi aggiunto Camusso secondo la quale "la riforma degli ammortizzatori ha bisogno di più risorse". "C'è stato entusiasmo per la riapertura della sala verde" ma "penso che nessuno possa dire che si sia aperta una stagione di concertazione", ha detto ancora Camusso sottolineando che "per noi non c'è nessun concreto passo avanti e la scelta della fiducia radicalizza il fatto che non ci sia confronto con sindacati e che le politiche del lavoro restano al Governo e non c'è nessuno spostamento" verso i sindacati.

Intanto Cisl e Uil confermano che il 25 ottobre non saranno in piazza con la Cgil, ma daranno vita a proprie iniziative. La Cisl, spiega Furlan, darà vita il 18 ottobre a "manifestazioni di organizzazione in tutte le Regioni". "Avremmo preferito sostenere - dice invece Angeletti - una piattaforma stabilita insieme, la tecnica di fare un'iniziativa, per quanto possa essere simbolicamente importante, non è sufficiente. Bisogna avere credibilità, abbiamo un problema di rapporto con l'opinione pubblica, con quella parte di cittadini che non ha possibilità di ascoltare quello che dicono i sindacati, per risolvere questo problema l'unica soluzione è dire cose semplici, comprensibili, ripetute finché passano".

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07 ottobre 2014
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