Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Maxi batosta alla Finanziaria

Il commissario dello Stato ha impugnato 33 articoli della manovra economica approvata dall'Ars

23 gennaio 2014

Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale 33 dei 50 articoli della legge di stabilità approvata dall'Assemblea regionale siciliana nei giorni scorsi.
Cadute tutte le principali norme, inclusa quella sulle coppie di fatto. Salve solo le norme su precari, trasporti e trasferimenti agli enti locali.

ECCO LE NORME IMPUGNATE. Il commissario ha bloccato l'art. 5 c. 2, quello sulle royalties ridotte ai petrolieri, perché "si ritiene essere in contrasto con l'art. 81 della Costituzione. A sostegno, della cennata censura, si rileva che il legislatore dispone che l'aliquota di prodotto dovuta dal titolare di concessione di coltivazione di giacimenti di idrocarburi liquidi e gassosi e di gas diversi dagli idrocarburi sia ridotta dal 20% al 13%, ma non si preoccupa di quantificare le evidenti minori entrate e la conseguente copertura dell'onere derivante".
Stop anche all'art. 8, 2° c, cioè alla norma che dispone, previa verifica del rispetto degli obiettivi del patto sanitario nonché delle garanzie dei livelli essenziali  di assistenza (LEA) previste dal medesimo, "i risparmi conseguenti all'applicazione delle disposizioni di cui al c.1 (relativo alla riduzione di 100 milioni di euro della spesa sanitaria della Regione per acquisto di beni e servizi) siano destinati a favorire l'integrazione dei servizi socio-sanitari per la parte ricompresa nei LEA".
Il commissario blocca poi la norma, all'articolo 10,  che prevedeva l'affidamento di servizi ausiliari sanitari secondari "non meglio specificati, se non dal titolo" come servizi di pulizia, alla società consortile per azioni "Sicilia Emergenza - Urgenza sanitaria".
Sarà stralciata poi la norma sul blocco al rimborso chilometrico per i forestali: "Il legislatore, seppure nell'apprezzabile intento di ridurre e razionalizzare le spese derivanti dalle attività di manutenzione idraulico-forestale e di rimboschimento in cui sono impiegate maestranze stagionali - scrive - ogni regolamentazione del trattamento economico è rimessa in forma esclusiva alla contrattazione collettiva e non può essere integrata e/o modificata dal legislatore regionale".

Bloccato anche il tanto atteso articolo della Finanziaria che estendeva alle coppie di fatto tutti i contributi e le agevolazioni concesse dalla Regione alle famiglie sposate. "L'art. 37 da adito a censura sotto il profilo della violazione degli artt. 3 e 81 della Costituzione - scrive il commissario - esso infatti estende tutte le agevolazioni, contribuzioni e benefici a qualsiasi titolo previsti dall'ordinamento regionale per la famiglia, alle coppie di fatto iscritte negli appositi registri delle unioni civili, istituiti dai comuni della Regione siciliana ed alle famiglie mono-parentali. Siffatta generalizzata estensione "tout court", senza distinzione alcuna tra i singoli benefici e le ragioni e le finalità sottese ad  ognuno di questi, si ritiene incompatibile con il principio di cui all'art. 3 della Costituzione che impone diversità di trattamento per situazioni diverse quali quelle della famiglia fondata sul matrimonio e delle unioni di fatto che trovano rispettivamente fondamento negli artt. 29 e 2 della Costituzione".

No del commissario anche alla norma sulle integrazione delle pensioni degli ex dipendenti delle Asi: "Era sostanzialmente contiene una sanatoria e convalida dell'avvenuta corresponsione di trattamenti pensionistici integrativi in favore del personale in quiescenza dei consorzi Asi soppressi e posti in liquidazione di cui non è dato conoscere l'ammontare complessivo degli esborsi finora effettuati e la quota di integrazione posta ora a carico dell'Istituto Regionale per lo sviluppo delle attività produttive", scrive il commissario.
E, ancora, tra le norme impugnate, l'articolo 47, quello della grande trattative tra maggioranza e opposizione. Stralciato il comma 9, perché "in contrasto con l'art. 81 della Costituzione in quanto pur disponendo, per cinque periodi di imposta, agevolazioni IRAP a favore delle imprese che si costituiscono o che iniziano l'attività lavorativa nell'anno 2014, omette di quantificare gli oneri e di indicare i relativi mezzi di copertura per gli esercizi successivi al 2016". Stop anche al comma 10 che "autorizzava la spesa di 250 migliaia di euro in favore dei lavoratori della ex Pirelli di Villafranca (ME) e di Siracusa".
Nella maxi-impugnativa finiscono anche le norme sul reddito minimo, la riforma dei teatri, gli aiuti alle giovani coppie sposate per l'acquisto della prima casa, il fondo unico per la pesca, i fondi dell'Irca ed della Crias per il sostegno alle imprese.

NORME "SALVATE". Non hanno costituito oggetto di impugnativa le disposizioni relative alla proroga per i lavoratori precari, ai trasferimenti a Comuni e Province, e per il settore del trasporto pubblico. Il testo integrale del ricorso alla Corte Costituzionale è stato pubblicato sul sito www.comstasicilia.it.

A questo punto il governo si trova di fronte a due soluzioni, promulgazione della Finanziaria senza le parti impugnate, con un ordine del giorno da votare in aula, o lo scontro di fronte alla Corte costituzionale. La conferenza dei capigruppo aveva già fissato per domattina, alle 11, una apposita seduta parlamentare, con all'ordine del giorno "comunicazioni in ordine all'eventuale impugnativa del commissario dello Stato sui disegni di legge di bilancio e di stabilità della Regione".
Per il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, "i ritardi, le omissioni, le mancate relazioni tecniche ai disegni di legge governativi, più volte evidenziate da questa presidenza, non hanno agevolato i lavori parlamentari".

"Crocetta si dovrebbe dimettere, se ci fosse un minimo di serietà. Il commissario dello Stato non ha bocciato norme introdotte dal Parlamento, ma l'intera manovra portata in aula dal governo regionale". Lo ha detto il capogruppo della lista Musumeci, Santi Formica, in merito alla bocciatura da parte del commissario dello Stato.
Lo stop del commissario dello Stato al 70% della finanziaria siciliana "blocca una spesa pari a 558 milioni di euro". A fare i calcoli è il centrodestra che quantifica il dato sommando le voci di spesa delle norme della manovra impugnate dal prefetto, Carmelo Aronica. Per l'opposizione "questa situazione crea grossi problemi al bilancio, con diversi enti che non potranno pagare gli stipendi al proprio personale". Tra le norme "cassate" c'è la disposizione che finanzia leggi di spesa per 262 milioni, assegnando risorse a enti, associazioni, consorzi. "È evidente - afferma il deputato Marco Falcone (Pdl-Ncd), relatore di minoranza della finanziaria - che l'Assemblea dovrà legiferare altrimenti l'intera Sicilia si bloccherà. Insomma, dovremmo fare una nuova finanziaria".

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

23 gennaio 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia